Tre androidi cosmonauti
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Tre androidi cosmonauti
Richard Pink, seduto sulla lussuosa ed ergonomica poltrona del suo ufficio, assisteva agli ultimi preparativi attraverso la parete in vetro.
La punta dello space shuttle Miguel I luccicava; la navicella puntava dritto in alto contro il sole. Le scalette arancione fosforescente furono smontate, gli addetti alla preparazione si allontanarono, sotto lo sguardo attento del ricco magnate; Mr. Pink si avvicinò al vetro, pensava che sembrassero piccole formichine, fece finta di schiacciarle premendo il polpastrello dell'indice contro la parete trasparente.
I motori si accesero, iniziò il countdown: 10, 9, 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1
La sala pilotaggio ospitava tre cosmonauti ben allacciati ai loro sedili. La propulsione li schiacciò contro lo schienale; i tre chiusero gli occhi e afferrarono saldamente i tubi d'acciaio, che costituivano la struttura. In otto minuti la capsula era in orbita, libera dai booster di lancio. Le luci rosse furono sostituite da brillante luce bianca. M-000, M-001 e M-002, androidi Human Native, corpo d'acciaio, cuore umano, slacciarono le cinture, galleggiavano in assenza di gravità; si scambiarono sorrisi soddisfatti.
«Concentrazione ragazzi. La missione è appena iniziata.» Gracchiò la voce di Mr. Pink.
M-000 tornò subito ai comandi, avviò la gravità artificiale, controllò le coordinate, aumentò la velocità di propulsione e impostò il pilota automatico.
«Wow, non mi sembra vero.» Disse M-002
«Siamo nello spazio Youssuf!» Rispose M-001
«Datti una calmata, Mao.»
«Ronald, rilassati.» Obiettò M-001
«Abbiamo del lavoro da svolgere, controllate che sia tutto in ordine, fra dieci minuti indurremo il sonno artificiale. Il viaggiò durerà solo ventiquattro ore.»
Mao e Youssuf, rispettivamente M-001 e M-002, sbuffarono sonoramente.
Concluso il rapido controllo i tre androidi tornarono al posto, spensero la gravità artificiale, impostarono il timer e si disattivarono.
Ventidue ore più tardi riaprirono gli occhi. Attraverso gli oblò potevano vedere la superficie lunare. Nelle successive due ore prepararono l'allunaggio.
«Base, qui M-001, passo.»
«Ti riceviamo forte e chiaro, passo.»
«Tre minuti all'allunaggio, passo.»
«Buona fortuna, passo e chiudo.»
La manovra non fu difficoltosa, l'addestramento stava dando i suoi frutti. M-000 manovrò la navicella facendole toccare il fondo del cratere lunare delicatamente.
«Base, allunaggio avvenuto con successo. Passo.»
La trasmittente emise urla di gioia.
I tre staccarono la trasmissione senza aspettare risposta, sapevano già cosa fare. Indossarono i caschi, afferrarono il piccolo carrello con il materiale necessario e, aperto il portellone, lo fecero scivolare; attivarono il motore elettrico, facilitando il trasporto, e si allontanarono per circa 10 metri. Saldati i freni alle ruote del carrello, M-000, M-001 e M-002 si distanziarono e posizionarono una stella d'argento ciascuno sul suolo grigio, pigiarono un tasto rosso, tre raggi schizzarono in alto unendosi in una cupola. Gli androidi guidarono il carrello all'interno dei raggi, impugnarono le stampanti 3D, le accesero e iniziarono a creare l'involucro della cupola. Raggiunta la loro altezza massima, fissarono le stampanti alle porzioni di parete già stampata lasciandole lavorare in autonomia.
La costruzione durò alcune ore; giunti quasi alla fine, l'aria ossigenata, contenuta in tre grandi bombole coricate sul carrello, fu diffusa attraverso i pressurizzatori.
Il primo avamposto lunare della PinkLab. E della storia stava prendendo forma.
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Re: Commento
Ciao Diego, contento che ti sia piaciuto, la fantascienza di solito fa storcere il naso.
I tre fanno parte di uno dei miei universi, che ho in mente. Un romanzo sul giovane Mr. Pink c'è già, ha partecipato l'anno scorso al premio Urania, ma purtroppo non sono rientrato tra i finalisti, per questo ho deciso di rivederlo, farlo editare e spero nel 2020 autopubblicarlo, su Kindle credo.
In futuro, se sarò fortunato come autore, usciranno diversi romanzi, brevi o lunghi, con gli androidi protagonisti.
