Gara 37 - Prenotazioni, Commenti, Votazioni, Pensieri
Re: Gara 37 - Prenotazioni, Commenti, Votazioni, Pensieri
Un po' di autostima, via!
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Re: Gara 37 - Prenotazioni, Commenti, Votazioni, Pensieri
Il Vaso di Pandora - Nunzio Campanelli
A metà tra l'auto-ipnosi e il coma profondo, un uomo si risveglia dopo un terribile incidente in una stanza d'ospedale, la sua vita attaccata a macchine, i ricordi a tormentarlo. Se il tema è trovare una giustificazione per l'eutanasia, considero lo svolgimento superficiale, approssimativo, egoistico. Ma non parlo dell'egoismo del protagonista, che non si riesce a percepire se non per un fuggevole istante, quando ricorda il volto di lei, l'unico momento in cui si vede qualcosa di umano e non si rimanga chiusi nel baule o attaccati alla macchina per la circolazione del sangue. È egoismo dell'autore, quello che non mi piace, che prende il suo protagonista e lo massacra pur di raccontare un punto di vista personale e opinabile.
L'espressione "Spaventoso, molto più di quanto si fosse mai pensato, molto più di quanto si fosse mai temuto." contiene, in quel "si fosse", ben distinto da un più umano "avesse", tutta la distanza tra la tragica esperienza del protagonista e la retorica dell'eutanasia: sono altri a pensare e a temere, non il protagonista.
Scritto bene, OK, ma la tecnica non è tutto, o questo sarebbe un forum di ingegneria.
Voto: 3,5.
Che il racconto possa essere considerato una giustificazione per l'eutanasia è una sua supposizione, sig. Maiorino, peraltro del tutto gratuita e destituita di ogni fondamento. Non mi venga poi a contestare del suo uso della formula dubitativa perché mettere un se prima di formulare l'accusa equivale al classico nascondere le mani dopo aver lanciato il sasso. Che ho fatto, ho invaso il sacro recinto dove conserva le sue idee o ha dovuto verificare che dopo tutto le stesse non corrispondono a verità assoluta. Dunque tutta qui la sua obiettività? Così poco sviluppata che solo la possibilità di intravedere una diversa visione della vita le concede il diritto di smettere di giudicare lo scritto e iniziare a giudicare l'autore? Perché è questo che ha fatto, calpestando la regola non scritta che invece prevede il contrario. Non le contesto il merito, sig. Maiorino, quanto piuttosto il metodo che giudico assolutamente inqualificabile. Non ho il piacere di conoscerla, quindi lei non sa niente di me. Potrei aver scritto questo racconto per mille ragioni diverse dalle sue supposizioni, alcune delle quali diametralmente opposte alle stesse. Potrei addirittura aver scritto questo racconto in base ad esperienze personali simili alla vicenda narrata. Potrei. Lei non lo sa, sig. Maiorino, e pretende di giudicarmi. Che pena.
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Re: Gara 37 - Prenotazioni, Commenti, Votazioni, Pensieri
- Ciao Mario! - dico agitando la mano verso il mio amico che corre trafelato dall'altro lato della strada. Le sue racchette da sci lo stanno inseguendo, mi ha sentito e mi risponde agitando anche lui frettolosamente la mano ma continua a correre senza neanche voltarsi per non farsi infilzare.
Nemmeno io posso fermarmi, le mie Nike vanno dove dicono loro. Ho provato a toglierle. Non lo farò più, appena ci ho provato le scarpe hanno tirato fuori gli artigli. Minuscoli uncini di acciaio lucido hanno circondato le mie caviglie come a dire “ che fai, ci provi? “. Il messaggio era chiaro e non sono andato oltre, ma la sera mi lasciano in pace, si allargano invitandomi a sfilare il piede e se ne vanno in giro per casa da sole. La prima volta mi sono steso sul letto con un sospiro di sollievo e ho pensato che l'indomani le avrei buttate dal balcone, ma al mio risveglio ho scoperto di non avere più scarpe. Le Nike erano dentro la scarpiera e come due iene si accanivano su quel che restava delle altre paia che avevo; altro chiaro messaggio che non si poteva ignorare.
Uscire senza scarpe non aveva senso così ho avvicinato un piede e una di quelle due piccole belve ci è scivolata sotto per inglobarlo. Sarà una cosa strana, però è comodo, le scarpe sembra si adattino alle mie estremità alla perfezione.
Quando sono uscito per strada col mio insolito mistero ai piedi mi sono reso conto di non essere il solo ad avere qualche problema, tutta la città era alle prese con gli oggetti in rivolta. C'era gente che urlando terrorizzata, fuggiva per strada inseguita dal suo SUV mentre una signora usciva da un bar cercando di rimettere nel reggiseno le protesi al silicone che continuavano a sgusciar fuori ad ogni suo movimento.
Le mie scarpe avevano una meta, ogni volta che cercavo di cambiare strada loro mi riportavano sul tratto casa ufficio e quando alla fine lo raggiunsi scoprii di poter solo fare il percorso al contrario.
