Cronache romane
- Maria Spanu
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Cronache romane
Non ero mai entrata qui nonostante abitassi nel quartiere da oltre 30 anni ma subito mi trovai immersa nel caos tipico, un rumore frastornante ma allo stesso tempo armonioso e coordinato come un richiamo. Quel richiamo affascinante che attrae inesorabilmente verso Roma, o come la chiamo io “il frullatore”.
Vieni sommerso completamente da quando esci la mattina per andare al lavoro a quando metti la testa sul cuscino, per venire poi cullato da dieci ambulanze ogni due ore, traffico e comitive di ragazzi che chiacchierano tutta la notte. (Sic!)
Mentre mi avvicino allo stand dei casalinghi vedo un uomo che fugge con una cassetta di legno in mano; dietro di lui si ode una voce che grida:
- al ladro, al ladro!
Tutti i mercanti si riversano in una folla armata di scope e palette che corre verso il ladro. L’uomo, impaurito e scoordinato, inciampa e cade sulla cassetta di verdura.
Ha degli occhi pieni, così li chiamano quelli esclusi: “i pieni”. Coloro che hanno rifiutato l’integrazione bio-robotica, hanno deciso di rimanere “puri”, seguaci delle regole naturali del vivere e del morire.
Gli "hu-bot", invece, erano coloro che si ritenevano superiori alla morte, incuranti delle regole divine e capaci di sfidare ogni regola naturale.
Intorno all'anno 2027, dopo la catastrofe mondiale chiamata "La Grande Piaga", i Governi di tutto il mondo hanno redatto un trattato con cui mettevano al bando ogni individuo reticente in materia di bio-robotica, dando la possibilità di circolare liberamente ma non di instaurare rapporti sociali, avere cariche pubbliche o rivestire ruoli d'importante calibro.
Essendo ritenuti responsabili delle malattie si conveniva, inoltre, un diverso sistema di retribuzione che prevedeva la defalcazione del 60% della paga che, di fatto, veniva recepita come una sorta di sanzione pecuniaria per i cosiddetti "esitanti" all'inserimento di un nano-controllore delle patologie.
Erano, però, troppo pochi per poter cambiare qualcosa, fare la "rivoluzione". Scelsero di accettare ogni discriminazione, ogni sopruso, in cambio della propria "libertà di scelta".
Oltre a queste misure, i Governi decisero all’unanimità una serie di azioni che gli individui dovevano eseguire durante la loro giornata per mantenere in forma fisico e spirito, con divieto assoluto di consumo di alimenti diversi da quelli assegnati settimanalmente dal Banco Alimentare della città.
Successivamente all’inquinamento del pianeta e all’eccessivo consumo di carne e similari si scatenò una specie di follia collettiva di “malattie” vere ed immaginarie. La maggior parte erano immaginarie, ma le altre forme erano talmente gravi da ridurre la popolazione di un terzo. Questo eccessivo uso di steroidi e prodotti chimici per accelerare la crescita di un animale provocava nel cervello umano una sorta di produzione infinita di adrenalina e somatotropina scatenando una crescita anomala del corpo umano.
La somatotropina, per chi non sa, è l’ormone della crescita che, prodotto in quantità eccessive, scatena una serie di malformazioni e masse, oltre che a provocare il gigantismo nei bambini. Questi ultimi dovevano indossare una targa con la copia della carta d’identità in quanto non venivano distinti dagli adulti.
Da lì a poco le persone morivano improvvisamente con gli organi ingigantiti di un terzo del loro volume normale come il cuore che, dilatandosi, provocava insufficienza cardiaca e conseguente morte se non si interveniva nell’arco di pochi minuti. Oltre alle ripercussioni sul corpo delle persone, questa situazione di caos e paura provocò un’isteria di massa, una corsa alla “VITA” spasmodica, talmente incontrollabile da far impazzire tutti. Complice anche la produzione dell’adrenalina che provocava nei soggetti più sensibili paura, ansia perenne e varie forme di disturbo paranoide. Tutto il mondo cadde così in un incubo senza fine, ospedali al collasso, cliniche private e persino i veterinari si erano attivati per aiutare le persone. Fu così che si dovettero prendere delle decisioni drastiche a tal punto da mettere d'accordo, per la prima volta nella storia, tutta l'umanità. Questo sentimento di unione e fiducia reciproca permise alle Nazioni di uscire pian piano dalla crisi e poter ricominciare da zero, anche se hanno dovuto escludere una fetta di popolazione contraria alle misure.
