Intervista a Francesco Verso (seconda parte)
Inviato: 22/01/2010, 14:39
Parliamo di e-Doll (il romanzo vincitore del Premio Urania 2008)
1) Come nasce e-Doll e quale iter segue dalla prima stesura alla pubblicazione?
E-Doll è nato dall'osservazione di semplici fatti quotidiani, dalla constatazione di quanta violenza sia congenita alla razza umana (soprattutto di sesso maschile), dalle notizie su stupri di gruppo, delitti passionali, abusi domestici reiterati e "stalking" e "mobbing" a scopo sessuale. Cosi mi sono chiesto cosa succederebbe se alla popolazione mondiale venissero dati in pasto degli esseri forgiati per assecondare ogni perversione e ossessione, finanche il delitto? Da qui è nata la storia che poi si è arricchita di personaggi e vicende familiari che si dipanano da questo nucleo centrale.
Alla prima stesura di 350 pagine ne è seguita una seconda in cui sono intervenuto con dei tagli fino a portarla a 320 pagine. Poi una terza fino a 270. Infine sono seguiti almeno tre giri di bozze tra me e Mondadori. C'è chi dice che scrivere il romanzo occupa solo un 10% del tempo, il resto se ne va in riscrittura…
2) Eros e thanatos, un binomio ricorrente in letteratura e in filosofia. Lo stesso Freud che aveva incentrato la teoria psicanalitica sulla sessualità, nei suoi scritti filosofici si ritrova a fare i conti con questa dicotomia. Se da un lato identifica la pulsione sessuale con l'istinto di vita, dall'altro intravede nel suo totale appagamento, l'istinto di morte giungendo alla conclusione secondo cui l'essere umano, per natura, tende proprio a ciò da cui, altrettanto naturalmente, sembra fuggire. Pensi che una simile concezione possa essere in sintonia con le tematiche espresse in e-Doll?
Sicuramente, il personaggio di Maya incarna bene questa pulsione. Per lei il bene coincide con il farsi del male. E vede proprio nel farsi passare per un e-Doll, con tutto quello che comporta in termini di rischi per la sua vita, il coronamento di un sogno, pericoloso ma affascinante. Direi anzi che tutti i personaggi, chi più o chi meno, vanno incontro o hanno già incontrato il loro personale rischio mortale con soluzioni diverse per ognuno.
3) La coscienza è il perno fondamentale su cui ruota il romanzo. Da alcune tue dichiarazioni, apprendiamo che è anche una tematica alla quale hai dedicato studi approfonditi. A tuo parere, è in questo che va ricercata la linea di demarcazione tra uomo e macchina?
Per molti è cosi. Ma vorrei far notare come esistano esseri umani che non hanno alcuna consapevolezza di sé, che non sanno cosa farsene della coscienza e che non sono neppure coscienti di avere una capacità riflessiva cosi sofisticata. Quindi, seguendo questo ragionamento, forse un giorno potranno esistere anche delle macchine che invece sanno di essere coscienti, che sono consapevoli di far parte del mondo delle macchine, di funzionare per automatismi e regole algoritmiche cosi come gli esseri umani sono convinti di funzionare per idee o emozioni quando in realtà potrebbero benissimo essere reazioni chimiche o semplici regole della fisica terrestre. Questo è un campo assai complesso dove negli ultimi anni si stanno facendo enormi passi in avanti.
Quello che mi interessa è analizzare le conseguenze (e spesso i drammi) che si generano a partire da queste posizioni, sviluppare dei personaggi interessanti, costruire delle storie che ruotino attorno a temi universali, capaci di allargarsi al mondo intero.
4) In e-Doll gli esseri umani sembrano perdere la coscienza e la loro stessa umanità mentre gli androidi, sempre più evoluti, sembrano acquisirla. Assistiamo così, quasi a un ribaltamento di ruoli da cui l'uomo esce sconfitto. Pensi che sia davvero questa la direzione verso cui ci stiamo muovendo? Ritieni che la letteratura abbia il potere di risvegliare le coscienze e indirizzarci verso un futuro meno apocalittico?
A dire la verità io non ci vedo "del marcio in Danimarca" nel senso che il passaggio da l'essere umano a quello post-umano non è necessariamente un male, né deve per forza di cose inquietare. Esiste una crescente posizione filosofica denominata appunto Post-umanesimo (e un suo ramo detto Trans-umanesimo) che vede un'evoluzione nel progressivo distaccamento dalla chimica del carbonio. Pensate soltanto a quanto sarebbe utile poter disporre di un corpo sintetico in grado di affrontare senza danno le distanze intergalattiche o a quanti pianeti potremmo esplorare se non fossimo limitati dalla fragilità della nostra biologia che mal sopporta sbalzi di pressione, variazioni di calore o semplicemente più di 80-90 anni di vita (in condizioni fisiche operative).