Cammino bene, anzi meglio del solito, ma quelle scarpe non mi permettono di fare altri percorsi. Ci ragionai sopra, quello del SUV a piedi poteva andare dove voleva, ma se scendeva in strada il veicolo era sotto ad aspettarlo, o ci saliva sopra o correva a perdifiato. La signora “busty fake “ doveva stare ferma o muoversi con studiata e sensuale andatura, altrimenti le sue tette la riportavano sulla giusta strada. Man mano che facendo il percorso all'indietro riincontravo luoghi e persone, mi rendevo conto sempre con maggior chiarezza e meraviglia di quel che stava succedendo. Nei ristoranti dovevi mangiare tutto o i tavoli ti mordevano la pancia. Il “ solito bar “ quando ci passai di fronte allungò le porte e ti mi tirò dentro. In un silenzio surreale andai fino alla cassiera che mi guardò con faccia smarrita e misi il solito euro sul piattino del resto; il ventino di resto si attaccò alla mia mano guidandola verso il cassettino delle offerte.
Al banco il barista mi serve il caffè e si appoggia con le braccia tese guardandomi come a cercare una spiegazione mentre il sudore gli imperla la fronte, poi tira un sospiro e torna alla macchina aggiustando le tazzine sul piano di riscaldamento.
Dopo posso solo uscire.
Sono le stesse cose che faccio tutti i giorni, normalmente non mi pesano, o forse non mi accorgo che lo fanno.
A casa sono libero di fare quello che mi pare, ma dopo una certa ora la tv va da sola sui porno.
È una cosa che faccio normalmente, ma pensavo di farla perchè volevo.
Mi chiedo se in effetti sia successo qualcosa o se in realtà non sia successo nulla.
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Re: Gara 37 - Prenotazioni, Commenti, Votazioni, Pensieri
Certo che chi non dorme di stranerie ne pensa tante
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Re: Gara 37 - Prenotazioni, Commenti, Votazioni, Pensieri
Se intendi l’anima della trama, concordo. Se invece ti riferisci ai personaggi, ne prendo atto ma dissento.
@Anto Pigy
Grazie
@Lodovico
Perché mannaro? Il cielo sereno non sempre è indice di luna piena e in sua mancanza non potrebbe esistere il fenomeno, a meno che si sfiori la negromanzia. In tal caso…per essere uno a cui non piace leggere di romantico scritto, ne hai di fantasia!
carlocelenza ha scritto:Pigraccia.
@ Marino
Sto leggendo “I demoni del ghiaccio”, nemmeno questo mi è servito a crederci di più.
Grazie
Non ne teniamo conto, perché in quelli non possiamo fermarci.
Sui passaggi pedonali, fra i parcheggi incontriamo il nostro futuro.
Amare, litigare, cadere nell'oblio e morire. Senza nemmeno accorgerci
di quando accade. Le membrane che ci separano dalla follia, dal baratro,
dai mostri sono così sottili. Nient'altro che muri di carta.
John Ajvide Lindqvist
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Re: Gara 37 - Prenotazioni, Commenti, Votazioni, Pensieri
Hai apprezzato appieno il mio messaggio.
Marino, io scrivo noir e horror, per questo calco sulla parte "nera" dell'animo umano.
Grazie comunque per il tuo bel commento.
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Re: Gara 37 - Prenotazioni, Commenti, Votazioni, Pensieri
Già, sarà meglio che dormiamo di più!carlocelenza ha scritto:@ Lodo
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Re: Gara 37 - Prenotazioni, Commenti, Votazioni, Pensieri
io non pretendo di giudicare nessuno.
Ho cercato di esprimere le mie personalissime impressioni su di un racconto nello spazio di una serie di commenti. Non ho capito niente, male (per me), ma non pretendo di capire tutto.
Se l'ha presa come qualcosa di personale (così come sembra), me ne dispiace, e non era certamente questa la mia intenzione, assolutamente.
L'uso della formula dubitativa era per me d'obbligo proprio perché sono sempre cosciente che potrei non aver capito quello che ho letto, nessun "lanciare 'a petrella e nasconnere 'a manella", e nessuna accusa.
Certo, ho il mio "sacro recinto delle idee", e allora? Lei non ce l'ha? E non valuta ciò che sente e vede in base a quelle? Né credo che le mie idee siano la verità assoluta, ma sono le mie idee. Credo di avere il diritto di esprimerle quanto lei ha il diritto di esprimere le sue.
E non sono obiettivo, né lo pretendo. Avrà notato che ho iniziato i miei voti con un dubbio: cosa devo valutare? La capacità di scrittore? E come faccio a valutarla io? È il modo di trattare il tema che mi ha trovato ostile, ma ancora una volta si parla del racconto, e ancora una volta ho l'impressione che lei l'abbia invece presa sul personale.
Giustamente lei dice che non ci conosciamo, quindi come potrei giudicarla?
Ho usato parole forti, è vero:
ma vorrà concedermi che possa aver espresso quello che sentivo per il suo PERSONAGGIO, assai prima che per lei: di lei non conosco altro che la crudele esposizione di una sofferenza troppo grande, che io ho subito come oscena, perché le mie piccole idee potessero gestirla.È egoismo dell'autore, quello che non mi piace, che prende il suo protagonista e lo massacra pur di raccontare un punto di vista personale e opinabile.
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Re: Gara 37 - Prenotazioni, Commenti, Votazioni, Pensieri
L'unica cosa che vorrei dirti riguarda il finale scontato.
