Gioco erotico
Gioco erotico
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Lo sai benissimo. Io ceno con i miei nuovi colleghi e tu farai tutto ciò che ti dirò .
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Ti prego. E’ troppo affollato. Mi vergogno. Non sono pronta.
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Tranquilla. Lo so. Non esagererò. Andrò per piccoli passi e se capirò che per te è troppo mi fermerò.
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Ma dove sei? Non ti vedo.
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Primo piano. Il soppalco. Da qui si vede tutto il piano terra. E’ perfetto. A proposito! Sei bellissima, il verde ti dona moltissimo.
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Grazie.
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Ok. Cominciamo. Siediti al secondo tavolo a destra, quello tra i tavolini bianchi.
Ecco, brava. Proprio lì.
No, non alzare lo sguardo, non cercarmi mai.
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D’accordo. Scusa.
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Brava. Molto bene. Ora ordina un gingerino con molto ghiaccio, una fettina d’arancia e due noccioline. Bada bene che quando dico “due noccioline” intendo letteralmente due.
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Ma no! Come faccio a chiedere due noccioline di numero!
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Il “no” non è contemplato, sappi che mi sto irritando.
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Va bene. Lo farò.
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Ah ah ah! Avresti dovuto vedere la faccia del cameriere.
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Sono morta di vergogna.
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Per così poco? Non sai cosa ti aspetta.
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Ti prego. Non sono sicura di voler continuare. Non sono a mio agio.
Ehi! Ci sei!
Perché non mi rispondi?
Allora?
Fa parte del gioco?
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Eccomi. Ti ricordo che non ci sei solo tu. Sono a cena con altri sei colleghi. Tutto questo messaggiare li sta infastidendo.
Comunque, tornando a noi… ora farò cenno al collega davanti a me di guardare giù e ti indicherò. Quando incrocerai il suo sguardo voglio che tu prenda un cubetto di ghiaccio dal bicchiere e dopo essertelo passato sulle labbra tu lo faccia scivolare lungo il solco del seno.
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Ok. Ora sono seria. Fermiamoci qui.
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Non è un invito, è un ordine. Ti dò venti secondi per individuare il nostro tavolo. Mi raccomando, non guardare me, ma solo esclusivamente il mio collega. Non distogliere mai la sguardo da lui, fino a che non senti la notifica del mio messaggio.
Il tavolo è quello vicino al finto cactus, il terzo da sinistra, vicino al parapetto. I venti secondi cominciano da ora.
***
Bravissima. Ah ah ah! Ti dico la verità, non pensavo potessi essere così… non mi viene il termine; diciamo… erotica. Ecco sì, direi che questo è il termine giusto.
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Ma dai! Vi ho visti ridere! Mi stavate prendendo in giro. Non puoi immaginare come mi sono sentita. Una vera stupida. Che vergogna!
Davvero. Non sto scherzando. Fermiamoci qui.
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Solo un ultima cosa e poi ti lascio andare. Voglio sia ben chiaro però che non sarò sempre così accondiscendente. Questa è la tua prima volta e sono stato generoso.
Ora per mezzoretta stop ai messaggi. Mangio il primo, chiacchiero un po’, soprattutto con Claudio che continua a guardare giù e a parlarmi di te e poi ti dò le ultime indicazioni.
Nel frattempo puoi andare in bagno ad asciugarti il vestito. Il ghiaccio ti ha lasciato un alone e sono sicuro che non ti sei bagnata solo con il ghiaccio.
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Ti prego. Mi fai arrossire. Dai! Vai a mangiare.
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Mi prudono le mani. Ti ricordo che non sei tu a dirmi quello che devo fare, ma viceversa. Hai dimenticato le regole?
Così non va proprio bene.
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Hai ragione, scusa. Vado in bagno.
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Sono tornata.
Ci sei?
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Eccomi. Ora ascoltami bene. Questa è l’ultima prova e so che ti costerà molto. Ti anticipo che non tollero nessuna obiezione. Sono stato chiaro?
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Sì.
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Bene. La prossima volta lavoreremo anche sul modo corretto di rispondere.
Dunque… ora ti sfilerai molto lentamente le mutandine e le poggerai sul tavolo accanto al bicchiere. Dopodichè chiamerai il cameriere e, indicandogli il bicchiere, gli chiederai di portarti un altro gingerino.
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Dovrei bere qualcosa di più forte di un gingerino, qualcosa che mi stordisca.
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Bene. Fai la spiritosa.
Ricorda che il mio collega vedrà tutto. Non ti ha mai tolto gli occhi di dosso. Sei stata molto brava prima.
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Sono stata una pazza e ancor di più ora.
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Mmmhhh… molto eccitante. Il cameriere si è tinto di rosso fuoco e Claudio ho visto che ha fatto scivolare la mano sotto il tavolo.
Sto creando un mostro! Ah ah ah!
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Ma smettila! Abbiamo finito? Non mi sono mai vergognata tanto!
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Sì, per oggi basta così. Ne parliamo a casa. Non tarderò. Aspettami sveglia.
