Passione per il feticismo
Passione per il feticismo
Passione per il feticismo
Ho già scritto un racconto ove parlo della mia passione per i piedi, in questo scritto voglio ampliare la descrizione di questa passione. Premetto che sono un ragazzo disabile che non ha mai camminato, pertanto non ho potuto mai utilizzare i piedi con la loro principale funzione. Per questo motivo ho sempre visto il piede come una parte del corpo particolare. Da qui del tutto inaspettatamente ne è nata un’attrazione erotica.
Avevo 14 anni mi trovavo in quinta elementare, la mia professoressa di sostegno provò leggero dolore ad un piede, iniziò a sfilarsi i suoi infradito (siamo in primavera), i miei occhi captarono all’istante questa uscita del piede, smaltato di rosso dalla scarpa.
Da quel momento scopro un mondo affascinante e infinito, erano i primi tempi che avevo la linea internet a casa, inizio a sbirciare in rete per scoprire in modo approfondito questa mia passione, mi trovo davanti un mondo immenso e infinito, ma non mi colpisce più di tanto.
Finisco la quinta elementare, in prima media mi trovo una prof di sostegno, sulla trentina, molto attraente, che indossa solo scarpe con il tacco, quella flebile passione nata l’anno prima ritorna a galla.
Cerco di trattenere i miei impulsi da adolescente, ma non riesco. A quel punto confido alla mia prof questa mia passione, ricordo perfettamente che lei non ebbe stupore, mi ha assecondato sin da subito, vi chiederete in che modo: appoggiando i piedi sulla mia pedana, tutto ciò avveniva giornalmente e durò per tutto l’intero anno scolastico.
I due anni successivi non avvenne nulla di particolare.
Ultimate le scuole medie mi iscrissi alle scuole superiori, li trovai la professoressa di italiano che essendo molto bassa, ha portato da sempre i tacchi, del tutto involontariamente lei provocava del dangling (cioè il dondolio della scarpa), la osservavo nella totale indifferenza, ma dentro di me avveniva un’eccitazione interiore, un giorno glielo confidai in chat, lei apprezzò molto che io le confidai tutto ciò.
A tal proposito, voglio raccontarvi un altro aneddoto che mi capitava con la professoressa di religione.
Io sono ateo, non mi è mai interessata la religione, però debbo ammettere che questa professoressa parlava della religione in modo diverso e riusciva ad attrarre l’attenzione di tutti gli alunni.
La professoressa aveva un modo particolare per svolgere le sue lezioni: voleva che noi alunni stavamo tutti uniti intorno alla cattedra, forse per dimostrarci una forma di affetto nei nostri confronti.
Io essendo feticista, specialmente nei mesi primaverili osservavo i suoi piedi sotto la cattedra, ogni lezione appena si sedeva nella sedia si slacciava le scarpe (indossava sempre quelle con i lacci sino alla caviglia) e faceva la sua lezione scalza. Del tutto involontariamente faceva dei movimenti sensualissimi con le sue estremità. Io oltre ad ascoltare la sua lezione mi inebriavo la vista osservando i movimenti delle sue estremità.
Questi sono stati gli unici momenti in cui abbia avuto un’eccitazione da momenti reali, e pertanto sono ricordi indelebili.
Mi è stato chiesto perché ho inserito come incipit di questo mio scritto il sesso visto da un altro ambito, ve lo spiego meglio.
Tutti sappiamo che le prime cose che si guardano su una donna sono il culo, le tette, e le cosce. Per me è completamente diverso: come ho anticipato all’inizio del mio racconto io non ho mai potuto usufruire dei piedi per la loro funzione primaria il cammino, tutto ciò nella mia persona ha provocato una visione completamente diversa di quei due componenti corporei, e sono diventati una “potente “ attrazione erotica.
Tralasciando la parte erotica, voglio raccontarvi la sensazione che provai quando per la prima volta i miei piedi hanno avuto contatto con il suolo.
Ero alla fisioterapia, vi era una nuova fisioterapista che mi ha proposto di provare una nuova tecnica che aveva scoperto in un corso di aggiornamento. La tecnica consisteva in questo:
vi era una tavola di legno con diversi quadrati disegnati a matita, io con i miei piedi dovevo raggiungerli dal più vicino al più lontano. Dopo averlo fatto più di una volta provai una forte sensazione di piacere poiché per la vita I miei piedi scoprivano il suolo, come avviene per un bambino che inizia a camminare, purtroppo quella sensazione l’ho potuta vivere soltanto quella volta in quanto la fisioterapista cambiò, ma ricordo con estremo piacere quella breve ma fortissima azione che ho compiuto.
Spero che vi piaccia il modo in cui ho scritto questo racconto o confessione interiore. Gradisco i vostri commenti.
Nele Vernuccio
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Re: Passione per il feticismo
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però è scritto davvero male, zeppo di errori di ogni genere, a partire dai tempi verbali continuamente variati.
anche la punteggiatura è da rivedere.
infine, fossi in te proverei a collegare i vari pezzi con un filo comune, cercando di rendere più coerente e leggibile il racconto.