Lo so! Doveva esserlo!
Non era mia intenzione un finale a sorpresa. Tutto il racconto e l'empatia col personaggio serviva proprio ad arrivate dove siamo arrivati.
Mi spiace che al tuo gusto paia negativo, ma oh! Mica può andare sempre di lusso!
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Re: Gara 37 - Prenotazioni, Commenti, Votazioni, Pensieri
Se il tema è trovare una giustificazione per l'eutanasia, considero lo svolgimento superficiale, approssimativo, egoistico.
È egoismo dell'autore, quello che non mi piace, che prende il suo protagonista e lo massacra pur di raccontare un punto di vista personale e opinabile.
tutta la distanza tra la tragica esperienza del protagonista e la retorica dell'eutanasia
Sig. Maiorino,
sono le tre frasi sopra riportate che ho giudicato inaccettabili e che mi hanno fatto sentire nell'obbligo di risponderle nel modo in cui lei ha potuto leggermi. Volevo dimostrare la mia indignazione, non credo di esserci riuscito. A me è parso, e forse qui sono io a non aver capito niente, che il solo affrontare un tema come quello dei malati terminali sostenuti in vita artificialmente abbia provocato la sua reazione, costringendola a menzionare l'eutanasia come fine effettivo del mio racconto. Ecco perché parlo di "sacro recinto delle idee": non volevo certo contestare il suo diritto di avere proprie opinioni, quanto piuttosto evidenziare che lei ritenesse sacro il suo recinto e non altrettanto meritevole di rispetto il mio. Lei sa benissimo che agitare certe bandiere o denunciarne lo sventolio in casa d'altri corrisponde di fatto alla iscrizione d'ufficio a una determinata area. L'ultima cosa che volevo fare, con il mio racconto, era quella di proporre un discorso di propaganda politica. Da questo nasce appunto la mia reazione, forse eccessiva, comunque sincera. Vede, io sono costretto ad affrontare la vita con la consapevolezza che potrei dover constatare di persona se quello che ho scritto trova o meno rispondenza con la realtà, e le assicuro che l'aver già provato in passato, seppure per pochi minuti, quel buio assoluto in circostanze clinicamente diverse ma tutto sommato assimilabili, mi obbliga a dedicare molti dei miei pensieri a tale argomento, ma lei, questo, non poteva saperlo. Le porgo le mie scuse quindi, nel caso l'avessi involontariamente offesa.
Nunzio Campanelli
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Re: Gara 37 - Prenotazioni, Commenti, Votazioni, Pensieri
(scusi la confidenza, ma il ridursi dei toni è così rinfrancante che ho preferito il tu)
Non mi hai offeso, ti sei giustamente battuto, pensando che volessi attribuirti chissà quale etichetta.
Non lo faccio mai, e comunque il mondo è bello perché è vario, e AMO dialogare con chi la vede diversamente da me.
Ci mancherebbe che io mi ergessi a guardiano di un tema o di un altro... il solo pensiero mi fa ridere! No, no, il mio commento era tutto dovuto a un'overdose di emozioni negative. Al di là del voto (che in realtà esprime un gradimento, anche del tema), puoi leggere il mio commento come un "eccellente".
La prima frase che citi è un'implicita ammissione (da parte mia) di non-comprensione. Non è un "se" pro-forma. Sta lì con tutto il suo significato. Tu mi dici che non volevi parlare dell'eutanasia, quindi tutta la frase non ha né pertinenza, né valore.
La seconda ho cercato di spiegarla: credo che volessi ottenere un certo effetto e, per riuscirci, hai saturato la scala di quanto riesco a digerire. "Egoismo" è qui inteso in quanto autore, che va al di là dei limiti di quanto un personaggio (e io come lettore) potrebbe umanamente tollerare. Io, nei panni del tuo personaggio, mi vedo stecchito da un pezzo, per questo non mi si regge il tutto in quanto lettore: è tutto così terribile e angosciante che non ci riesco neanche a credere. Ma con quello che poi hai aggiunto, credo di dover tacere su tali argomenti per molto, molto tempo.
L'ultima frase che citi torna alla prima. Ho sbagliato chiave di lettura, quindi tutto il mio commento va a farsi benedire.
Ti ripeto, nessuna iscrizione a nessun'area. È stato davvero troppo forte per me.
Con questo, ti ripeto, non mi sento offeso in alcun modo, e mi dispiace non essere riuscito a cogliere quanto volevi comunicare.
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Re: Gara 37 - Prenotazioni, Commenti, Votazioni, Pensieri
@ Marino Maiorino “Chi abbia perso i figli pensa solo a quello dalla mattina alla sera, ma nel principio del tuo racconto non ce n'è traccia”
Verissimo, ma io volevo raccontare di un uomo morto, morto dentro intendo, morto quando sono morti i suoi bambini, che non li nomina più perché il suo cuore si è fermato con loro. Un papà che non prova più dolore perché in lui non c’è più vita. Volevo che il tono fosse freddo e distaccato apposta, volevo (ma è chiaro che non ce l’ho fatta) dare l’idea di un uomo che galleggia senz’anima nell’esistenza terrena aggrappandosi al lavoro e ricordando solo i genitori morti, (lutto come hai precisato anche tu, grave ma accettabile). Un uomo che, da morto qual è, si rivolta dentro la tomba, senza trovarvi riposo, perché non è il dolore per la perdita dei suoi figli quello che lo ghermisce nel sonno ma è lo strazio insopportabile del non esserci stato quando i suoi piccoli, atterriti, avevano bisogno di lui. Non dolore, da tempo il suo cuore non ha retto e si è rotto. Non senso di colpa, è stato un incidente. Ma lo strazio dell’anima, inguaribile, l’urlo del dannato.