"In situazioni così difficili bisogna prendere scelte altrettanto difficili" era la prima frase che si udiva dalle radio prima delle comunicazioni urgenti dei Governi.
Dopo il mio piccolo deja-vu torno alla realtà per osservare quella scena del ladro che tanto mi ha incuriosito, a tal punto da rimanere lì a dare una mano, se dovesse servire...
Questo ruvido individuo con un camice intriso di acqua e terriccio inveisce contro il ladro.
-come hai osato rubare? Esclama il mercante.
-ma signore ho tanta fame e la mia famiglia non mangia da giorni, nella disperazione ho commesso uno sbaglio. Risponde il ladro affannato per colpa della pressione del ginocchio metallico sul suo petto.
-ma vai a trovarti un lavoro, non ci fanno pena le persone come te. I parassiti del mondo che pretendono aiuto, ma in cambio cosa date voi alla società? Solo malattie e carestia, per colpa vostra, io oggi cammino con una ferraglia attaccata alla gamba. Ribatte con tono arrogante.
L'uomo non fa in tempo nemmeno a rispondere che la folla si scaglia su di lui e iniziano a malmenarlo con i bastoni delle scope. Nel trambusto non si capisce più nulla, urla e bastonate si mescolano come una bestia che si muove uniformemente sulle carni del “malfattore”. Ma chissà per quali altre ragioni queste figure sfogano la loro rabbia, il loro odio.
-tutto questo per una cassetta di verdura? Esclama un’anziana in lontananza.
Le persone, sentendo questa voce rauca e spezzata, si fermano attonite. La consapevolezza comincia ad inondare le loro vene, ma questo non basterà.
Lui, a terra, è ormai senza vita, la sua anima si è separata dal suo contenitore; tutto ciò per una misera cassetta di verdura, che poi, avvicinandoci sempre di più si scoprono essere gli avanzi della pulitura di alcuni ortaggi.
Ai posteri lascio giudicare codesta storia, veduta con i miei stessi occhi e scritta di mio pugno in questa giornata di cronache romane.
Roma, 13 Maggio 2030
- Laura Traverso
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- Maria Spanu
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Re: Commento
Grazie Laura, sono lusingata delle tue parole. Cerco di scrivere quello che sento, nella maniera più chiara possibile e sono contenta che il contenuto venga compreso e apprezzato. Per quanto riguarda il messaggio vedo che sei una buona intenditrice...Laura Traverso ha scritto: 06/10/2021, 15:33 Brava Maria! Molto avvincente e commovente il tuo breve e completo racconto. E mi vien da dire, sperando di non aver sbagliato nel cogliere il messaggio, ma non credo: "a buon intenditor poche parole...". Tra l'altro, il contenuto degno di nota è sostenuto da una scrittura direi perfetta. Massimo dei voti: 5
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Mi sembra questo l'elemento originale del racconto ed ho apprezzato più questo che il racconto in sè.
- Alberto Marcolli
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commento : Cronache romane
Mi è sembrato di trovare della analogie con i tempi odierni: vaccini si, vaccini no e polemiche annesse.
Voto 2
- Maria Spanu
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Re: commento : Cronache romane
Ti ringrazio per il tuo commento, fanno piacere i complimenti ma le critiche, quando fondate, ancor di più.Alberto Marcolli ha scritto: 07/10/2021, 9:14 Per una volta sarò netto: questo "corto" non mi è piaciuto. Non lo dico a cuor leggero. Quando devo scartare qualche cosa, sapendo che l'autrice ci ha messo tanto impegno, ne soffro. Per farmi perdonare mi affretterò a leggere qualche altro scritto della stessa autrice, certo di trovare opere di mio gradimento.
