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Illusione

Inviato: 12/01/2024, 21:15
da Letylety
leggi documento Spiacente ma, in questo browser, la lettura a voce non funziona.

Ce l’aveva grande,
ce l’aveva grosso,
era diventato famoso
per le sue performance.
Le femmine del paesino,
tra ridolini striduli
e ammiccamenti vari,
facevano a gara
per montarci sopra.
Era solo un suv,
un gigantesco gippone,
che un monarca assoluto
aveva regalato
all’unico figlio maschio.

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Inviato: 25/01/2024, 11:55
da Giuseppe Gianpaolo Casarini
Versi di incerto e insipido sapore boccaccesco...difficile dar loro ricetto nei gloriosi canti goliardici o negli imperituri Carmina burana. Va comunque premiata anche se scarsa questa pseudogoliardica vena poetica con un tre.

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Inviato: 27/01/2024, 14:02
da Terradipoeti
Il titolo non si sposa con il contenuto del testo. La poesia gioca su una allegoria, che in un primo momento esprime poco buon gusto anzi potrebbe risultare alquanto sgradevole nell'interpretazione, anche se sul finale tenta di recuperare.

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Inviato: 18/02/2024, 22:12
da Piramide
Ciao Letylety, mi dissocio dai commenti di chi è rimasto impressionato per l’uso di un lessico diverso, allusivo a “cose volgari” che tanto creano fastidio. Vabbè che ci vogliamo fare… cerco invece di farti un’analisi della poesia che vada oltre tutto ciò. Anche perché preferisco l’allusione a parti intime piuttosto che le classiche sdolcinatezze banali di cui a volte certe poesie sono piene. Il testo in realtà mi appare tuttavia un po’ spoglio di significato, per quanto ho apprezzato l’impostazione. Credo che dietro questi versi si possano nascondere grandi tematiche su cui potresti lavorare e rielaborare il testo, ossia argomenti come mafia, corruzione, vita di paese e chiacchiere, ironica amarezza (è veramente meglio che si parlasse di un suv regalato dal “papi” al figlio piuttosto che di ciò cui sembrava si volesse alludere?). La mancanza però di piena consapevolezza dei temi che si celavano dietro le tue parole e la forma da rivedere mi hanno fatto propendere più sul 2 che sul 3. Ma questo è il mio modesto parere. A rileggerti!

Re: Illusione

Inviato: 19/02/2024, 5:46
da Massimo Baglione
Attirato dai commenti contrastanti, mi sono deciso a dire la mia da un punto di vista prettamente amministrativo.
Per me il testo non ha nulla di volgare. Anzi, proprio perché avrebbe potuto facilmente esserlo merita di stare qui.
Semmai sì, il titolo non rende giustizia al testo: forse al posto di "Illusione" sarebbe stato più idoneo "Allusione" o, perché no, "Io ce l'ho grosso". Le allusioni sono esattamente come la satira: finché non è esplicitamente volgare od offensiva, sorridiamoci su.
Magari potrei aggiungere (da puro appassionato) che forse non credo che il testo sia una poesia, perché
sembra più un brevissimo racconto
spezzato graficamente
a mo' di poesia,

ma questo è solo un mio personalissimo punto di vista che, se preso sul serio, dovrebbe coinvolgere gran parte delle poesie pubblicate nel mondo :-)

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Inviato: 19/02/2024, 16:38
da Jacopo Serafinelli
Sono d'accordo con Massimo Baglione… non ci vedo volgarità ma neanche poesia… in effetti è un racconto spezzettato per mascherarlo da poesia. Maschera sbagliata!
Non sono versi… non c'è "fluenza" poetica! :-|
Jacopo

Re: Illusione

Inviato: 27/02/2024, 15:46
da Letylety
Una "poesia" scritta in un minuto. A volte in questo lasso di tempo si scrive il proprio capolavoro, a volte una poesia, come questa, in effetti modestissima. Tutti i commenti hanno il loro lato giusto, Giordano l'ha addirittura riscritta alla perfezione.
Lo spunto, assai banale, è nato vedendo la proliferazione esagerata di SUV in circolazione per le strade italiane. Da lì l'associazione descritta. Un qualcosa di erotico misto a ostentazione e arroganza. Se il maschio si sente più macho e prepotente la donna, vedi nelle vicinanze delle scuole italiane all'uscita degli alunni, occupa tranquillamente tutta la strada con mezzi che credo ci voglia la patente E per guidarli.
Credo che solo il 3,8% dei proprietari di SUV si comporti con educazione.

Per gli amanti della statistica riporto un'altra poesia di Wisława Szymborska.

CONTRIBUTO ALLA STATISTICA

Su cento persone:
che ne sanno sempre più degli altri
- cinquantadue;

insicuri a ogni passo
- quasi tutti gli altri;

pronti ad aiutare,
purché la cosa non duri molto
- ben quarantanove;

buoni sempre,
perché non sanno fare altrimenti
- quattro, be’, forse cinque;

propensi ad ammirare senza invidia
- diciotto;

viventi con la continua paura
di qualcuno o qualcosa
- settantasette;

dotati per la felicità,
- al massimo poco più di venti;

innocui singolarmente,
che imbarbariscono nella folla
- di sicuro più della metà;

crudeli,
se costretti dalle circostanze
- è meglio non saperlo
neppure approssimativamente;

quelli col senno di poi
- non molti di più
di quelli col senno di prima;

che dalla vita prendono solo cose
- quaranta,
anche se vorrei sbagliarmi;

ripiegati, dolenti
e senza torcia nel buio
- ottantatré
prima o poi;

degni di compassione
- novantanove;

mortali
- cento su cento.
Numero al momento invariato