Ti ringrazio, e molto, per i tuoi suggerimenti.
Re: Gara 37 - Prenotazioni, Commenti, Votazioni, Pensieri
Anche tu mi dai la conferma che non ce l’ho fatta ad esprimermi bene. L’azione che volevo raccontarvi non era la tragedia di per sé ma il dopo. L’annichilimento di quest’uomo, il nulla nella sua casa ormai vuota, il nulla nella sua vita di tutti i giorni, i ricordi monchi (la morte dei genitori ma nessun accenno a quella dei figli), il cuore spezzato che non prova più dolore. E poi la notte, il sonno inevitabile, il sogno, dove non compare nulla che richiami concretamente gli eventi tragici. E l’urlo, l’urlo disperato di chi sa che indietro non si torna, l’animo che si tormenta e non trova pace, perché quando i suoi bambini chiamavano, e urlavano terrorizzati lui non c’era. Era in vacanza, a dormire in casa d’altri.
Ringrazio anche te, moltissimo, se nessuno correggesse si continuerebbe a sbagliare.
Re: Gara 37 - Prenotazioni, Commenti, Votazioni, Pensieri
Idem, io il dolore del protagonista non volevo proprio mettercelo. Di fronte a una tragedia così grande, c'è chi urla, chi piange, il suo io,invece, muore all'istante. Mentre sua moglie esce urlando, di lui, da quella casa bruciata, non ne esce che il corpo.
Sorry, non ce l'ho fatta a trasferire il tutto nel racconto...
Grazie anche a te!
e, rispondendo all'ultimo mess di Monica sul suo pezzo
"@Yendis
Se intendi l’anima della trama, concordo. Se invece ti riferisci ai personaggi, ne prendo atto ma dissento."
Sì, intendo l'anima della trama, il resto è perfetto.
Re: Gara 37 - Prenotazioni, Commenti, Votazioni, Pensieri
Un dubbio: se il narratore è onnisciente, perché si
stupisce della pochezza di riflessi dei vecchi?”
Aveva dato le spalle ai fornelli per un attimo, forse per controllare l’ora, forse per prendere la tazzina, e una fiamma bastarda gli aveva lambito la cintura aperta e penzolante della vestaglia. Non se ne era accorto subito, Dio come rallentano i riflessi nei vecchi! In preda al panico quando aveva visto il fuoco avvolgergli le braccia, era corso in camera da letto a cercare aiuto.
[/i]
Il narratore non si stupisce della pochezza di riflessi dei vecchi ma la constata, con amarezza!
Mi puoi spiegare meglio in cosa ho sbagliato? Grazie!
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Re: Gara 37 - Prenotazioni, Commenti, Votazioni, Pensieri
...io il tuo commento non l'ho capito...
- Marino Maiorino
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Re: Gara 37 - Prenotazioni, Commenti, Votazioni, Pensieri
sono stato troppo laconico.
Volevo dire che la tua storia e quella di Lorella15 hanno suscitato in me sentimenti simili, anche se l'azione si svolge in momenti diversi. Perciò quel "vi siete date appuntamento?"
In entrambi i casi la storia è angosciante e l'umanità scompare dall'essere umano, che si trasforma in carnefice del suo simile. Le vostre sono storie dei perdenti quando l'umanità perde sé stessa, e temo che ci stiamo avviando in quella direzione, quindi entrambi i racconti mi suonano, allo stesso modo come un monito: dove ci stiamo avviando? Ricordate il passato e pensate che nel futuro potrebbe accadere lo stesso, o peggio.
Ora sono stato meno sibillino?
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Re: Gara 37 - Prenotazioni, Commenti, Votazioni, Pensieri
Condivido anche io il tuo pessimismo, tra l'altro sono appena tornata da uno spettacolo (spettacolo per modo di dire) che ripercorreva gli anni di piombo, ho un angoscia addosso...
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Re: Gara 37 - Prenotazioni, Commenti, Votazioni, Pensieri
Sono contenta che il finale-nonfinale sia arrivato a qualcuno, temevo vi si leggesse solo un (lieto) fine non mostrato.
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Re: Gara 37 - Prenotazioni, Commenti, Votazioni, Pensieri
anche tu te le cerchi però, eh? Le locandine servono anche ad anticiparti di che va la cosa!sono appena tornata da uno spettacolo (spettacolo per modo di dire)
@ Freecora:
credo che sia giunto a molti, è abbastanza chiaro. Magari ad altri è sembrata la conclusione naturale del racconto, al punto di non ritenere necessario il menzionarla.
È sempre una questione di interazione: scrittore - racconto - lettore e in queste gare c'è un ulteriore passaggio: lettore - commento. Un dettaglio si può perdere in uno qualunque di questi passaggi, non necessariamente nel primo.