Mi è sembrato di trovare della analogie con i tempi odierni: vaccini si, vaccini no e polemiche annesse.
Voto 2
Mi dispiace che tu non abbia gradito questo "corto" e vorrei, se avrai tempo e voglia, approfondirne i motivi(tecnici, di argomento ecc) anche per poter migliorare alcuni aspetti della mia scrittura.
Ti confermo, inoltre, che non vi è nessuna analogia con i tempi odierni, ne ho fin sopra i capelli di storie sul coronavirus. Questa storia l'ho scritta nel lontano 2017, quando lessi sul Wall Street Journal l'intenzione di Elon Musk di collegare il cervello umano ai computer e l'avvio della società, da lui controllata, Neuralink.
Musk ritiene di poter curare le malattie neuropatologiche attraverso l'inserimento di un chip nel corpo umano.
Iniziativa lodevole, poter curare malattie come il Parkinson o Alzheimer rappresenta una scoperta scientifica di livello altissimo. Ma le iniziative fatte a fin di bene, come ne abbiamo avuto riprova nelle pagine della storia, possono essere utilizzate anche per scopi malvagi. Basti pensare al cloro, scoperta geniale, che però veniva usata dai tedeschi nelle trincee per uccidere i nemici(lentamente e di stenti aggiungerei).Ne avrei altri mille di esempi ma mi fermo qui. Ogni buona scoperta nelle mani sbagliate diventa un arma.
Questo è, sostanzialmente, il senso del mio racconto.
Grazie ancora per il tempo dedicato.
- Alberto Marcolli
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Re: Cronache romane
Non mi hai detto se hai altri lavori che posso leggere.
Un saluto
Alberto
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Finalmente ora, nell'era D.C., potranno operare in tutta tranquillità col plauso dei governi e il timbro papale dispiegando così tutte le loro "migliori" intenzioni.
- Alberto Marcolli
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Re: Cronache romane
Ho provveduto ad approfondire, ma il documento in word con le note di revisione non è riproducibile all'interno di questi commenti. Solo inviando il file via posta elettronica questo sarebbe possibile.
Se vuoi, dovresti leggere il messaggio privato che ti ho inviato. Grazie.
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- Maria Spanu
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Re: Commento
Grazie per il tempo dedicato. L'intento sicuramente non era quella di scrivere un "manifesto" ideologico. Non credo che quando si leggono storie simili si vada ad indagare sulle intenzioni dello scrittore, mi sembra un po' ingiusto e scorretto verso il proprio lavoro (non credo che capolavori come Il Racconto dell'Ancella o The Circle possano essere giudicati politicamente o ideologicamente. Premetto che non voglio dire di essere all'altezza di questi romanzi, intediamoci ). Soprattutto perchè altrimenti lo avrei modificato e reso un articolo di giornale, qualora le mie intenzioni fossero di natura politico-sociale.Anto58 ha scritto: 10/10/2021, 23:11 Anche se il racconto appare originale a mio parere ci sono troppi rimandi e allusioni a temi politico-sociali che lo fanno apparire più un "manifesto" ideolgico che un racconto frutto della fantasia. Nell'ultimo capoverso credo che "codesta storia" debba essere sostituito con "questa storia"....Si legge piacevolmente.
Un racconto, secondo la mia onestà di lettrice, andrebbe giudicato nella forma e nel gusto personale, senza però dargli un colore politico, religioso o di alcun tipo.
Chiedo scusa per lo sfogo e ti ringrazio nuovamente per le tue parole, ogni opinione è sempre preziosa.
- Roberto Bonfanti
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Ho trovato un po' frettoloso il passaggio dall'inserimento di un chip controllore delle patologie alla trasformazione in cyborg (mezzi uomini e mezze macchine…), nel flashback che spiega gli avvenimenti degli anni precedenti.
