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Cos'è la felicità?

Inviato: 31/07/2024, 10:08
da Maya Mazzaggio (quella vera)
leggi documento Spiacente ma, in questo browser, la lettura a voce non funziona.

Ceciliah se ne stava seduta su una delle poltrone che erano in quella casa, era rimasta incantata da tutte quei prendi-posto-e-rilassati che alla fine si era decisa di prendere posto davanti alla jacuzzi...l’aveva accesa per farla lavorare al meglio per aspettare che il risultato di quando si sarebbe “tuffata” in quella nuova avventura...la trasformasse in una nuova persona, anche se era molto avanti con l’età lei l’aveva sempre fatto e quindi era ora di rifarlo di nuovo. Aveva in mano un calice di vino bianco (Aveva scelto lo Chardonnay perchè era l’unico che gli piaceva) prese una Lucky Strike dal suo portasigarette in metallo e se lo sfilò.

Non riusciva mai a farne una giusta, ogni volta che prendeva vita una nuova lei sbagliava sempre...che senso aveva continuare se ogni volta sbagliava?

Magari la morte sarebbe stata la sua soluzione dei problemi...Magari era fatta così e doveva accettarlo.

No, io posso vincere io posso cambiare continuò a ripetersi tra sè e sè.

Poteva? Le persone potevano cambiare? Lei aveva i suoi dubbi mai lei non voleva arrendersi.

Un rumore di ammutolii iniziavano a tormentarla.

Basta pensare bisogna passare all’azione spense la sigaretta su un muro siccome non c’erano posaceneri...

Ecco stai sbagliando di nuovo, pensava rimproverandosi.

Ma tanto tra poco questa sarà casa mia.

Si avvicino alla ragazza di venti anni che aveva legato ad una sedia e gli tolse il nastro di scotch che aveva alla bocca.

__Tranquilla tra poco tutto sarà finito__ sorridendogli come se non gli avesse rubato l’anima attraverso il sangue che avrebbe fatto colare nella jacuzzi per assorbirne il contenuto con il suo corpo per poi diventare quella persona. Lo si poteva anche bere ma era troppo...

__Ti prego, non fare questo a mio figlio... ha bisogno di me dopo che...dopo che il padre ci ha abbandonati__

__Tranquilla presto questo non sarà più un tuo problema__ gli riattaccò lo scotch alla bocca per sicurezza e si diresse a cercare la stanza del bambino lo sentiva piangere.

Gli venne un'idea... e se fosse diventato quel bambino? Non ci sarebbero stati problemi, la madre avrebbe dimenticato tutto.

Come facevano sempre gli altri. Non si sarebbe ricordata di niente...

Si diresse verso la stanza del bambino, entrò in una stanza a dir poco mastodontica, le pareti erano in blu celeste c’erano anche degli angeli e animaletti con occhi così grandi da essere inquietanti.

Il bambino era praticamente ancora un neonato.

Lo prese sapendo che sarebbe stato impossibile calmarlo...non era ancora sua madre o lui.

Iniziò a cullarlo dolcemente. __Tranquillo mio principe, tra poco non dovrai più soffrire...__

Iniziò a cantargli una ninna nanna che gli raccontava sempre sua madre però al maschile __Oh mio piccolo campione tu vivi nell’immenso cammino verso la vittoria! Verso il luogo dei sogni verso...la strada...giusta__

Mentre lo diceva iniziò muoversi e cantar come solo un Aedo poteva fare.

Ma che diavolo sto facendo! Devo passare subito all’azione, non divagare!

Portò il bambino con me e lo tenni in braccio prima di metterlo nella jacuzzi.

Si avvicinò al balcone e vide che c’erano un sacco di fiori.

Si accorse che il bambino non stava più piangendo, lo guardò con occhi confusi e vide che stava ridendo __Che hai da ridere piccola peste! Stai per caso ridendo di me?__il bambino fece un sorriso bellissimo e anche la risata non era male, diversa.

Per quel che poteva cercò di abbracciarla...

E la sua mamma mimò delle parole che capì subito.

__Sarai una brava madre__.

Glielo diceva anche sua madre...

Lei pianse, __No, non è vero__ non aveva mai provato a esserlo ma sapeva già che se continuava a sbagliare l’avrebbe fatto per suo figlio e lei non voleva aggravare la situazione...La ragazza prese un fiore lo spezzò a metà e ne bevve il suo contenuto.

Sarebbe stata la sua ultima vita...Fece un sorriso e slegò e poi tolse lo scotch alla madre e lei si girò dalla loro parte dopo che gli fu dato il bambino alla madre..._Prendetevi cura di me, va bene?_

Disse prima di tramutarsi in fiore.

Fino alla sua morte la madre e il figlio si presero cura di quel fiore, soprattutto quello. Senza dimenticarsi chi c’era dentro.

Il suo ultimo pensiero fu che un sorriso valeva più di mille vite.