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Re: Gara 37 - Prenotazioni, Commenti, Votazioni, Pensieri
Non ho letto i commenti degli altri autori per non essere troppo suggestionata dalle loro opinioni e per evitare anche solo la tentazione di modulare il voto in base a quanto è stato assegnato a me. Dunque è probabile che dica cose già trite e ritrite, per le quali magari siete già intervenuti sul forum spiegando e giustificando…portate pazienza. Ora che ho postato, mi leggerò tutto quanto.
Naturalmente i miei commenti sono opinabili, rivolti alla qualità del racconto e mai un giudizio sull'autore. Inoltre non penso che, al suo posto, avrei fatto meglio.
“Il vaso di Pandora” di Nunzio Campanelli
Ho apprezzato molto questo racconto, che interpreta bene gli spunti assegnati e avvince il lettore con un tema sempre suggestivo. Bella l’idea che, da questo particolare vaso di Pandora, se ne vada anche la speranza. L’unico dubbio è la storia dei “battiti” e la frase finale:” il silenzio interrotto unicamente da quel battito incessante: il lento, monotono, eterno respiro della macchina che consentiva il fluire del sangue.”
Se per macchina intendi il cuore del protagonista (che appunto consente il fluire del sangue), non mi piace l’idea che respiri, preferisco l’immagine della pulsazione. Se invece ti riferisci alla macchina che permette di respirare o quella che supporta la circolazione, esse non producono battiti, ma fruscii e ticchettii (rumori ben inseribili in un racconto come questo, magari inserendo la metafora dell’orologio). Ma è una questione minima.
4
“Sinestesia” di Marino Maiorino
Un racconto delicato su di un concetto difficile, direi che sei sfociato in una “fantascienza poetica” che apprezzo molto. Mi ha ispirato dolcezza e molta malinconia, non so neppure di cosa.
Un po’ didascalica (e dunque ad alto rischio noia) la spiegazione del medico. Non so però suggerirti in che altro modo spiegare la situazione in un racconto così breve. Con la possibilità di dilungarsi, avrei preferito un dialogo “botta e risposta” più serrato fra genitori e dottore, in modo da far emergere i concetti senza lezioncina magistrale.
4.5
“Sleep Controller” di Lodovico
Idea molto interessante. Per una dormigliona come me ( meno di sette ore e divento una belva sanguinaria), un vero incubo a occhi aperti. Ho gradito anche la pulizia della scrittura, semplice ed efficace. Per la cronologia ho dovuto pensarci un po’su, all’inizio mi domandavo che differenza ci fosse fra “il giorno precedente” e “ieri”. Ti consiglierei di trovare indicazioni più efficaci, se anche altri te l’hanno fatto notare (magari sono l’unica che si è incasinata:non è che tutti i lettori debbano essere tonti come me…).
4.5
“Solidarietà” di Patrizia Benetti
L’immagine che ti era stata assegnata mi faceva pensare più a un rapporto amoroso che una situazione di violenza ( ma non considerarlo un giudizio, per come la vedo io ognuno si fa ispirare come vuole, in base alle proprie sensazioni). Grazie a questa differenza di interpretazione, alla fine mi hai colto di sorpresa. La storia è interessante e ben costruita, l’unico “difetto” che individuo è che, in qualche modo, sembra distante, la cronaca di un evento tragico che poco coinvolge il narratore e, di conseguenza, fa prendere le distanze anche al lettore. Ho riflettuto su quali elementi mi hanno dato quest’impressione e posso provare a indicartene due: il fatto che ci sia più “raccontato” che “mostrato” (io sono un po’ una fissata con lo “show, don’t tell”) e la frase finale: “Quindi andò a prendere i contanti e il braccialetto d’oro che la poveretta custodiva nel comò, mentre l’aggressore la scaraventò con forza inaudita contro una parete, ponendo così fine alla sua tribolata esistenza.” Le parole “poveretta” e “esistenza tribolata” mi sembra che contengano la distanza del reporter piuttosto che la partecipazione dell’autore. Ma non escludo che la tua sia una precisa scelta stilistica
3.5
“Occhi di bambina” di Antares
Ben scritto e commovente. Mi sono solo chiesta che lingua parlasse la ragazza per fare un discorso così complesso ed essere perfettamente capita dal soldato, ma forse il lavoro di mercenaria le ha permesso di imparare bene l’inglese sul campo, visto che nella sua infanzia non credo ci sia stata scolarizzazione. Bravo.
5
“L’insolito colore del cielo” di Monica Porta May Bee
Idea ottima, argomento a me congeniale ( metteteci natura e quattrozampe e io sono felice), scene d’azione che prendono forma nitide davanti agli occhi. Molto show, poco tell: perfetto per i miei gusti. Resta un po’ di amaro in bocca per una certa sensazione di fretta nello sbrigare il racconto:il maiale come fa a non lasciare tracce? Ho visto spesso gli effetti del passaggio di cinghiali e sembrava che fosse esplosa una mina! Va bene l’addestramento, ma cosa gli avevano messo a questo porcello, le pattine? Scherzo (non prendertela!), ma una spiegazione in più mi sarebbe piaciuta.