Se vuoi domani passo io a scuola a prendere Melissa. Poi ci fermiamo al supermercato. Prendo un paio di pizze surgelate per cena.
Domani tocca a Melissa scegliere un film.
Ora vai, sennò la baby sitter ci costa un occhio.
***
Ok. Ci vediamo a casa.
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il testo si lascia leggere facilmente e non vedo refusi, però non riesce a prendermi.
potrebbero effettivamente accadere, anzi, di certo accadono fatti simili, però restano fuori dalla mia ottica personale.
forse è per questo che non mi colpisce.
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Secondo me poi il finale dove si scambiano i messaggi casalinghi smorzano quella che dovrebbe essere una crescente “agitazione emotiva”. Se hanno fatto tutto questo per darsi una scossa mi sembra poco plausibile che poi lui riporti tutto sul piano “terra”... ma è solo una mia opinione. Globalmente comunque non lo trovo malvagio.
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. Però nell'insieme, secondo me, merita un quattro (a parte gli asterischi di cui non ho capito l'utilità) Brava
P.S.
Uhmmm, rileggendolo mi era sfuggita questa frase:"Domani tocca a Melissa scegliere un film." forse ho capito male la storia, a questo punto e mi è sfuggito un particolare che darebbe tutt'altro sapore al racconto, Melissa è la figlia? fammi capire se non ci ho capito nulla nel mio commento perchè ne sono curiosissimo a questo punto.
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non mi è piaciuto. Alla fine ho avuto la sensazione di essere stato "tradito". Non ho ritrovato nella lettura la promessa del titolo. Non ho trovato le sfumature, le pulsioni, la follia dell'erotismo. Mi è parso tutto molto freddo, molto razionale: ordine ed esecuzione. Penso che on abbia aiutato la tecnica narrativa. Penso che una narrazione in terza persona avrebbe permesso ai pensieri, alle sensazioni, al non detto insomma, di avere più campo.
Ho trovato inadatto anche l'uso degli asterischi per separare i dialoghi.
Naturalmente è solo il mio gusto personale.
A rileggerti
Ciao
Francesco
Re: Commento
Grazie per aver apprezzato. Non sapevo come trattare l'argomento, essendo un genere un po' "insolito", quindi ho cercato di essere il più delicata possibile, diciamo così.Lodovico ha scritto: 16/07/2020, 21:12 Allora, il genere non mi dispiace e la scena scorre liscia lasciando capire, con un po' di pudore e un po' di compliocità dei nostri personaggi un certo tipo di storia. Quello che alla fine per me è mancato è il coraggio, Tutta questa preparazione, questo rischio, visto che i commensali erano gente conosciuta, per,... pagare la baby sitter? Ovviamente è un'idea mia, ma il racconto doveva seguire una linea un po' più "spinta", tolto magari un cambiamento d'idea di una o dell'altra parte ma più avanti
. Però nell'insieme, secondo me, merita un quattro (a parte gli asterischi di cui non ho capito l'utilità) Brava
P.S.
Uhmmm, rileggendolo mi era sfuggita questa frase:"Domani tocca a Melissa scegliere un film." forse ho capito male la storia, a questo punto e mi è sfuggito un particolare che darebbe tutt'altro sapore al racconto, Melissa è la figlia? fammi capire se non ci ho capito nulla nel mio commento perchè ne sono curiosissimo a questo punto.
Melissa effettivamente è la figlia.
Re: Commento
Grazie del commento. Credimi, potevo spingermi ben oltre, ma temevo di esagerare. Ordine ed esecuzione di cui parli è proprio il gioco:, lei deve eseguire gli ordini di lui senza fiatare.Francesco Dell'Accio ha scritto: 16/07/2020, 21:37 Ciao Speranza
non mi è piaciuto. Alla fine ho avuto la sensazione di essere stato "tradito". Non ho ritrovato nella lettura la promessa del titolo. Non ho trovato le sfumature, le pulsioni, la follia dell'erotismo. Mi è parso tutto molto freddo, molto razionale: ordine ed esecuzione. Penso che on abbia aiutato la tecnica narrativa. Penso che una narrazione in terza persona avrebbe permesso ai pensieri, alle sensazioni, al non detto insomma, di avere più campo.
Ho trovato inadatto anche l'uso degli asterischi per separare i dialoghi.
Naturalmente è solo il mio gusto personale.
A rileggerti
Ciao
Francesco
Ho deciso di usare la prima persona e, soprattutto, la messaggistica, proprio per far intuire ciò che accadeva senza descriverlo nei dettagli, proprio per non "appesantirlo".
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Re: Commento
Pensavo a un gioco in cui a turno un membro della famiglia sceglieva un film da "mettere in pratica" e (più probabilmente il marito, ma, eventualmente la moglie in uno slancio "erotico" avesse scelto qualcosa tipo "50 sfumature di grigio" e lo dovessero mettere in pratica, magari la figia il giorno dopo avrebbe scelto "Bambi"Speranza ha scritto: 16/07/2020, 21:51 Grazie per aver apprezzato. Non sapevo come trattare l'argomento, essendo un genere un po' "insolito", quindi ho cercato di essere il più delicata possibile, diciamo così.
