Detective Casey, il caso è tuo!

Spazio dedicato alla Gara stagionale d'autunno 2024.

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Vittorio Felugo
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Detective Casey, il caso è tuo!

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Detective Casey, il caso è tuo!

"Che brutta faccia Sean: nottataccia?"
"Proprio così, Montoya: non hai sentito quel tuono, stanotte?"
"Certo, come tutta Gotham."
"Mi sono svegliato di soprassalto; credevo fosse scoppiata una bomba, finchè non ho sentito la pioggia battere sui vetri. Saranno state le 3, non ho più chiuso occhio."
"Ha svegliato anche me, ma poi mi sono riaddormentata. L'intrepido detective Sean Casey ha paura dei temporali?"
"Non è questo, è che temevo che da un momento all'altro ne scoppiasse un secondo, e un terzo… Come si fa a dormire con questo pensiero? Però non ce ne sono stati altri. Uno solo, ma che valeva per dieci! Comunque… che abbiamo oggi?"
"Furto. Un caso banale, abbiamo già preso il colpevole e ritrovato la refurtiva."
"A tempo di record! Come sono andate le cose?"
"Il signor Ernest Lander ci ha chiamato, raccontando di essere stato rapinato in casa propria ieri notte. Sospettava, anzi, era sicuro che il colpevole fosse Ravi Sural, il suo badante. Ci ha chiesto di perquisire, all'insaputa dell'uomo, la sua stanza, e abbiamo trovato il bottino: 2.000 dollari in una busta, nascosti sul fondo di un cassetto. Il signor Lander sostiene che i soldi gli sono stati sottratti dal comò della sua camera da letto."
"Come fa a essere sicuro che è stato proprio il badante?"
"L'ha visto: è stato svegliato da quel famoso tuono di cui parlavamo, e alla luce del lampo ha visto Sural che frugava nel comò. Poi, tornato il buio, ha sentito i passi dell'uomo che usciva dalla camera. Ha controllato il cassettone, e i soldi erano spariti, e al mattino ci ha chiamati, di nascosto dal badante."
"Sembra un caso semplicissimo. Avete fatto dei controlli su ladro e derubato?"
"Ovviamente, Sean: Ravi Sural, 35 anni, celibe, diplomato infermiere da 10, nessun precedente. Quanto alla vittima del furto: il signor Ernest Lander, 80 anni, vedovo; unica parente in vita la figlia Ann: è lei che ha assunto il badante, contro il parere del padre"
"È così ricco, questo Lander, se lascia in giro buste con migliaia di dollari per casa?"
"Più che altro agiato. I soldi li tiene in banca, quelli erano solo per le emergenze."
"Sural sapeva della busta?"
"A sentire lui, no: afferma di non averla mai vista. Lander è convinto che li abbia trovati riassettando: non fa solo il badante, ma anche le pulizie, la spesa e da mangiare."
"Perchè derubare il proprio datore di lavoro? Non lo paga abbastanza? Come sono i rapporti tra i due?"
"Tesi: il vecchio accusa il dipendente di essere un lavativo; il badante sostiene, con più educazione, che il padrone è incontentabile e irascibile."
"Tu, Renè, che idea ti sei fatta?"
"Sural mi sembra un tipo a posto; Lander è un viscido: avessi visto che occhi mi faceva… Alla sua età! Ma la mia opinione è irrilevante: c'è la testimonianza, e la refurtiva è stata trovata tra gli effetti personali dell'accusato."
"Sì, sembra un caso risolto; ma, per scrupolo, rileggimi la ricostruzione dei fatti; poi parlerò con la figlia di Lander."
Due giorni dopo, il detective Sean Casey e Renè Montoya si presentarono da Ernest Lander; era presente anche Ravi Sural.
"Signor Lander – esordì Casey – le comunico che l'indagine è conclusa."
"Alla buon'ora! E ci voleva tanto? Più chiaro di così… Arrestate questo ladro: non voglio più vederlo in casa mia!"