La veterinaria, descritta come esperta ma di fatto un po’ impreparata. Di fronte a un maiale furente tira fuori una siringa con il narcotico? Non aveva portato un arma carica con un dardo sedativo? Era quasi più pronto il suo compagno di avventura “cittadino”.
3,5
“La lite” di Licetti
Credo che questo racconto sia ambizioso e, alla prima lettura, concedimi, un po’ difficile. Almeno per me, che mi sono sempre persa nei flussi di coscienza anche degli scrittori più titolati. L’ho apprezzato al secondo giro e l’ho trovato interessante, come tema e resa. Perfetto il legame con l’immagine.
4
“La vacanza” di Yendis
Una mia personale idiosincrasia: i nomi e le ambientazioni straniere, soprattutto se non giustificate dalla vicenda. Mi danno l’impressione che il modello di riferimento siano i telefilm americani e divento automaticamente prevenuta. Sarebbe cambiato qualcosa se la storia si fosse svolta, che ne so, a Bergamo, e i personaggi fossero stati italiani?
Al di là di questa mia preferenza, il racconto è ben scritto. Due osservazioni:a un certo punto i coniugi sono davanti alla casa incenerita e il protagonista sente che la moglie viene portata “fuori”. Ma non erano già all’aperto? Inoltre ( e più importante) la ricostruzione degli eventi mi è sembrata fin troppo sicura e particolareggiata, non l’ipotesi che suggerisci debba essere.
3
“Alla luce della luna” di Carlocelenza
Trama semplicissima ma scritta molto bene. Coinvolge con poco.
4.5
“Era solo un serpente poco velenoso” di Scrittore97
Qualche errore di sintassi, alcune ripetizioni, disattenzioni sul tempo dei verbi. Frasi lunghe, convolute, non credo sempre volontariamente. La sensazione è di molto entusiasmo a servizio di una scrittura ancora immatura. Ma tieni duro, Scrittore 97. Con tanta lettura ( e un ripassino della grammatica) lo stile si svilupperà e la tua passione troverà gli strumenti ottimali per costruire ottime storie.
2,5
“I divoratori” di Anto Pigy
L’idea è carina, soprattutto tenuto conto che hai avuto in sorte la parola più difficile di tutta la gara.
Non ho apprezzato invece le urla espresse sotto forma di maiuscola ( BATTERLI) e il fatto che, nella prima parte, per reggere il gioco hai usato termini riferibili a esseri umani. Se si scrive piedi e gambe e poi si scopre che si tratta di uccelli, ho l’impressione che qualcuno abbia barato. Nei racconti con questa formula narrativa, l’abilità dell’autore sarebbe riuscire a utilizzare termini ambigui, potenzialmente adatti sia a ciò che vuol far credere sia alla realtà che si scopre alla fine.
3,5
“Ritorno a Pico” di Pardan
Un racconto delicato, il tema della noia coniugale affrontato con grazia e dolcezza. La fine soprattutto, ha un equilibrio che mi ha piacevolmente sorpreso: ne’ “happy end” ne’piagnisteo, ma una speranza. Non ho altro da aggiungere, se non un
5
“Avatar” di Freecora
Inizia come una storia di perversioni da web e termina con le cicatrici di un rapporto amoroso. Passaggio interessante, psicologicamente ben studiato, non scontato. Forse, per i miei gusti, la parte introduttiva sull’erotismo online è un po’ sproporzionata rispetto alla fine, in cui si rivelano le cause della stessa. Buona la scrittura.
4
“Il vecchio e il bambino” di Lorella 15
L’argomento è tristemente noto, ma non si può che averne rispetto. Più della cronaca degli eventi del campo di concentramento trovo, in questo contesto, interessante l’incapacità del nonno di parlarne con il nipote. Qualche particolare in più su questa difficoltà ( che vedrei come il vero tema della storia) avrebbe reso il personaggio meno distante dal lettore e avrebbe evitato di farmelo sovrapporre ai numerosi personaggi letterari (e non) legati all’Olocausto.
Comunque scrittura ottima.
4
“Terra Uno” di Polly Russel
Sostenuto dalla tua solida scrittura che ormai conosco e apprezzo, una bella fantascienza classica, di quella che piace sempre (almeno a me, che in questa domenica di pioggia ho la tv accesa sulle vecchie puntate di Star Trek). Si precipita verso un finale annunciato, ma non è che un buon racconto si misuri da quanto è alto il salto che si fa sulla sedia sul finale; anzi, i colpi di scena obbligati li trovo spesso un po’ beceri. L’unico dubbio è il siparietto sexy-robotico all’inizio, una scena ben descritta ma non ho capito cosa centrasse.
4
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Re: Gara 37 - Prenotazioni, Commenti, Votazioni, Pensieri
Al momento di rintracciare il file, mi sono accorta di aver bruciato la chiavetta.
Giuro che è la prima volta che mi succede, anche per non poter recuperare nemmeno i voti.
Anche se verrò esclusa, poco mi importa. E comunque non avrei stravolto tutto.
Scusate... vado a piangere tutti i miei file persi.
PATCH, PATCH, PATCH. SIGH, SIGH, SIGH.
È stato bello fin che è durato.... alla prossima faccio back up.
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Re: Gara 37 - Prenotazioni, Commenti, Votazioni, Pensieri
Ma spero che non ci fosse nulla di più importante!