Melissa effettivamente è la figlia.
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racconto molto leggibile e gradevole. L'idea secondo me è davvero bella, ma il modo in cui l'hai realizzata toglie un po' di pathos.
A mio parere, i limiti principali sono due: il primo è la scelta stilistica di usare i messaggini, certo comprensibile e funzionale, però viene meno tutta l'emozione e la complicità che non possono mancare in un testo di questo genere. Capisco la necessità di attenuare i toni, ma in questo modo c'è un contrasto davvero molto forte tra il calore della vicenda e la freddezza dello stile.
Il secondo problema è che quella che a mio parere è l'idea davvero geniale (la famiglia che di volta in volta mette in scena dei titoli di film) rimane troppo accennata: io avevo intuito una cosa del genere, ma ho avuto bisogno della tua risposta a Lodovico per averne conferma.
A parte questo, nel complesso è un buon lavoro, ma poteva essere davvero eccellente.
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Re: Gioco erotico
Se invece state solo rispondendo, non serve specificare.
Ricordatevi anche che il testo del commento deve essere lungo almeno 200 battute.
Vi rimando alle istruzioni delle Gare letterarie.
- Ida Daneri
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L'accenno finale a questioni di vita casalinga ordinaria ha dato a tutto il racconto un tono che mi ha depresso ancor di più.
La Gara 36 - De Rerum Scientia
A cura di Monica Porta may bee.
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La Gara 10 - Dreaming of a Weird Christmas
A cura di CMT.
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GrandPrix d'inverno 2023/2024 - Terrazze d'aprile - e le altre poesie
A cura di Massimo Baglione.
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Biblioteca labirinto
Cinque scaffali di opere concatenate per raccontare libri, biblioteche e personaggi letterari
Riportare la lettura e la biblioteca al centro dell'attenzione dovrebbe essere un dovere di ciascuno di noi. Se in qualche misura ci riesce una raccolta di racconti non si può che gioirne, nella speranza che possa essere contagioso, come deve esserlo tutto ciò che ci spinge a riflettere e a interrogarci sull'essenza del nostro esistere.
A cura di Lorenzo Pompeo e Massimo Baglione.
introduzione del Prof. Gabriele Mazzitelli.
Contiene opere di: Alberto De Paulis, Monica Porta, Lorenzo Pompeo, Claudio Lei, Nunzio Campanelli, Vittoria Tomasi, Cristina Cornelio, Marco Vecchi, Antonella Pighin, Nadia Tibaudo, Sonia Piras, Umberto Pasqui, Desirée Ferrarese.
Vedi ANTEPRIMA (211,75 KB scaricato 221 volte).
L'Animo spaziale
Tributo alla Space Opera
L'Animo Spaziale è un tributo alla space opera. Contiene una raccolta di racconti dell'autore Massimo Baglione, ambientati nella fantascienza spaziale. Un libro dove il concetto di fantascienza è quello classico, ispirato al Maestro Isaac Asimov. La trilogia de "L'Animo Spaziale" (Intrepida, Indomita e Impavida) è una storia ben raccontata con i giusti colpi di scena. Notevole la parentesi psicologica, in Indomita, che svela la complessa natura di Susan, elemento chiave dell'intera vicenda. "Intrepida", inoltre, ha vinto il primo premio nel concorso di letteratura fantascientifica "ApuliaCon 2006" (oggi "Giulio Verne"). I racconti brevi "Mr. Sgrultz", "La bottiglia di Sua Maestà" e "Noi, sorelle!" sono stati definiti dalla critica "piccoli capolavori di fantascienza da annoverare negli annali.
Di Massimo Baglione.
Vedi ANTEPRIMA (1,68 MB scaricato 320 volte).
Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Luna 69-19
antologia di opere ispirate al concetto di "Luna" e dedicata al 50° anniversario della storica missione dell'Apollo 11
Il 20 luglio 1969 è la data che segna per sempre il momento in cui il primo essere umano ha posato per la prima volta i piedi sul suolo lunare. Quel giorno una parte di voi era d'avanti ai televisori in trepidante attesa del touch-down del lander, altri erano troppo piccoli per ricordarselo e altri ancora non erano neppure nati, tuttavia ne siamo stati tutti coinvolti in molteplici maniere.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Alessandro Mazzi, Andrea Coco, Andrea Messina, Angelo Ciola, Cristina Giuntini, Daniele Missiroli, Enrico Teodorani, Francesca Paolucci, Franco Argento, F. T. Leo, Gabriele Laghi, Gabriele Ludovici, Gabriella Pison, Iunio Marcello Clementi, Laura Traverso, Marco Bertoli, Marco Daniele, Maria Emma Allamandri, Massimo Tessitori, Namio Intile, Pasquale Aversano, Pasquale Buonarotti, Pietro Rainero, Roberta Venturini, Roberto Paradiso, Saji Connor, Selene Barblan, Umberto Pasqui, Valentino Poppi, Vittorio Serra, Furio Bomben.
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