"Ma signore, le giuro… " protestò il badante.
Il detective lo zittì: "Devo darle, signor Lander, una notizia buona, e una cattiva."
"In che senso?"
"La buona notizia è che il signor Sural non lavorerà più per lei."
"E ci mancherebbe altro! E… la cattiva?"
"La cattiva, per LEI, è che dovrà pagare al suo dipendente la liquidazione e, se egli sporgerà querela, e credo proprio che lo farà, dovrà risarcirlo per averlo accusato ingiustamente."
"Che cosa? Ma sta scherzando? Che succede? La Polizia di Gotham, a furia di affidarsi a quei buffoni mascherati, non è più capace di svolgere una semplice indagine?"
"Quest'indagine – riprese con calma Casey – non è stata semplice come sembrava in principio. Qualcosa non mi quadrava fin da subito: ad esempio, perchè il signor Sural ha deciso di derubarla mentre lei era nella stanza? Perchè non farlo in sua assenza?"
"E che ne so, io?"
"Mi lasci proseguire: in secondo luogo, mi corregga se sbaglio, ha detto che è stato svegliato dal tuono… "
"È così!"
"… e, alla luce del lampo, ha visto il ladro. Ma, da che mondo è mondo, il lampo PRECEDE il tuono, non lo segue!"
"Ci sarà stato un altro tuono dopo, non ricordo… "
"Non c'è stato nessun altro tuono, dopo quello così fragoroso, e glielo posso garantire io!" disse Casey, mostrando le occhiaie da insonne.
"La busta con i soldi è stata trovata in camera di questo mascalzone!" provò a giustificarsi Lander.
"Certo, perchè è stato LEI a mettercela, prima. Poi ha aspettato l'occasione per incolparlo, e ha pensato che il temporale fosse una buona opportunità. Ma ha ignorato un principio base della fisica: la luce è più veloce del suono."
"Questa è un'illazione bella e buona! Non ha prove che abbia fatto una cosa del genere! L'evidenza mostra tutt'altro!"
"Non ha tutti i torti." sussurrò Montoya al collega.
"Ovviamente la mia è una supposizione, ma suffragata da altri indizi. Ho parlato con sua figlia: è stata lei a volere il signor Sural come badante, in virtù delle sue impeccabili referenze; lei, signor Lander, preferiva miss Caroline Ross, curriculum alquanto scarno come infermiera, ma molto abbondante in… curve: cosa che a lei non dispiace affatto. " disse Casey, strizzando l'occhio a Montoya, che sorrise di rimando.
"Sì, ho ancora un debole per le belle donne, che c'è di male?" protestò il vecchio.
"Di male c'è che ho contattato la signorina Ross, e lei mi ha confessato di aver ricevuto dal signor Lander una strana telefonata, qualche giorno fa: le disse di tenersi libera perchè il posto di badante sarebbe stato suo, a stipendio maggiorato. E come faceva a sapere che il signor Sural avrebbe commesso un atto così grave da meritare il licenziamento immediato?"
"Quella stupida, le avevo detto di non parlarne… Cioè… " Il vecchio si morse la lingua, ma il danno ormai era fatto.
"Signor Lander – disse severo Casey – per quel che mi riguarda, lei può pure assumere una pornodiva, come badante; ma non rovini la reputazione a una persona onesta che fa il suo dovere, e ha il solo torto di non piacerle."
Il vecchio rimase senza parole, mentre Sural strinse la mano al detective: "Grazie, di cuore: mi ha tolto un grosso peso; un'accusa del genere… "
"Direi che gliene ho tolti due: ora non dovrà più sopportare questo bisbetico petulante. " rispose sorridente Casey.
"I miei complimenti, Sean – si congratulò Montoya – indagine svolta alla perfezione!"
"Si possono risolvere i misteri anche senza maschera e mantello, non credi?" rispose il collega.
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Marino Maiorino
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Re: Detective Casey, il caso è tuo!