Grazie per avermi letto
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Certamente il racconto è scritto bene, correttamente, ma l'insieme di numeri e sigle non hanno, secondo me, reso scorrevole la lettura. Ma, ripeto, è solo una questione personale; sono certa che piacerà molto, invece, soprattutto, ai commentatori uomini. Ciao Eliseo
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Re: Commento
Grazie per avermi letto. Il tuo commento mi serve da spunto per poter rendere la mia scrittura sci-fi più accessibile e apprezzabile, m'impegnerò di più.Laura Traverso ha scritto: 09/10/2019, 15:03 Premetto che l'argomento non è il mio preferito. Sarà che abbiamo appena finito di scrivere su "LUNA" (antologia sui 50 dallo sbarco) e pertanto mi è sembrato molto simile ai tanti pubblicati sul tema.
Certamente il racconto è scritto bene, correttamente, ma l'insieme di numeri e sigle non hanno, secondo me, reso scorrevole la lettura. Ma, ripeto, è solo una questione personale; sono certa che piacerà molto, invece, soprattutto, ai commentatori uomini. Ciao Eliseo
Buona giornata
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Quello che ho apprezzato di più è la caratterizzazione dei personaggi. Gli androidi saranno pure d’acciaio ma hanno un comportamento molto “umano”, in poche battute hai fatto ben intuire il rapporto che c’è fra di loro: M-000, Ronald, sembra il più razionale, quello che prende veramente sul serio la missione e riporta all’ordine i colleghi che battibeccano.
Solo una perplessità di carattere tecnico: perché attivare una gravità artificiale su un veicolo spaziale che fa un viaggio di poche ore? E solo per un brevissimo periodo in cui i cosmonauti sono svegli.
Ti segnalo un punto di troppo nell’ultima frase.
Mi piacerebbe leggere il seguito di questo breve racconto.
https://chiacchieredistintivorb.blogspot.com/
Intervista su BraviAutori.it: https://www.braviautori.it/forum/viewto ... =76&t=5384
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Re: Tre Androidi Cosmonauti
Era il loro primo viaggio in orbita, semplicemente per provare l'ebrezza dell'assenza di gravità. Se ti interessa, M-000 è il protagonista del racconto "Checkpoint" selezionato nell'antologia di braviautori "Non spingete quel bottone", leggendo quel racconto li e anche "Sesto senso" contenuta nell'antologia, sempre di BraviAutori "256k" credo che ti possa fare un'idea sula natura degli androidi.
Sicuramente leggerai altro su loro.
A presto.
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Ma queste cose credo che tu le sappia benissimo.
La forma va bene, solo questo periodo: " Saldati i freni alle ruote del carrello, M-000, M-001 e M-002 si distanziarono e posizionarono una stella d'argento ciascuno sul suolo grigio, pigiarono un tasto rosso, tre raggi schizzarono in alto unendosi in una cupola. Gli androidi guidarono il carrello all'interno dei raggi, impugnarono le stampanti 3D, le accesero e iniziarono a creare l'involucro della cupola. Raggiunta la loro altezza massima, fissarono le stampanti alle porzioni di parete già stampata lasciandole lavorare in autonomia." mi pare troppo lungo e arzigogolato per un racconto di quattromila battute e meno. Ma, appunto, in un contesto più ampio…
Un nota: le regole grammaticali del discorso diretto e di quello indiretto sono identiche; altrettanto nei passaggi dall'uno all'altro.
Pertanto quando scrivi: "«Wow, non mi sembra vero.» disse M-002
«Siamo nello spazio Youssuf!» rispose M-001
«Datti una calmata, Mao.»
«Ronald, rilassati.» obiettò M-001" dovresti inserire una virgola dopo vero, e rilassati, (o nulla, prima della chiusura dei caporali è consentito). Altrimenti, dopo il punto, ma lì è un errore, il disse e l'obiettò vanno in maiuscolo. Nel secondo rigo, dopo Youssuf eviterei l'esclamativo, e invece di rispose opterei per un esclamò.