Dei difetti formali ne hanno già parlato gli altri commentatori, per cui non mi dilungo, ti segnalo solo "dietro di se si ode una voce che grida" (a parte il sé senza accento), direi "dietro di lui si ode una voce che grida".
Ritengo che sia un discreto racconto che, forse, avrebbe bisogno di un ulteriore sviluppo.
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Re: Commento
Grazie Roberto per la tua riflessione. Non so se sia stato profetico è presto per dirlo, ma penso che con l'avanzare della scienza sia probabile che si adottino parti meccaniche per sostituire quelle biologiche(già oggi si utilizzano protesi meccaniche, organi creati in vitro ecc). Già da quando guardavamo film come Atto di forza o Johnny Mnemonic o ancora Demolition Man ci sembravano futuri alquanto probabili. Queste scoperte, che reputo all'avanguardia e geniali, oltre a far del bene potrebbero, se messe nelle mani sbagliate, essere usati a scopi malevoli. Dall'inserimento del chip all'integrazione meccanica il passaggio è strettissimo, non mi sono dilungata(anche se, leggendo avrebbe bisogno di qualche riga in più che sicuramente scriverò) pensavo fosse abbastanza come flashback. Comunque adesso mi metterò al lavoro per una pulizia degli errori formali e cercherò di migliorarlo sia nella lettura che nelle informazioni.Roberto Bonfanti ha scritto: 12/10/2021, 20:04 Visto che il racconto è stato scritto prima della pandemia del covid-19 mi pare che si sia rilevato profetico (oltre alle analogie con i vari dibattiti odierni, come non paragonare la riduzione del salario alle preannunciate restrizioni sul lavoro per chi non intende vaccinarsi, per esempio).
Ho trovato un po' frettoloso il passaggio dall'inserimento di un chip controllore delle patologie alla trasformazione in cyborg (mezzi uomini e mezze macchine…), nel flashback che spiega gli avvenimenti degli anni precedenti.
Dei difetti formali ne hanno già parlato gli altri commentatori, per cui non mi dilungo, ti segnalo solo "dietro di se si ode una voce che grida" (a parte il sé senza accento), direi "dietro di lui si ode una voce che grida".
Ritengo che sia un discreto racconto che, forse, avrebbe bisogno di un ulteriore sviluppo.
Un saluto
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Re: commento
Grazie Giovanni per la tua riflessione. Penso che dovrò rimettermi sotto e continuare a scrivere per togliere anche qualche dubbio, arricchire la storia e dare più risposte. Ovviamente questo scritto, essendo vecchio, non l'ho più revisionato e mi dispiace avrei dovuto e potuto fare di meglio.Giovanni p ha scritto: 15/10/2021, 16:47 il racconto secondo me è buono, ma visto i contenuti davvero interessanti è troppo breve per quello che potrebbe esprimere. Le riflessioni potrebbero essere moltissime, forse troppe per un romanzo così breve, mi sarebbe piaciuto leggere di più. la scrittura è buona, si cerca un empatia che secondo me c'è.
Quando sarà finito, lo ripubblicherò magari sul sito, se ti farà piacere saperne di più .
Ti mando un saluto.
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L'hai ambientato nel 2027, io sposterei le date, sono troppo vicino a noi per risultare credibili, non penso che fra 6 anni noi saremo messi così, dubito anche che in 3 anni tutti i capi delle varie nazioni siano riusciti messi d'accordo per trovare una soluzione comune. Quelli di adesso non riuscirebbero.
Le spaziature che hai lasciato mi disturbano un pochino, non sono necessarie, basta andare a capo al momento giusto.
"Mentre faccio le compere" non mi convince.
"Le persone, sentendo questa voce rauca e spezzata, si fermano attoniti" attonite.
"Tutti i mercanti si riversano in una folla armata di scope e palette che corre verso il ladro." Mi sembra troppo elaborata, io avrei fatto: tutti i mercanti armati di scope e palette corrono verso il ladro.
La punteggiatura è un po' da rivedere, specialmente nei dialoghi.
