Il Primo e l'Ultimo Uomo
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Il Primo e l'Ultimo Uomo
Vivevano per centinaia di migliaia di anni senza provare il minimo bisogno fisico e le loro membra liscia e splendenti scivolavano nell'aria senza il minimo attrito.
Ogni loro movimento era una perfetta opera d'arte, ogni loro parola aveva il potere di creare qualcosa.
Intonavano canti che plasmavano i mari, le foreste, le montagne.
Erano le più alte delle creature terrestri e tuttavia non abusavano del loro potere sugli altri esseri del creato.
Gradualmente, però, cominciarono a provare i piaceri della materia.
Quando assaporarono il primo sorso d'acqua, quando affondarono per la prima volta i denti in un frutto maturo e succoso, quando sperimentarono per la prima volta cosa significava congiungersi tra loro, il loro corpo iniziò ad ancorarsi al mondo.
Le loro vite si accorciarono, il loro splendore decrebbe.
I Secondi Uomini erano ancora alti e longevi, ma non producevano più luce propria e pativano fame, sete, desiderio.
Parlavano ancora con gli Dei, ma li trattavano con diffidenza, invidiandoli e temendo che potessero fare loro del male.
Presto scoprirono che potevano fare del male ai corpi altrui.
Iniziarono a uccidere gli animali e quando ne assaggiarono le carni scoprirono di adorare quel sapore proibito.
Fu breve il passo per volgere anche contro i propri simili quella violenza, così scoprirono il furto, l'omicidio, lo stupro, il saccheggio.
I Terzi Uomini erano figli della guerra e della rabbia.
Erano governati da re che si assicuravano di tenere sotto controllo la loro violenza, e che almeno agli inizi furono saggi e illuminati.
Vivevano ancora alcune centinaia di anni, ma era difficile che arrivassero naturalmente al termine delle proprie esistenze: era più facile che morissero sotto i colpi delle spade o del veleno o dei morbi che iniziavano a diffondersi tra loro.
Alla fine della loro era di bronzo, un violento diluvio si scatenò su tutta la Terra. Forse era stata la volontà degli Dei delusi dal fallimento del loro esperimento, forse era un semplice fenomeno catastrofico, forse una vendetta della Madre Terra che avevano ferito sempre più.
I Quarti Uomini erano originariamente i pochi superstiti del diluvio.
Le loro vite erano sempre più breve, ma come per compensare si riproducevano rapidamente e colonizzarono ogni terra emersa.
Ormai non parlavano più con gli Dei e si limitavano a pregarli, vermi striscianti che levavano le braccia al cielo in cerca di conforto. Ma gli Immortali erano insensibili alle loro preghiere.
I Quinti e Ultimi Uomini erano gli eredi di un mondo disilluso e cinico e credevano nella morte degli Immortali.
Avevano scoperto i segreti della natura e della materia, ma erano vuoti, senza più Dei o valori in cui credere.
Non provavano più pietà, perché gli orrori dell'olocausto atomico avevano lavato via dalle loro anime ogni vernice di umanità.
Non avevano più rispetto per la vita, perché la fredda logica dell'utilitarismo era il loro nuovo credo.
Non possedevano più sogni o speranze o desideri, perché i loro cuori si erano inariditi.
Ma soprattutto, gli Ultimi Uomini non sapevano imparare dai propri errori.
E quando la morte scese di nuovo dal cielo a cancellare quell'umanità corrotta, non trovò altro che ma cadaveri viventi.
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Liscia - metterei al plurale dato che parli di membra
Piaceri della materia - non so se è da cambiare ma mi convince poco come suona
Vivevano ancora centinaia di anni- come sopra
Le loro vite erano sempre più breve- metterei sempre più brevi
Non trovò altro che ma cadaveri viventi- toglierei il ma
Darei inoltre una rilettura alla punteggiatura.
Il finale catastrofico mi piace!!
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Se Dei e Immortali sono sinonimi perché non mettere "il loro narcisismo?"
Quanto al resto, mi è sembrata una breve esegesi di un testo biblico o di una qualche mitologia classica, con una finale moraleggiante, lasciamo perdere se condivisibile o meno. Ma non lo definirei un racconto, perché non ho visto traccia di storia, trama, intreccio, personaggi.
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Riguardo alla forma ti hanno già segnalato refusi e imprecisioni.