Alla prossima
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P.S. Un bel 4 ci sta
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Re: Commento
Lodo ma come fai a ricordarti di Kutaki Arikumo, che grande!Lodovico ha scritto: 10/10/2019, 21:17 Credo di non sbagliare se suppongo che questo racconto faccia parte, come già ipotizzato da altri, di una storia più lunga e articolata. In realtà nel racconto attuale non accade nulla, si sta creando una base spaziale sulla luna e, chi la sta creando sono sia umani che androidi. Come sempre è ben scritto,ma manca un po' di trama. Ormai ci conosciamo da un bel numero di anni (Kutaki Harikumo o qualcosa del genere ), se non ho capito un tubo non sentirti in colpa a dirmelo)
P.S. Un bel 4 ci sta
Si la storia è nel mio cervello, fanno parte di uno dei 4 Universi che mi girano in mente al momento, prima o poi arriverà il loro momento
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Re: Commento
Ciao Namio, grazie per le dritte ma per essere sicuro di aver capito faccio un esempio:Namio Intile ha scritto: 10/10/2019, 11:37 Racconto difficile da inquadrare, perché sembra faccia parte di un contesto più ampio. Bada bene, pur avendo tutto ciò che occorre a un racconto: dei protagonisti, un'intreccio e una trama (seppur resa evidente, in modo fugace, nell'ultimo periodo) e anche di una certa gradazione ascendente, ti lascia un certo amaro in bocca; una insoddisfazione, come di aver condotto qualcuno in un certo posto senza un vero perché.
Ma queste cose credo che tu le sappia benissimo.
La forma va bene, solo questo periodo: " Saldati i freni alle ruote del carrello, M-000, M-001 e M-002 si distanziarono e posizionarono una stella d'argento ciascuno sul suolo grigio, pigiarono un tasto rosso, tre raggi schizzarono in alto unendosi in una cupola. Gli androidi guidarono il carrello all'interno dei raggi, impugnarono le stampanti 3D, le accesero e iniziarono a creare l'involucro della cupola. Raggiunta la loro altezza massima, fissarono le stampanti alle porzioni di parete già stampata lasciandole lavorare in autonomia." mi pare troppo lungo e arzigogolato per un racconto di quattromila battute e meno. Ma, appunto, in un contesto più ampio…
Un nota: le regole grammaticali del discorso diretto e di quello indiretto sono identiche; altrettanto nei passaggi dall'uno all'altro.
Pertanto quando scrivi: "«Wow, non mi sembra vero.» disse M-002
«Siamo nello spazio Youssuf!» rispose M-001
«Datti una calmata, Mao.»
«Ronald, rilassati.» obiettò M-001" dovresti inserire una virgola dopo vero, e rilassati, (o nulla, prima della chiusura dei caporali è consentito). Altrimenti, dopo il punto, ma lì è un errore, il disse e l'obiettò vanno in maiuscolo. Nel secondo rigo, dopo Youssuf eviterei l'esclamativo, e invece di rispose opterei per un esclamò.
Alla prossima
«Siamo nello spazio Youssuf!» Rispose M-001 oppure «Siamo nello spazio Youssuf!», rispose M-001
Dimmi che ho capito altrimenti ho bisogno di una ulteriore spiegazione
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Re: Commento
Fanne un romanzo, secondo me tu hai bisogno di uno spazio che non siano i 10.000 caratteri, buttati sul racconto lungo, secondo me vai bene. Sì, mi ricordo di Kutaki Arikumo, quello che metteva recensioni cattivissime (non a me)!Eliseo Palumbo ha scritto: 10/10/2019, 21:46 Lodo ma come fai a ricordarti di Kutaki Arikumo, che grande!
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Re: Tre Androidi Cosmonauti
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Re: Tre Androidi Cosmonauti
Grazie per la delucidazioneNamio Intile ha scritto: 11/10/2019, 11:05 Buona la prima, nel senso che dopo il punto esclamativo non va la virgola, ma comunque il maiuscolo.
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Per quanto riguarda il resto, vado anch'io sull'onda di chi mi ha preceduto ma, per non essere monotono, te lo dico in un altro modo. Leggendo, direi dopo metà, ho cominciato a chiedermi: "chissà cosa succederà adesso: demonio di un Eliseo, deve aver preparato qualcosa di straordinario!". Le premesse per farmi la domanda c'erano infatti tutte. A parte la legittima aspettativa sempre esistente nel leggere ogni storia, la descrizione e il tratteggio dei personaggi (o mezzi personaggi perché si tratta di androidi) induceva l'attesa di qualcosa, di tragico o anche di umoristico. Verso la fine la mia tensione era ormai al diapason, ho iniziato a sudare e a tremare e mi sono detto: "sicuramente la bravura di Eliseo starà nel costringere l'avvenimento sospeso addirittura nell'ultima riga, onde ottenere il massimo dell'effetto."
Macchè, nell'ultimo periodo non è successo niente e sono rimasto come un ciula. Come leggere: "oggi siamo andati al mare, abbiamo fatto il bagno e siamo tornati". Vabbè, questo sarà anche solo l'incipit di uno sterminato romanzo, ma qualche piccola anticipazione potevi darcela!