In generale il racconto non mi è dispiaciuto, anzi l'ho trovato interessante come inizio, ma andrebbe sviluppato di più, il focus secondo le tue intenzioni era sicuramente la vicenda del ladro, ma noi, che non sappiamo niente dei retroscena, abbiamo bisogno di saperne di più su chi sono i nuovi umani mezzi robot e su come si è arrivati a questo punto.
Potrebbe essere interessante per te riprenderlo e ampliarlo, potrebbe pure diventare un romanzo, io ci tenterei.
- Marino Maiorino
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Per carità, la riflessione sulle conseguenze di qualcosa di simile a ciò che stiamo vivendo oggi ci sta tutta, e il brano è meritevole di puntare il dito accusatore non su questa o quella causa, quanto piuttosto sul fatto che stiamo tutti diventando sempre meno umani accettando come "normali" imposizioni che tali rimangono, addirittura diventando noi stessi i peggiori zeloti.
Cionondimeno, trovo acerba l'espressione, non necessaria (s'era già capito che viene narrato nel 2030) e fredda la forma del commiato, isolata la "spiegazione" di cos'è successo nel 2027 (un unico blocco di testo in mezzo a una serie di paragrafi più corti e slegati). In una sola parola, pecca un po' di armonia che non dovrebbe essere impossibile recuperare.
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l'idea non è per niente male, anche se l'avrei ambientata più avanti nel tempo, però lo sviluppo lascia parecchio a desiderare.
perlomeno dal mio punto di vista.
non ci sono grandi descrizioni, solo un senso di paura e terrore su quanto può accadere.
mi lascia neutrale.
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La scrittura invece mi sembra pulita, anzi forse anche troppo didascalica.
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Credo che il racconto sia interessante e secondo me è un buon punto di partenza per provare a scrivere qualcosa di più lungo, arricchendo la storia con spiegazioni più chiare circa il contesto di riferimento.
Il messaggio che traspare comunque, è sicuramente molto interessante.
Complimenti e buona fortuna!
- Maria Spanu
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Ringrazio veramente tutti quelli che hanno avuto tempo per cercare di migliorare sia il brano che le mie capacità, lo apprezzo moltissimo.
- Marino Maiorino
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Re: Cronache romane
perché non lasci che la storia ti narri sé stessa? O hai paura di dilungarti troppo? Lo dico perché mi sembra che la storia abbia le potenzialità per dare MOLTO di più.
Quello che qui hai riportato è solo un crudele linciaggio, un episodio corto, spiacevole, abominevole, per contestualizzare il quale è eccessivo l'excursus storico: troppo lungo/dettagliato. Stai sparando a una mosca (il linciaggio: infimo, come purtroppo se ne racconteranno tanti, nel 2030) con un cannone (l'excursus storico).
Come li vedo? Bene, se ne fai un romanzo breve (almeno 80 pagine?) nel quale il tuo excursus diventa una degna ambientazione, il linciaggio diventa 30 secondi di telecamera in un notiziario, e poi scopri un universo.
Quindi, sì, ti incito a una riscrittura.
Per carità, so benissimo che 80 pagine in una gara non sono proponibili, quindi il consiglio è individuare quei frammenti dell'excursus storico strettamente indispensabili per mettere a fuoco il linciaggio. Il racconto/romanzo lo sviluppi a parte.
Per il resto, noto che non solo la consecutio è da armonizzare e i tempi da rivedere. Infine, l'epilogo "Ai posteri lascio giudicare codesta storia, veduta con i miei stessi occhi e scritta di mio pugno in questa giornata di cronache romane." fa tanto 1030, non 2030.
Un saluto.
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BReVI AUTORI - volume 3
collana antologica multigenere di racconti brevi
BReVI AUTORI è una collana di libri multigenere, ad ampio spettro letterario. I quasi cento brevi racconti pubblicati in ogni volume sono suddivisi usando il seguente schema ternario:
Fantascienza + Fantasy + Horror
Noir + Drammatico + Psicologico
Rosa + Erotico + Narrativa generale
La brevità va a pari passo con la modernità, basti pensare all'estrema sintesi dei messaggini telefonici o a quelli usati in internet da talune piattaforme sociali per l'interazione tra utenti. La pubblicità stessa ha fatto della brevità la sua arma più vincente, tentando (e spesso riuscendo) in pochi attimi di convincerci, di emozionarci e di farci sognare.