L'uomo è l'unico essere vivente in grado di creare tecnologia e forse sarà il primo essere vivente a fondersi con il prodotto della propria inventiva. Se succederà, non sarà necessariamente un male. Gli scrittori di fantascienza, da questo punto di vista, non hanno il compito di prevedere il futuro ma solo di porre certe domande, di sollevare alcune questioni scomode e, forse, mi piace crederlo, di farlo per il bene di molti.
5) Il tuo romanzo ha suscitato reazioni molto diverse e contraddittorie tra loro. I lettori si sono schierati su due fronti radicalmente opposti: alcuni osannano quest'opera reputandola un capolavoro, altri ne prendono le distanze accusandoti addirittura di pornografia. Nello scrivere e-Doll percepivi di avere tra le mani una "bomba a orologeria"? Le polemiche che hanno seguito la sua pubblicazione ti hanno sorpreso o, in qualche modo, eri preparato anche a questo? Secondo te, quali aspetti del romanzo "disturbano" tanto i tuoi detrattori e quali, invece, suscitano l'entusiasmo dei tuoi sostenitori?
All'inizio poteva sembrare cosi mentre ora a distanza di settimane, i pareri si stanno avvicinando. Forse c'è stata la reazione immediata dei lettori di Urania, di quelli che leggono i romanzi della collana e riportano subito le loro impressioni. E sì, in effetti tra loro si sono aperte due posizioni nette tra chi vorrebbe leggere una SF diversa (aperta alle contaminazioni e alle ibridazioni dei generi) e chi si aspetta di vedere confermate, più o meno, le proprie letture attraverso archetipi costruitisi nel corso di 60 anni di SF. Per quanto mi riguarda non ho problemi ad ammettere che e-Doll possa non piacere ad alcuni lettori sia per il tema che tratta che per il modo in cui lo tratta.
Quello che noto ora invece, da lettori estranei alla SF che magari sono arrivati al romanzo tramite passaparola o che non conoscevano neppure Urania, è un parere meno acceso, che mette in luce le qualità del romanzo pur con qualche riserva sullo stile che a tratti non scorre fluidissimo.
Tutto sommato, era quello che mi aspettavo essendo il mio secondo romanzo e avendo scelto un tema alquanto "delicato".
Al prossimo libro, mi aspetto critiche di altra natura, ma sono convinto che ce ne saranno sempre. In fondo ritengo che sia un bene parlare di romanzi…
1) Come nasce e-Doll e quale iter segue dalla prima stesura alla pubblicazione?
E-Doll è nato dall'osservazione di semplici fatti quotidiani, dalla constatazione di quanta violenza sia congenita alla razza umana (soprattutto di sesso maschile), dalle notizie su stupri di gruppo, delitti passionali, abusi domestici reiterati e "stalking" e "mobbing" a scopo sessuale. Cosi mi sono chiesto cosa succederebbe se alla popolazione mondiale venissero dati in pasto degli esseri forgiati per assecondare ogni perversione e ossessione, finanche il delitto? Da qui è nata la storia che poi si è arricchita di personaggi e vicende familiari che si dipanano da questo nucleo centrale.
Alla prima stesura di 350 pagine ne è seguita una seconda in cui sono intervenuto con dei tagli fino a portarla a 320 pagine. Poi una terza fino a 270. Infine sono seguiti almeno tre giri di bozze tra me e Mondadori. C'è chi dice che scrivere il romanzo occupa solo un 10% del tempo, il resto se ne va in riscrittura…
2) Eros e thanatos, un binomio ricorrente in letteratura e in filosofia. Lo stesso Freud che aveva incentrato la teoria psicanalitica sulla sessualità, nei suoi scritti filosofici si ritrova a fare i conti con questa dicotomia. Se da un lato identifica la pulsione sessuale con l'istinto di vita, dall'altro intravede nel suo totale appagamento, l'istinto di morte giungendo alla conclusione secondo cui l'essere umano, per natura, tende proprio a ciò da cui, altrettanto naturalmente, sembra fuggire. Pensi che una simile concezione possa essere in sintonia con le tematiche espresse in e-Doll?
Sicuramente, il personaggio di Maya incarna bene questa pulsione. Per lei il bene coincide con il farsi del male. E vede proprio nel farsi passare per un e-Doll, con tutto quello che comporta in termini di rischi per la sua vita, il coronamento di un sogno, pericoloso ma affascinante. Direi anzi che tutti i personaggi, chi più o chi meno, vanno incontro o hanno già incontrato il loro personale rischio mortale con soluzioni diverse per ognuno.
3) La coscienza è il perno fondamentale su cui ruota il romanzo. Da alcune tue dichiarazioni, apprendiamo che è anche una tematica alla quale hai dedicato studi approfonditi. A tuo parere, è in questo che va ricercata la linea di demarcazione tra uomo e macchina?