Messaggio da leggere da Marino Maiorino »

Ciao Vittorio, e ben ritrovato.
Interessante e divertente questo tuo corto investigativo. Fortunatamente non muore nessuno, e disegna giochi di potere già visti con un certo realismo, ma è, ripeto, interessante.
Non si poteva fare di più sul fronte delle investigazioni: queste gare hanno un limite di battute e sarebbe velleitario infilarci cose più complicate, però credo (Massimo, correggimi) che l'obiettivo qui sia cercare di migliorare soprattutto la scrittura; il tema è una scusa per esercitarla.
Mi è costato, soprattutto all'inizio, capire bene i personaggi. Butti lì "Gotham" e localizzi perfettamente tempo e luogo in un colpo solo: eccellente! Ma i personaggi costa inquadrarli, e in fin dei conti il tema di ogni storia è l'uomo: anche quando si parla di robot, il tema è sempre l'uomo, disumanizzato, bestiale, di un'altra specie aliena, dell'antica Roma, di una cultura che non ha nulla a che vedere con la nostra, ma nel momento in cui scrivi e comunichi, il tema è l'uomo. È un concetto estremo, per il tuo racconto, ma non tanto e ora mi spiego.
I nomi dei personaggi li getti subito lì: Sean è un nome maschile, Montoya un cognome ispanico. Tra "Montoya" e la "a" di "riaddormentatA" passano quattro righe. Io le ho sentite un po' troppe, per mettere a fuoco i personaggi, anche perché nel mezzo tratteggi la Gotham messa a ferro e fuoco (bombe) dalla mala.
Ora, a questo punto abbiamo un'idea del tempo e del luogo (Gotham, anni tra i '30 e i '50, dallo stile della narrazione), ma quando dici "detective" non hai ancora chiarito che classe di detective è, né il linguaggio ti aiuta ("intrepido", come un bucaniere più che come un poliziotto): i detective ai quali siamo abituati sono quelli privati, mentre si è già dentro al racconto quando con "Furto. Un caso banale, abbiamo già preso il colpevole e ritrovato la refurtiva.", sorge il dubbio che siamo in una stazione di polizia.
Di Renè scopriamo il nome più avanti, ma il racconto è ormai instradato su binari coerenti, non trovo nient'altro da osservare.
Ah, sì, un'ultima cosa: è vero che si tratta di un'altra epoca e in un'altra nazione, ma avrei ficcato il signor Lander in gattabuia per simulazione di reato senza aspettare quello che avrebbe fatto il povero Sural, che ora dovrà prima cercarsi un altro lavoro. In quanto a denunciare un uomo così ricco e potente... Queste cose non riempiono il curriculum di buone referenze: "Denunciato il mio precedente, ricchissimo datore di lavoro"... Fratello mio, e chi ti piglia?
"Mafia è l'uso della forza per conservare posizioni di potere e/o privilegio", qualunque forma assuma questa "forza", qualunque sia questo potere o privilegio. I soldi sono la prima forma di mafia.
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Messaggio da leggere da Valerio Geraci »

Ciao Vittorio, piacere di averti letto!
Complimenti, il tuo racconto mi è parso scritto molto bene e mi ha preso fino alla fine. Inoltre, mi sembra anche (purtroppo) abbastanza verosimile. Quasi solo dialoghi, praticamente assenti le descrizioni, ma per un racconto del genere va più che bene.
Una cosa solo non mi è chiara: che necessità c'era di ambientare la storia proprio a Gotham?
Un saluto
Culture
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Messaggio da leggere da Culture »

Scrive un utente:"Una cosa solo non mi è chiara: che necessità c'era di ambientare la storia proprio a Gotham?"
anch'io me lo sono chiesto, inoltre i nomi non mi prendono molto. Ma il racconto mi piace, un genere raro e agile, senza approfondimenti pseudo psicologici e lungaggini ambientali.
Voto 4
Vittorio Felugo
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Re: Detective Casey, il caso è tuo!

