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Le altre recensioni o commenti Di Maria Elisabetta Spanu: Ciao, Francesco. Onorata delle tue parole, ma soprattutto fiera che il messaggio della "dispensa" sia arrivato. Per me le cose semplici sono le più importanti, autentiche. Oggi abbiamo perso questo, si pensa solo alle cose materiali, alla fama, successo ecc. Mi rammarica vedere che abbiamo perso il contatto col mondo e con la realtà. L unica capace di renderci chiaro il cammino. Grazie all'Officina del racconto ideata da Namio su assonuoviautori mi sono ripresa e ho perso quel blocco "dello scrittore", tornerò con alte storie, felice di condividere con voi i miei sentimenti e le sensazioni e di leggervi imparando sempre più. A rileggerti! Di Cau Francesco: Carissima Maria Elisabetta, ho letto con piacere le tue poesie pubblicate su Braviautori. Sono rimasto colpito dalla tua capacità di esprimere sentimenti profondi e intensi con parole semplici ma efficaci. Le tue poesie sono come quadri che dipingono le sfumature dell'anima, le emozioni che nascono e si trasformano, le storie che si intrecciano e si separano. Ho apprezzato in particolare la tua poesia "La dispensa", che racconta una metafora della vita attraverso gli oggetti di una cucina. Mi ha fatto riflettere sul valore delle cose semplici e sulla bellezza che si nasconde dietro l'apparenza. Ti faccio i miei complimenti per il tuo talento e la tua sensibilità, e ti auguro di continuare a scrivere e a regalarci le tue meravigliose poesie. Un saluto affettuoso. Di user deleted: Molto molto intrigante questa metafora della dispensa. Non ci trovo niente di divertente: è proprio bella! Voglio dire che 'divertentè non solo non è il termine adatto, ma la sminuirebbe e non poco. Direi affascinante, originale. Incantevole, se posso. Complimenti all'autrice, trovo della poesia pura in questi versi, ancorchè in prosa, e se non mi dilungo è perchè con la poesia mi sento sempre in soggezione. Le prime tre strofe mi sembrano perfette. Le ultime due forse perdono un pizzico di slancio, non saprei dire meglio. Forse bisognava mantenere bilanciato l'antagonismo bene-male, non so. Ma va benissimo così. Unico consiglio che mi permetto di dare da profano, quel DNA finale non sta. Perciò Maria, spero non sia troppa confidenza da parte mia, sei sicuramente brava e credici fino all'ultimo verso. Pollice in su. Di Vihio: Mi è piaciuta tanto l'immagine: “A lato dello stanzino, in un angolo, vive la mia anima, nascosta e timida ma piena di vita. Emana luce eterea e un profumo di cioccolata e astri alpini. Fa la voce grossa contro gli incubi, riuscendo a farli addormentare, almeno per una notte, ogni tanto”. Io la interpreto dal punto di vista animistico, quindi preferisco parlare di spirito ma, davvero, proprio in tale ambito animistico l'immagine in questione è del tutto appropriata: una sorta di spirito protettore, generato però da se stessi; la propria essenza materializzata nell'immateriale.

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