Per molti è cosi. Ma vorrei far notare come esistano esseri umani che non hanno alcuna consapevolezza di sé, che non sanno cosa farsene della coscienza e che non sono neppure coscienti di avere una capacità riflessiva cosi sofisticata. Quindi, seguendo questo ragionamento, forse un giorno potranno esistere anche delle macchine che invece sanno di essere coscienti, che sono consapevoli di far parte del mondo delle macchine, di funzionare per automatismi e regole algoritmiche cosi come gli esseri umani sono convinti di funzionare per idee o emozioni quando in realtà potrebbero benissimo essere reazioni chimiche o semplici regole della fisica terrestre. Questo è un campo assai complesso dove negli ultimi anni si stanno facendo enormi passi in avanti.
Quello che mi interessa è analizzare le conseguenze (e spesso i drammi) che si generano a partire da queste posizioni, sviluppare dei personaggi interessanti, costruire delle storie che ruotino attorno a temi universali, capaci di allargarsi al mondo intero.
4) In e-Doll gli esseri umani sembrano perdere la coscienza e la loro stessa umanità mentre gli androidi, sempre più evoluti, sembrano acquisirla. Assistiamo così, quasi a un ribaltamento di ruoli da cui l'uomo esce sconfitto. Pensi che sia davvero questa la direzione verso cui ci stiamo muovendo? Ritieni che la letteratura abbia il potere di risvegliare le coscienze e indirizzarci verso un futuro meno apocalittico?
A dire la verità io non ci vedo "del marcio in Danimarca" nel senso che il passaggio da l'essere umano a quello post-umano non è necessariamente un male, né deve per forza di cose inquietare. Esiste una crescente posizione filosofica denominata appunto Post-umanesimo (e un suo ramo detto Trans-umanesimo) che vede un'evoluzione nel progressivo distaccamento dalla chimica del carbonio. Pensate soltanto a quanto sarebbe utile poter disporre di un corpo sintetico in grado di affrontare senza danno le distanze intergalattiche o a quanti pianeti potremmo esplorare se non fossimo limitati dalla fragilità della nostra biologia che mal sopporta sbalzi di pressione, variazioni di calore o semplicemente più di 80-90 anni di vita (in condizioni fisiche operative).
L'uomo è l'unico essere vivente in grado di creare tecnologia e forse sarà il primo essere vivente a fondersi con il prodotto della propria inventiva. Se succederà, non sarà necessariamente un male. Gli scrittori di fantascienza, da questo punto di vista, non hanno il compito di prevedere il futuro ma solo di porre certe domande, di sollevare alcune questioni scomode e, forse, mi piace crederlo, di farlo per il bene di molti.
5) Il tuo romanzo ha suscitato reazioni molto diverse e contraddittorie tra loro. I lettori si sono schierati su due fronti radicalmente opposti: alcuni osannano quest'opera reputandola un capolavoro, altri ne prendono le distanze accusandoti addirittura di pornografia. Nello scrivere e-Doll percepivi di avere tra le mani una "bomba a orologeria"? Le polemiche che hanno seguito la sua pubblicazione ti hanno sorpreso o, in qualche modo, eri preparato anche a questo? Secondo te, quali aspetti del romanzo "disturbano" tanto i tuoi detrattori e quali, invece, suscitano l'entusiasmo dei tuoi sostenitori?
All'inizio poteva sembrare cosi mentre ora a distanza di settimane, i pareri si stanno avvicinando. Forse c'è stata la reazione immediata dei lettori di Urania, di quelli che leggono i romanzi della collana e riportano subito le loro impressioni. E sì, in effetti tra loro si sono aperte due posizioni nette tra chi vorrebbe leggere una SF diversa (aperta alle contaminazioni e alle ibridazioni dei generi) e chi si aspetta di vedere confermate, più o meno, le proprie letture attraverso archetipi costruitisi nel corso di 60 anni di SF. Per quanto mi riguarda non ho problemi ad ammettere che e-Doll possa non piacere ad alcuni lettori sia per il tema che tratta che per il modo in cui lo tratta.
Quello che noto ora invece, da lettori estranei alla SF che magari sono arrivati al romanzo tramite passaparola o che non conoscevano neppure Urania, è un parere meno acceso, che mette in luce le qualità del romanzo pur con qualche riserva sullo stile che a tratti non scorre fluidissimo.
Tutto sommato, era quello che mi aspettavo essendo il mio secondo romanzo e avendo scelto un tema alquanto "delicato".
Al prossimo libro, mi aspetto critiche di altra natura, ma sono convinto che ce ne saranno sempre. In fondo ritengo che sia un bene parlare di romanzi…