Purtroppo le chiavette USB sono così
Racconti alla Luce della Luna
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Re: Gara 37 - Prenotazioni, Commenti, Votazioni, Pensieri
In effetti l’ho pensato troppo poco… mooolto troppo poco. Il risultato non è stato dei migliori.
Ciao
Non ne teniamo conto, perché in quelli non possiamo fermarci.
Sui passaggi pedonali, fra i parcheggi incontriamo il nostro futuro.
Amare, litigare, cadere nell'oblio e morire. Senza nemmeno accorgerci
di quando accade. Le membrane che ci separano dalla follia, dal baratro,
dai mostri sono così sottili. Nient'altro che muri di carta.
John Ajvide Lindqvist
77, le gambe delle donne
concorso per racconti sulle donne
Biblioteca Labirinto N° 25
Concorso per antologia di 25 racconti dedicati ai libri e alle biblioteche
Re: Gara 37 - Prenotazioni, Commenti, Votazioni, Pensieri
Grazie!LeggEri Il lupo nero Che ti devo dire? Non me l’aspettavo. Bel racconto nero,
sperando che non diventi chiaro e rosso anche lui.
Voto 4,5
@Patrizia Benetti
Anche tu horrorista? Siamo in buona compagnia!Legg Eri Il lupo nero. Simpaticissimo il tuo racconto horror. E' nelle mie corde.
Voto 4
@Pardan
Anche a me piace! Alla fine avevo una sete...LeggEri Il lupo nero. Spumeggiante, spiritoso. Buona la birra Voto 4,5
@Anto Pigy
Grazie!Il Lupo Nero (LeggEri): voto 4
La storia è simpatica e scorre piacevolmente.
@Antares
Anch'io preferisco soprassedere a queste spiegazioni...Il lupo nero
Non voglio sapere da dove viene la birra, nè dettaglio alcuno sulla sua produzione. Simpatico.
3
@Freecora
A dire poco: avresti dovuto vedere quante cose ero costretta a fare mentre cercavo di scrivere! Quindi hai sicuramente ragione. Ho focalizzato sulla scura perché le due ragazze erano ( nelle intenzioni, poi mica l'ho scritto, tanto per darti ulteriormente ragione sulla fretta), una bionda e una rossa...da cui la successiva produzione di birra. Per completare, mi serviva un bruno per la birra scura...ma posso benissimo invertire gli elementi, ora che ci penso!Anche qui ho avuto la sensazione di un racconto scritto in fretta. Peccato. Perché si sa che fece nascere i gattini ciechi e anche questo racconto è venuto fuori menomato. Il finale ad esempio, sembra tirato via. Mi sarebbe piaciuto leggere qualcosa in più...
Comunque bella idea... anche se io avrei focalizzato su una bionda, piuttosto che una scura, come specialità del posto, vista l'immagine
voto: 3
@Monica Porta may bee
Sì, come dicevo a Freecora il racconto è stato scritto (troppo) in fretta, e le conseguenze si vedono.Il Lupo Nero – LeggeRI
Tecnicamente, buonissimo. Alla fine sono piacevolmente sorpresa dalla chiusa a effetto.
Resto con un vuoto, pero.
Per me che non conosco le due protagoniste è più difficile avvicinarmi.
Avrei anche gradito vedere meglio il primo lupo nero.
4
Comunque grazie dell'apprezzamento sulla tecnica.
@ Lorella15
In effetti non volevo far una gran paura, alle due amiche non va a finire così male...a parte qualche complicazione in più con la ceretta, immagino!LeggEri davvero carino il racconto, i dialoghi credibili, riesce a trasmettere ansia e il finale, nonostante tutto, mi ha strappato un sorriso
4,5
@Polly
Hai ragione, avevo immaginato che le due ochette fossero una bionda e una rossa. Ma l'ho scritto così in fretta da essermi dimenticata di dirlo! I peli erano un bel dilemma, li ho cacciati dentro (nella birra!) a forza. Sul sangue...si fa sempre in tempo ad aggiungerlo!LEGGERI - BERE E PELI per IL LUPO NERO
Cita:
Chiuso mercoledì 27 marzo, giovedì 25 aprile, sabato 25 maggio, domenica 23 giugno
sento puzza di licantropi: che meraviglia!
Ottimo potenziale! I peli purtroppo ce li hai dovuti infilare a forza e si vede, ma ottimo potenziale!
Mi piace anche la fine frettolosa ma assolutamente esaustiva.
Forse avrei aggiunto da qualche parte che le ragazze erano, una mora e una rossa. Avrebbe dato un tocco in più al finale.
Un po' di sangue, lo sai, lo avrei gradito, ma pazienza! Comunque buono.
Ottimo lavoro per le parole e la foto.
VOTO 4
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Re: Gara 37 - Prenotazioni, Commenti, Votazioni, Pensieri
spero che non ci fosse niente di fondamentale su quella chiavetta.
Ma permettimi di obbligarti a postare almeno i voti entro il tempo limite. Hai ancora un po' di tempo, ricordarsi i voti di un racconto non è complicato se l'hai letto con attenzione. E in realtà anche se l'hai letto senza attenzione.
Più avanti potrai riprendere i commenti, magari facendone una sintesi estrema in una riga. Questo, in poco tempo, è più difficile se non hai letto con attenzione, ma possibile.
