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Repubblica fondata sul lavoro

Inviato: 10/07/2024, 13:13
da Lodovico
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Ergon: la parola greca che indica il lavoro. Era stato paradossale vedere sulla carta intestata della ditta Ergon S.r.l., l’annuncio che per lui il lavoro non c’era più.
“Licenziamento per riduzione del personale”. Il proprietario, il signor Mazza, gli aveva spiegato che, con le nuove tasse imposte dal governo, aveva dovuto tagliare drasticamente i posti di lavoro. In tutto lo Stato le aziende licenziavano. Niente stipendio, niente soldi per la famiglia. Era finita.

Le sue mani decomposte riuscirono finalmente ad aprire la bara. Sentiva ancora in bocca il sapore acre del vomito che lo aveva soffocato la notte in cui, per la disperazione, aveva bevuto una bottiglia di whisky e ingoiato una scatola di sonniferi.
Il responsabile della sua morte l’avrebbe pagata. Pochi metri e si unì a lui il suo collega ragioniere del secondo piano, con il cuore spezzato in due da un infarto per il dolore dell'impiego perso. E la segretaria del capo, imputridita sul fondo del lago insieme alla sua auto dopo il licenziamento.

I suoi occhi dalle palpebre grigie e ormai marcite riconobbero il suo ex datore di lavoro, il signor Mazza, a pochi metri da loro. Con un impressionante buco nella scatola cranica. Se lo era fatto col suo fucile da caccia quando la Ergon S.r.l. era fallita. Si unì a loro.
La strada che li avrebbe portati a Roma era lunga. Da ogni cimitero qualche cadavere in giacca e cravatta o in tuta da operaio si metteva a marciare verso la capitale. Erano migliaia. Svegli per vendicarsi.

Quando il ministro delle finanze sentì scuotere la porta ebbe un brivido.
Un brivido di piacere.
Davvero quei cervelli marci pensavano di coglierlo di sorpresa?
Terminò senza fretta il bicchiere di cognac Hennessy XO, visibilmente divertito. La stessa cosa fece il ministro della difesa seduto di fronte, poi quest'ultimo prese il cellulare.
– Generale, tocca a lei.
I bagliori dei lanciafiamme dell'esercito illuminarono il salotto a giorno.