Nel complesso scorre e si fa leggere.
https://chiacchieredistintivorb.blogspot.com/
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Basterebbe che i "quinti" uomini tornino a parlare con Dio.
Potrebbe anche essere che in tal modo Questi suggerisca loro come governare il natante.
Lasciarsi trasportare dalle onde senza governo e senza meta è indubbiamente da "cadaveri viventi".
Tuttavia provare a governare la zattera con il mare a forza dodici potrebbe trasformarci in "cadaveri scelti", ma poco importa considerato che le nostre Anime sono immortali, se governate con l'aiuto di Dio.
https://www.youtube.com/watch?v=HTRHL3yEcVk
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Blue Bull
Poliziesco ambientato a Chicago e Nuovo Messico
Un poliziesco vecchio stile, cazzuto, ambientato un po' a Chicago e un po' in New Mexico, dove un poliziotto scopre di avere un figlio già adulto e, una volta deciso di conoscerlo, si accorgerà che non sarà così semplice. Una storia dura e forse anche vera.
Frank Malick, attempato sergente della polizia di Chicago, posto finalmente di fronte alle conseguenze d'una sua mancanza commessa molti anni prima, intraprende un viaggio fino in Nuovo Messico alla ricerca di qualcosa a metà tra il perdono delle persone che aveva fatto soffrire e la speranza di un'improbabile redenzione.
Di Massimo Baglione e Cataldo Balducci.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
BReVI AUTORI - volume 2
collana antologica multigenere di racconti brevi
BReVI AUTORI è una collana di libri multigenere, ad ampio spettro letterario. I quasi cento brevi racconti pubblicati in ogni volume sono suddivisi usando il seguente schema ternario:
Fantascienza + Fantasy + Horror
Noir + Drammatico + Psicologico
Rosa + Erotico + Narrativa generale
La brevità va a pari passo con la modernità, basti pensare all'estrema sintesi dei messaggini telefonici o a quelli usati in internet da talune piattaforme sociali per l'interazione tra utenti. La pubblicità stessa ha fatto della brevità la sua arma più vincente, tentando (e spesso riuscendo) in pochi attimi di convincerci, di emozionarci e di farci sognare.
Ma gli estremismi non ci piacciono. Il nostro concetto di brevità è un po' più elastico di un SMS o di un aforisma: è un racconto scritto con cura in appena 2500 battute (sì, spazi inclusi).
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Ida Dainese, Daniele Missiroli, Fausto Scatoli, Angela Di Salvo, Francesco Gallina, Thomas M. Pitt, Milena Contini, Massimo Tivoli, Franca Scapellato, Vittorio Del Ponte, Enrico Teodorani, Umberto Pasqui, Selene Barblan, Antonella Jacoli, Renzo Maltoni, Giuseppe Gallato, Mirta D, Fabio Maltese, Francesca Paolucci, Marco Bertoli, Maria Rosaria Del Ciello, Alberto Tivoli, Debora Aprile, Giorgio Leone, Luca Valmont, Letteria Tomasello, Alberto Marcolli, Annamaria Vernuccio, Juri Zanin, Linda Fantoni, Federico Casadei, Giovanna Evangelista, Maria Elena Lorefice, Alessandro Faustini, Marilina Daniele, Francesco Zanni Bertelli, Annarita Petrino, Roberto Paradiso, Alessandro Dalla Lana, Laura Traverso, Antonio Mattera, Iunio Marcello Clementi, Federick Nowir, Sandra Ludovici.
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La donna dipinta per caso
racconti e poesie imperniati sulla donna in tutte le sue sfaccettature
Il libro contiene quattro racconti lunghi, undici racconti brevi e trentuno poesie. Il tema principale è la donna in tutte le sue sfaccettature: amante, madre, figlia, gioco, musa, insegnante, dolore, tecnologia, delusione e speranza. Nella prefazione è ospitato un generoso commento del prof. Carlo Pedretti, professore emerito di storia dell'arte italiana e titolare della cattedra di studi su Leonardo presso l'Università della California a Los Angeles, dove dirige il Centro Hammer di Studi Vinciani con sede italiana presso Urbino. Copertina e alcune illustrazioni interne di Furio Bomben.
Di Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
La Gara 6 - Un racconto in una fotografia
A cura di Alessandro Napolitano e Dafank.
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La Gara 22 - Un'estate al mare.
A cura di Licetti.
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La Gara 34 - Heroes - un giorno da eroi
A cura di Valeria Barbera e Daniela Piccoli.
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