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Porte

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da Eleonora2
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Porte.
4 agosto 2024
Ogni suono ha il suo silenzio.
Inverno. Interno di appartamento. Camera da letto. Buio. Nel letto due.
- Ma cos’è?
- Cos’è cosa?
- Quel rumore.
- Quale rumore? Forse di sopra.
- No no. Era sul pianerottolo, vicino alla nostra porta! Adesso, non si sente più. Ah, meno male, la bambina sta dormendo tranquilla! Non ha sentito niente. Così non si spaventa.
- Anche tu, però…..
- Facile per te, parlare. Tu sei un uomo. Ma quando la bambina resta a casa da scuola, da sola, al mattino. Se è ammalata o le maestre fanno l’assemblea o che altro, non so, sono preoccupata! Io!
- Che cosa vorresti dire che, da padre, non lo sarei? Perché non smetti di lavorare?
- Lo sapevo…. S’è svegliata. Per forza, sentendoci litigare….
- Non si litigava. Si discuteva, semmai.
- Va be’, va be’. Il risultato rimane lo stesso: la bambina è sveglia!
- Qui c’è da prendere quasi niente. Di valori non ne abbiamo. Può venirci qualche disperato…
- Appunto! Proprio il disperato mi preoccupa!
- Stai vaneggiando! Dormiamo va’, che è meglio. Ḕ tardi e domani dobbiamo lavorare!
- Ha la febbre alta! La bambina ha la febbre.
- Per quello che si era svegliata, allora…

La notte è passata Anche la febbre.
La bambina l’indomani, resta a casa da scuola. Nel lettone. A dormire.

Un rumore. Quel rumore. Non può essere che il tentativo di scassinare la serratura.
In silenzio, la bambina si alza e va in cucina.
Striscia contro i muri. Pallida e terrorizzata.
Ha soltanto paura. Tanta paura. La figura, dietro la porta, tenta e ritenta.
Un rumore, forte, di stoviglie che cadono, forse un coperchio, la fa sobbalzare. Si muove e corre.
Dall’altra parte un mormorio. Poi più niente.
La bambina si siede davanti alla porta d’entrata. E aspetta.