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Re: Tre Androidi Cosmonauti
Passando al racconto attuale in effetti hai ragione pure in questo caso, avrei potuto dedicare qualche riga in più e far accadere qualcosa oppure strutturare la trama in modo differente o anticipare qualcosa, mi dispiace se ho "deluso" le aspettative che si erano create durante la lettura e di averti lasciato con l'amaro in bocca, un autore(o aspirante tale) non dovrebbe mai farlo. Allo stesso tempo però devo dire che aver suscitato qualcosa in te mi fa molto piacere, lo prendo come un passo avanti.
A presto Giorgio, un abbraccio
PS grazie per aver dedicato del tempo al mio racconto
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La tematica fantascientifica poi ovviamente può piacere o meno, ma al di là dei pareri soggettivi, il racconto nel suo complesso è di piacevole lettura.
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Re: Commento
Magari! Sarebbe un sogno, un produttore si ritrova per caso questo stralcio e mi contatti per farne una pellicola, ma appunto resterà solo un sogno. Intanto sto lavorando al mio primo romanzo da autopubblicare, in futuro arriverà qualcosa sugli androidi pureStefyp ha scritto: 15/10/2019, 23:16 Ripeto sicuramente ciò che è stato detto in precedenza. Così come appare in questo contesto il racconto perde parecchio del suo potenziale. Parte in quarta, ma non porta a nulla. Ha bisogno di essere ampliato magari fino a diventare un romanzo. A me personalmente non piace leggere libri di fantascienza, mentre amo il film di fantascienza, quindi chissà magari se diventasse anche un film potrei apprezzarlo.
Mi puoi indicare i refusi per favore?Isabella Galeotti ha scritto: 19/10/2019, 18:53 Bel racconto, che si lascia leggere. Ho trovato qualche refuso, ma di immediata soluzione. Come ho letto altri commenti, sembra un capitolo, tratto da un libro di racconti di fantascenza. Onestamente non mi ha trasmesso nulla, forse perchè i brani di questo genere non mi appassionano poi tanto. voto 3
Nell'universo che ho creato per loro diciamo che è un futuro lontano sì, ma non troppo, per questo mi sono fermato "solo" sulla LunaGiada.Trix ha scritto: 14/11/2019, 21:59 Ciao Eliseo, sono molto appassionata di questo genere di racconti, per cui a mio parere è molto bello, mi piace l'atmosfera. Sarebbe stato molto interessante secondo me, visto che credo si tratti di un futuro molto lontano, se gli androidi fossero andati oltre la luna,molto più lontano, ma magari è solo l'inizio
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Re: Commento
Grazie, ovviamente faccendo ammenda per non aver scritto un racconto autoconclusivoAlessandro Mazzi ha scritto: 17/10/2019, 19:39 Innanzitutto scusami se ti sembrerò ripetitivo, ma come già segnalato da altri, anche secondo me il racconto potrebbe benissimo essere la base per un'argomentazione più ampia. Sia chiaro che questa non è assolutamente una nota a sfavore del testo, che trovo sia scritto davvero bene. La cronaca della partenza e del successivo allunaggio è scritta in maniera ineccepibile.
La tematica fantascientifica poi ovviamente può piacere o meno, ma al di là dei pareri soggettivi, il racconto nel suo complesso è di piacevole lettura.
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Re: Commento
Prima o poi arriverà il seguito, grazie per aver lettoSelene Barblan ha scritto: 04/12/2019, 6:58 Buon racconto secondo me, senza particolari scossoni ma che mi lascia la voglia di leggere il prossimo capitolo. Sono curiosa di sapere cosa combineranno questi cosmonauti... . L’unica frase che non mi ha convinto è: “le stampanti alle porzioni di parete già stampata”, non mi suona bene. Invece la frase finale è molto bella. Voto 4.
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Re: COMMENTO
Contento che ti sia piaciuto e contento di aver colto la personalità di Pink.Giampiero ha scritto: 09/12/2019, 18:34 Mi unisco al coro di chi ha immaginato il racconto parte di un lavoro più ampio. In ogni caso mi sembra un buon incipit, e avrei proseguito volentieri con la lettura. Le descrizioni hanno infatti plasticità e lo scenario è alquanto dinamico. Sembra quasi di vederli i tre cosmonauti che, schiacciati ai loro schienali, si aggrappano al tubo d’acciaio. Bella anche la scena di Mr. Pink che si avvicina al vetro, facendo finta di schiacciare le “formichine” contro la parete trasparente. Ho pensato a una specie di personalità deviata del ricco magnate.
Grazie per la lettura.
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