Tredici di Anzi Kalende Luglio - Angelo Manarola

Angelo Manarola · 01/03/2016, 9:47

: prima di copertina.jpg (141.83 KiB) Visto 2659 volte

Alla fine ho deciso (grazie, come sempre, all’indispensabile lavoro di Massimo Baglione) di pubblicare il mio terzo pasticcio e primo in assoluto senza pseudonimo a firma.

Ho piacere che i miei Amici, se desiderano, possano leggerlo senza dover pagare nulla perciò, se qualcuno si sentisse tanto masochista da volerlo leggere, da domani 2 marzo e fino a domenica è possibile scaricarlo gratuitamente da amazon.it (per chi non fosse iscritto, ricordo che la registrazione è gratuita).

Essendo un libro autoprodotto e al di là della dubbia bontà dello stesso, la pubblicità è assente e perciò se qualcuno volesse recensirlo (spero positivamente) aiuterebbe molto a farlo conoscere come anche, un altro grande aiuto, sono gli stessi downloads gratuiti che lo farebbero salire nelle classifiche dei più letti e che lo renderebbero più visibile ai visitatori di Amazon stesso.

Un ulteriore grandissimo e preziosissimo favore per far conoscere la sua esistenza a molte altre persone (se vorrete ovviamente), sarebbe anche quello di condividere sulle vostre pagine di Facebook o blogs il post relativo a questo libriccino che trovate sul mio diario (sempre in FB) al nome -Angelo Siman-.

Di cosa parla?
E’ il racconto di una ricerca storica partita da strane parole arcaiche, pronunciate nel sonno da una bimba gravemente malata.
Questi strani imput onirici costringono un ricercatore universitario a lasciare Bruxelles per inseguire e interpretare gli indizi, portandolo dapprima a Milano e successivamente nelle Langhe con visite in Alba, Casale Monferrato e anche a Cuneo per poi, oltre che a Siena, trovare il motivo di quegli arcani suggerimenti in una cittadina ligure del savonese.
La narrazione si svolge, alternativamente, tra i giorni nostri e il XV secolo.

A mia moglie, le mie figlie, le mie zie, i miei cugini e a qualche altro caro amico, oltre che ad una persona che mi deve un sacco di soldi, è piaciuto ma mi rendo conto che, per un verso o per l’altro, questi giudizi sono assolutamente inattendibili.

01/03/2016, 10:47

Bravo Angelo, in bocca al lupo!

Alberto Tivoli · 01/03/2016, 13:44

Complimenti!

Eliseo Palumbo · 02/03/2016, 14:00

Scusate, io sono negato... che è sto kindle su amazon? un semplice pdf non c'è? lo voglio leggere ma come lo scarico?

Angelo Manarola · 02/03/2016, 15:10

Eliseo Palumbo ha scritto:Scusate, io sono negato... che è sto kindle su amazon? un semplice pdf non c'è? lo voglio leggere ma come lo scarico?

Purtroppo la versione in pdf su amazon non è prevista.
Se mi mandi la tua mail provvedo io (x il pdf).

Alberto Tivoli · 03/03/2016, 9:47

Scaricato ieri. Tra un po' lo inizio e ti farò sapere.
A presto.

01/05/2016, 16:23

Un libro che mi è piaciuto, una storia curata nei dettagli storici. Un titolo enigmatico per una storia di enigmi. Una data che apre con il titolo e chiude con un appuntamento finale. Una difficile, lunga caccia al tesoro dove il premio non è un forziere di monete d’oro ma qualcosa di molto più grandioso, capace di riparare vuoti e ingiustizie della Storia recente e passata.
Il professor Martini è l’incarnazione esatta del lettore che si avvicina a questo libro: smaliziato, scettico, ma con la mente aperta. È l’amicizia che gli fa accettare l’incarico, la curiosità che lo accompagna negli studi e nel viaggio dove le scoperte mettono a dura prova i suoi ragionamenti. Quando si rassegna all’emozione e alla ricerca, il lettore è lì con lui, affascinato, catturato dall’incantesimo, felice di essere travolto in una ricerca le cui indicazioni vengono da giorni lontani, attraverso le parole di una bambina malata, e percorrono il tempo lasciando tracce concrete da ritrovare, risvegliando sentimenti ed emozioni racchiuse in antichi manufatti.
Tutti i personaggi del romanzo si legano l’uno all’altro, nel bene e nel male, nel presente e nel passato, affiorando dai luoghi e dal tempo in un percorso storico dove gli sconfitti dalle spade degli uomini si rivelano alla fine i vincitori, perché sono quelli che avevano le armi migliori: l’affetto, la speranza, l’amore.