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Ho dato due come incoraggiamento, e poi così rovina la media
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Commento a Passione per il feticismo
La scrittura è decisamente acerba, ma chi non ha iniziato così? Siamo migliorati con il tempo, anche se di errori ne facciamo ancora, e come. Nel mio caso ero anche peggio, molto peggio. Mi ha aiutato grandemente un'anima buona, conosciuta sul "rifugio degli esordienti". A furia di righe rosse e interi periodi cancellati, sono andato migliorando, ma mai dormire sugli allori. Siamo "bravi autori", non fenomeni, almeno io no di certo. Sono stato costretto a un lunghissimo periodo lontano dalla scrittura e alla ripresa, il mio recente "incantesimo d'aprile" mostra ingenuità che speravo aver superato.
Voto 2 - Voglio rileggere il tuo racconto dopo una necessaria revisione. Se non ce la fai sa solo, trovare in rete un editor che voglia aiutarti gratuitamente non è un problema.
- Massimo Baglione
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Re: Commento a Passione per il feticismo
Gran bella palestra!Alberto Marcolli ha scritto: ↑26/08/2021, 21:13 Mi ha aiutato grandemente un'anima buona, conosciuta sul "rifugio degli esordienti".
Erano i tempi d'oro...
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Trovo che l'idea sia valida e che l'espediente di usare una voce narrante così sincera e personale incuriosisca il lettore.
Quello su cui questo racconto puó invece migliorare sono lo stile e la trama. Non mi riferisco agli episodi, ma al collante che li lega. Il materiale c'è ed è autentico, il problema è proporlo come si deve.
Altra cosa che priprio toglieri (in un qualsiasi concorso), ê la chiusa!
Ringraziare il lettore va bene, ma starebbe mllto meglio in un commento separato dal corpo del testo.
Per finire, ti invito a non abbatterti per questo (o altri commenti).
Non scoraggiarti! Prendi il buono e usa le parti più sgradevoli come sprone a migliorare!
Gara d'Estate 2021 Sorriso di Rondine
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Calendario BraviAutori.it "Year-end writer" 2017 - (a colori)
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Il Bene o il Male
Trenta modi di intendere il Bene, il Male e l'interazione tra essi.
Dodici donne e diciotto uomini hanno tentato di far prevalere la propria posizione, tuttavia la Vita ci insegna che il vincitore non è mai scontato. La Natura ci dimostra infatti che dopo un temporale spunta il sole, ma ci insegna altresì che non sempre un temporale è il Male, e che non sempre il sole è il Bene.
A cura di Massimo Baglione
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BReVI AUTORI - volume 3
collana antologica multigenere di racconti brevi
BReVI AUTORI è una collana di libri multigenere, ad ampio spettro letterario. I quasi cento brevi racconti pubblicati in ogni volume sono suddivisi usando il seguente schema ternario:
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Noir + Drammatico + Psicologico
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La brevità va a pari passo con la modernità, basti pensare all'estrema sintesi dei messaggini telefonici o a quelli usati in internet da talune piattaforme sociali per l'interazione tra utenti. La pubblicità stessa ha fatto della brevità la sua arma più vincente, tentando (e spesso riuscendo) in pochi attimi di convincerci, di emozionarci e di farci sognare.
Ma gli estremismi non ci piacciono. Il nostro concetto di brevità è un po' più elastico di un SMS o di un aforisma: è un racconto scritto con cura in appena 2500 battute (sì, spazi inclusi).
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Giorgio Leone, SmilingRedSkeleton, Francesco Gallina, Laura Traverso, Umberto Pasqui, Patrizia Benetti, Luca Valmont, Alessandra Leonardi, Mirta D, Pasquale Aversano, Gabriella Pison, Alessio Del Debbio, Alberto Tivoli, Angela Catalini, Marco Vecchi, Roberta Eman, Michele Botton, Francesca Paolucci, Enrico Teodorani, Marco Bertoli, Fausto Scatoli, Massimo Tivoli, Laura Usai, Valentina Sfriso, Athos Ceppi, Francesca Santucci, Angela Di Salvo, Antonio Mattera, Daniela Zampolli, Annamaria Vernuccio, Giuseppe Patti, Dario Sbroggiò, Angelo Bindi, Giovanni Teresi, Marika Addolorata Carolla, Sonia Barsanti, Francesco Foddis, Debora Aprile, Alessandro Faustini, Martina Del Negro, Anita Veln, Alessandro Beriachetto, Vittorio Del Ponte.
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Mai Più
Antologia di opere grafiche e letterarie aventi per tema il concetto del MAI PIÙ in memoria del centenario della fine della Prima Guerra Mondiale, di AA.VV.
Nel 2018 cade il centenario della fine della Prima Guerra Mondiale, perciò abbiamo voluto celebrare quella follia del Genere umano con un'antologia di opere grafiche e letterarie di genere libero aventi per tema il concetto del "mai più".
Copertina di Pierluigi Sferrella.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Ida Dainese, Alessandro Carnier, Romano Lenzi, Francesca Paolucci, Pasquale Aversano, Luisa Catapano, Massimo Melis, Alessandro Zanacchi, Furio Bomben, Pierluigi Sferrella, Enrico Teodorani, Laura Traverso, F. T. Leo, Cristina Giuntini, Gabriele Laghi e Mara Bomben.