Please!
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Re: Gara 37 - Prenotazioni, Commenti, Votazioni, Pensieri
Licetti e Scrittore97.
Appunto per carlocelenza
Carlo, scusa il ritardo ma ho visto solamente adesso.
A Yendis e LeggEri, anziché il voto pieno o i tagli a mezzo (2 - 2,5 - 3 - 3,5 - 4 ecc.) previsti dal bando, hai dato 3,75.
Riesci a sistemare?
Basta che rispondi qui di seguito (non a me in privato). Poi modifico.
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Re: Gara 37 - Prenotazioni, Commenti, Votazioni, Pensieri
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Re: Gara 37 - Prenotazioni, Commenti, Votazioni, Pensieri
allora confermo sia a te sia alle interessate che il voto sarà riportato a 3,5.
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GrandPrix d'inverno 2023/2024 - Terrazze d'aprile - e le altre poesie
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GrandPrix di primavera 2023 - Vento (a Susette) - e le altre poesie
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GrandPrix di primavera 2022 - Frammenti di una morte (2 novembre 1975) - e le altre poesie
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A Quattro mani
antologia di opere scritte a più mani
Una collaborazione, di qualunque natura essa sia, diventa uno stimolo, la fusione di peculiarità ben definite, la concretizzazione di un'intesa, la meraviglia di scoprire quel qualcosa che individualmente non si sarebbe mai potuta fare. È una prova, una necessità di miglioramento, il superamento dei propri limiti stilistici o di quei blocchi creativi che sovente ci pongono di fronte a un disarmante "foglio bianco". Gli autori di questa antologia ci hanno voluto provare.
A cura di Massimo Baglione.
Copertina di Antonio Abbruzzese.
Contiene opere di: Chiara Masiero, Mauro Cancian, Stefania Fiorin, Anna Rita Foschini, Ida Dainese, Alberto Tivoli, Marina Paolucci, Maria Rosaria Spirito, Marina Den Lille Havfrue, Cristina Giuntini, David Bergamaschi, Giuseppe Gallato, Maria Elena Lorefice.
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L'Animo spaziale
Tributo alla Space Opera
L'Animo Spaziale è un tributo alla space opera. Contiene una raccolta di racconti dell'autore Massimo Baglione, ambientati nella fantascienza spaziale. Un libro dove il concetto di fantascienza è quello classico, ispirato al Maestro Isaac Asimov. La trilogia de "L'Animo Spaziale" (Intrepida, Indomita e Impavida) è una storia ben raccontata con i giusti colpi di scena. Notevole la parentesi psicologica, in Indomita, che svela la complessa natura di Susan, elemento chiave dell'intera vicenda. "Intrepida", inoltre, ha vinto il primo premio nel concorso di letteratura fantascientifica "ApuliaCon 2006" (oggi "Giulio Verne"). I racconti brevi "Mr. Sgrultz", "La bottiglia di Sua Maestà" e "Noi, sorelle!" sono stati definiti dalla critica "piccoli capolavori di fantascienza da annoverare negli annali.
Di Massimo Baglione.
Vedi ANTEPRIMA (1,68 MB scaricato 316 volte).
Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
BReVI AUTORI - volume 2
collana antologica multigenere di racconti brevi
BReVI AUTORI è una collana di libri multigenere, ad ampio spettro letterario. I quasi cento brevi racconti pubblicati in ogni volume sono suddivisi usando il seguente schema ternario:
Fantascienza + Fantasy + Horror
Noir + Drammatico + Psicologico
Rosa + Erotico + Narrativa generale
La brevità va a pari passo con la modernità, basti pensare all'estrema sintesi dei messaggini telefonici o a quelli usati in internet da talune piattaforme sociali per l'interazione tra utenti. La pubblicità stessa ha fatto della brevità la sua arma più vincente, tentando (e spesso riuscendo) in pochi attimi di convincerci, di emozionarci e di farci sognare.
Ma gli estremismi non ci piacciono. Il nostro concetto di brevità è un po' più elastico di un SMS o di un aforisma: è un racconto scritto con cura in appena 2500 battute (sì, spazi inclusi).
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Ida Dainese, Daniele Missiroli, Fausto Scatoli, Angela Di Salvo, Francesco Gallina, Thomas M. Pitt, Milena Contini, Massimo Tivoli, Franca Scapellato, Vittorio Del Ponte, Enrico Teodorani, Umberto Pasqui, Selene Barblan, Antonella Jacoli, Renzo Maltoni, Giuseppe Gallato, Mirta D, Fabio Maltese, Francesca Paolucci, Marco Bertoli, Maria Rosaria Del Ciello, Alberto Tivoli, Debora Aprile, Giorgio Leone, Luca Valmont, Letteria Tomasello, Alberto Marcolli, Annamaria Vernuccio, Juri Zanin, Linda Fantoni, Federico Casadei, Giovanna Evangelista, Maria Elena Lorefice, Alessandro Faustini, Marilina Daniele, Francesco Zanni Bertelli, Annarita Petrino, Roberto Paradiso, Alessandro Dalla Lana, Laura Traverso, Antonio Mattera, Iunio Marcello Clementi, Federick Nowir, Sandra Ludovici.
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