Il Viaggio di Amina
Inviato: 07/10/2024, 19:35
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Amina aveva solo diciotto anni quando decise di lasciare il suo villaggio. Non era stata una scelta facile; lasciare la sua casa, la sua famiglia, e tutto ciò che conosceva per inseguire un sogno incerto. La guerra aveva distrutto il poco che era rimasto. Ogni mattina si svegliava con il suono dei Kalashnikov in lontananza, la fame che le stringeva lo stomaco, e la speranza che si affievoliva giorno dopo giorno.
Sapeva che non poteva restare. Sua madre la guardava con occhi stanchi, ma pieni di fiducia. "Vai, Amina, " le aveva detto una sera. "Trova una vita migliore. Trova un futuro. Io e tuo padre ce la caveremo."
E così, con una borsa di tela e una manciata di risparmi, Amina si unì ad un gruppo di persone che, come lei, cercavano di attraversare il mediterraneo. Il viaggio fu lungo, difficile, faticoso e spaventoso. I trafficanti li ammassarono in una piccola barca, troppo piccola per tutte quelle anime che cercavano la salvezza.
La notte in cui salparono, il mare era calmo, ma Amina sentiva un tumulto interiore che le provocava un brivido lungo la schiena. Le stelle brillavano sopra di loro, ma sembravano lontane, irraggiungibili come i loro sogni. Ogni tanto, una donna pregava sottovoce, e i bambini piangevano in silenzio. L'oscurità li avvolgeva, e il futuro era incerto come l'orizzonte.
Dopo molte ore che sembravano addirittura giorni, una tempesta iniziò a formarsi. Le onde si sollevarono alte, e la piccola imbarcazione venne sbattuta qua e là come una foglia nel vento. Le urla si mescolarono al fragore del mare, e Amina si aggrappò alla vita con tutta la sua forza. Vide persone cadere in acqua, volti scomparire nell'oscurità, ma non poteva fare nulla. Doveva restare aggrappata, doveva resistere a quell'inferno vorticoso.
Quando il sole finalmente sorse, la barca era ridotta a un guscio di legno. Alcuni erano scomparsi, inghiottiti dal mare. Amina, esausta, si ritrovò a guardare un'isola in lontananza. Non sapeva se fosse l'Italia, la Grecia, o un altro posto, ma sapeva che aveva raggiunto la terraferma.
Sbarcò insieme a quei pochi che erano rimasti sull'imbarcazione. Stanchi, affamati, infreddoliti ma vivi. La gente del luogo li accolse con sguardi di curiosità e diffidenza, ma anche con cibo e coperte. Amina non parlava la loro lingua, ma un sorriso di gratitudine le illuminò il viso.
Quella notte, sdraiata su una branda in un centro d'accoglienza, guardò il cielo attraverso la finestra. Le stelle erano le stesse che aveva visto in mare, ma ora sembravano più vicine. Il viaggio era solo all'inizio, ma per la prima volta dopo tanto tempo, Amina sentiva che un futuro migliore era possibile.