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Al di là del muro

Inviato: 15/11/2022, 9:20
da Angelo Ciola
leggi documento Spiacente ma, in questo browser, la lettura a voce non funziona.

Da questa parte
non c'è più speranza,
da questa parte
c'è solo dolore,
da questa parte
cresce solo il male,
da questa parte
si può solo morire.

Morire di inedia
o di ingiustizia,
morire di odio
o indifferenza,
morire tra le mosche
ed i rifiuti,
veder morire
pure chi ti è accanto.

L'unica via possibile
è fuggire,
fuggire dalla guerra
e dalla fame,
fuggire da un destino
disperato,
fuggire con un cuore
già in frantumi.

Ma un muro invalicabile
ci aspetta,
un muro che protegge
le ingiustizie,
un muro che nasconde
le miserie,
un muro che inganna
le coscienze.

Commento

Inviato: 15/11/2022, 12:26
da Gabriele Pecci
Ciao Angelo, bentrovato. Trovo questo tuo componimento una spanna sopra ai tuoi precedenti, più poetico, anche nella sua presa personale di posizione. Sono troppo giovane per aver vissuto realmente una guerra, essa per fortuna della mia generazione (84) come per tutte le altre a seguire quella del 45 ci ha toccato sì, ma solo per immagini, per comprensione indiretta, e quindi solo una indiretta presa di coscienza possibile su di essa, anche su una che praticamente oggi si combatte ai nostri confini, ma la guerra, quella reale, noi, io almeno, non l'ho mai sentita, non l'ho mai vista né tantomeno vissuta. Per questo idealmente, concettualmente, posso anche non trovarmi d'accordo su ciò che hai espresso, sul muro, dove da un lato c'è la morte, il male assoluto e dall'altro c'è la vita, la libertà, anche se poi risulta essere fittizia, solo illusoria. Ognuno avrà sempre un suo personale muro, un suo male interiore od ostacolo da superare e da accettare per essere accettato, o per accettarsi, a prescindere da qualunque aspetto esistenziale, o meno, poi si fugga. Non si fugge da sé stessi, il male quando è presente, non è ubicato , è ovunque siamo, ce lo portiamo dentro. Non c'è perciò nessuna divisione netta, non esiste il male assoluto, come nemmeno una libertà od un bene assoluto, non esiste quindi nessun muro a dividere questi sentimenti, perché essi si toccano e vengono a mischiarsi continuamente in noi. Ma come dicevo, io non ho mai realmente vissuto nulla di tutto questo, non posso quindi giudicare, non posso sapere ciò che non conosco direttamente.

Seppur con punti di vista differenti nella sostanza di ciò che intendevi esprimere, comunque il tuo lavoro nel suo complesso, tecnicamente almeno, mi risulta però riuscito e ben impostato. Voto 4 senza una reale emozione provata, ma per aver percepito però, un tuo netto a mio avviso, miglioramento poetico.

Commento

Inviato: 15/11/2022, 17:01
da Eleonora2
Mi dispiace ma questa poesia, a me, è sembrata infarcita di retorica. Sai certamente fare meglio. Dalla tua ironia e dalla tua prolificità nel cogliere altri aspetti con il disegno, può uscire dell'altro. Perciò ho dato 2.

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Inviato: 20/11/2022, 12:16
da Giuseppe Gianpaolo Casarini
Riflessioni e considerazioni descritte nei loro diversi aspetti i diversi mali e le brutture che fanno soffrire l'umanità.
Peccato che non sia alcun invito alla speranza, pervade la rassegnazione. Voto 3

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Inviato: 04/12/2022, 9:05
da Domenico Gigante
Ciao Angelo! Molto pessimista questa tua poesia. Dall'orrore della guerra non si può fuggire se non finendo nelle mani di un muro invalicabile che inganna le coscienze? Cmq, al di là delle opinioni personali, resta una poesia con un suo contenuto forte, che fa uso di immagini un po' consuete in alcuni punti (frutto evidentemente di una scrittura di getto). Un abbraccio!

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Inviato: 09/12/2022, 18:37
da Paola Tassinari
La poesia non mi emoziona, stai parlando di ingiustizia, di morte, di dolore, di guerra e di fame sono temi molto alti e purtroppo tu li mostri in un componimento che non dice nulla, un già visto e sentito con altre forti emozioni… d'altronde hai ragione pure tu, cosa poetare, cosa dire, cosa esprimere se sono millenni che i poeti lo fanno e siamo sempre allo stesso punto?

Commento

Inviato: 20/12/2022, 19:42
da Roberto Bonfanti
Il muro richiama subito alla divisione, noi di qua, gli altri di là.
E non si sa da quale parte sia meglio stare, c'è poco futuro, in ogni caso, tutto è affidato alla sorte.
Poesia pessimista, immagini una barriera forse invalicabile, forse non così importante, tanto non si va comunque a migliorare.