Messaggio da leggere da Vittorio Felugo »

Ciao Marino, grazie del commento, come al solito molto approfondito. Devo confessare: ho approfittato della gara autunnale per farmi un po' di pubblicità: il detective Casey è un personaggio da me creato per il mio personale "Batmanverse" nelle storie che pubblico su questo sito. Al contrario della sua collega Montoya, presente in fumetti, film e cartoni. L'ho immaginato (creato) come un poliziotto (non detective privato, come hai notato nel finale del racconto) onesto, di buon senso, poco portato all'azione in cui, suo malgrado, viene coinvolto dai suoi "amici" Batgirl (per cui ha un'attrazione non corrisposta), Batman, Rpbin & C. Più un caratterista, che un protagonista, che aiuta (o il più delle volte si fa aiutare da) i supereroi, contrapposto al suo superiore, il commissario Duval (anche questo mia creazione), che non vede di buon occhio (eufemismo) i vendicatori mascherati, da lui considerati dei fuorilegge. Mi era sembrato simpatico dare a Sean Casey, per una volta, una storia tutta sua, anche se breve (io mi affeziono, ai "miei" personaggi, sono fatto così). Il giallo è mini, proprio per restare nel limiti imposti dal concorso, ma, del resto, non sono convinto che un'indagine debba necessariamente durare centinaia di pagine: Arthur Conan Doyle scrisse solo quattro romanzi "lunghi" (e comunque non lunghissimi); tutti gli altri "casi" di Sherlock Holmes si risolvono in poche pagine, ma erano altri tempi. Al giorno d'oggi il libro giallo deve essere "spesso", e molti autori finiscono per infarcire il racconto di cose che non c'entrano niente, tanto per allungare. Temo, per una legge del mercato.
Grazie ancora,
Vittorio
Vittorio Felugo
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Re: Detective Casey, il caso è tuo!

Messaggio da leggere da Vittorio Felugo »

A Valerio e Culture, grazie per aver letto e apprezzato il racconto. È ambientato a Gotham perchè… è uno "spin-off" dei miei abituali racconti che pubblico sul sito, dedicati a Batman & C. Il detective Casey, da me inventato, è un poliziotto buono, onesto, portato più alla deduzione che all'azione, che si trova spesso coinvolto nella avventure dei supereroi, da qui il riferimento ai personaggi in maschera e mantello nel racconto.
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Marino Maiorino
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Re: Detective Casey, il caso è tuo!

Messaggio da leggere da Marino Maiorino »

Ciao Vittorio,
e grazie per il chiarimento.
Per quel che riguarda i limiti del concorso, infatti immaginavo che non sarebbe stato fattibile dilungarsi nei dettagli per la soluzione del caso. Il mio era piuttosto un invito a curare di più l'introduzione del racconto.
So che è molto attraente la prospettiva di far creare l'ambiente al lettore usando solo dialoghi, ma se non sei molto attento, ogni lettore andrà per la sua strada. Non chiedevo tanto, ma quelle "pennellate da macchiaiolo", pochissime, incisive, efficaci, che servono a indirizzare la fantasia di chi legge.
Ad ogni modo, il tuo Casey mo' mi ha incuriosito!
A presto!
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Vittorio Felugo
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Re: Detective Casey, il caso è tuo!

Messaggio da leggere da Vittorio Felugo »

Grazie dei consigli, i complimenti fanno piacere ma le critiche costruttive aiutano a migliorarsi. Nei miei racconti più lunghi, le "pennellate" ci sono.
Saluti,
Vittorio
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Eleonora2
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Messaggio da leggere da Eleonora2 »

Il racconto contiene tutto: la giusta misura-lunghezza, descrizione e risoluzione del caso, scrittura corretta, caratterizzazioni di personaggi - mi riferisco al signor Lande - e dialoghi riusciti, non è noioso e con noioso intendo non ripetitivo, interessante e lo stile è privo di orpelli o infarciture, rispecchia, in modo egregio, tutte le caratteristiche che mi vanno a genio. Ribadisco che la mia è un'opinione personale e quindi da affrontare ognuno, anche chi scrive, come vuole!
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