Ma gli estremismi non ci piacciono. Il nostro concetto di brevità è un po' più elastico di un SMS o di un aforisma: è un racconto scritto con cura in appena 2500 battute (sì, spazi inclusi).
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Giorgio Leone, SmilingRedSkeleton, Francesco Gallina, Laura Traverso, Umberto Pasqui, Patrizia Benetti, Luca Valmont, Alessandra Leonardi, Mirta D, Pasquale Aversano, Gabriella Pison, Alessio Del Debbio, Alberto Tivoli, Angela Catalini, Marco Vecchi, Roberta Eman, Michele Botton, Francesca Paolucci, Enrico Teodorani, Marco Bertoli, Fausto Scatoli, Massimo Tivoli, Laura Usai, Valentina Sfriso, Athos Ceppi, Francesca Santucci, Angela Di Salvo, Antonio Mattera, Daniela Zampolli, Annamaria Vernuccio, Giuseppe Patti, Dario Sbroggiò, Angelo Bindi, Giovanni Teresi, Marika Addolorata Carolla, Sonia Barsanti, Francesco Foddis, Debora Aprile, Alessandro Faustini, Martina Del Negro, Anita Veln, Alessandro Beriachetto, Vittorio Del Ponte.
Vedi ANTEPRIMA (215,03 KB scaricato 140 volte).
I sogni di Titano
Il "cubo sognatore" su Titano aveva rivelato una verità sconvolgente sull'Umanità, sulla Galassia e, in definitiva, sull'intero Universo, una verità capace di suscitare interrogativi sufficienti per una vita intera. Come poteva essere bonariamente digerito il concetto che la nostra civiltà, la nostra tecnologia e tutto ciò che riguardava l'Umanità… non esisteva?
"Siamo solo… i sogni di Titano", aveva riportato il comandante Sylvia Harrison dopo il primo contatto col cubo, ma in che modo avrebbe potuto l'orgoglio dell'Uomo accettarlo? Ovviamente, l'insaziabile sete di conoscenza dell'Essere umano anelava delle risposte, e la sua naturale curiosità non poteva che spingerlo alla ricerca dell'origine del cubo e delle ragioni della sua peculiare funzione.
Gli autori GLAUCO De BONA (vincitore del Premio Urania 2013) e MASSIMO BAGLIONE (amministratore di BraviAutori.it) vi presentano una versione alternativa del "Tutto" che vi lascerà senza parole. Di Glauco De Bona e Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Gare letterarie stagionali - annuario n° 2 (2019 - 2020)
Le Gare letterarie stagionali sono concorsi a partecipazione libera, gratuiti, dove chiunque può mettersi alla prova nel forum di BraviAutori.it, divertirsi, conoscersi e, perché no, anche imparare qualcosa. I migliori testi delle Gare vengono pubblicati nei rispettivi ebook gratuiti i quali, a ogni ciclo di stagioni, diventano un'antologia annuale come questa che state per leggere.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Roberto Bonfanti, Giampiero, Lodovico, Giorgio Leone, Athosg, Carol Bi, Diego.G, Massimo Centorame, Namio Intile, Alessandro Mazzi, Frdellaccio, Teseo Tesei, Stefyp, Laura Traverso, Eliseo Palumbo, Saviani, Andr60, Goliarda Rondone, Roberto Ballardini, Giampiero, Fausto Scatoli, Sonia85, Speranza, Mariovaldo, Macrelli Piero, Andrepoz, Selene Barblan, Roberto, Roberto Virdo'.
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GrandPrix d'estate 2024 - Ricordi. Partenze. - e le altre poesie
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La Gara 6 - Un racconto in una fotografia
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La Gara 10 - Dreaming of a Weird Christmas
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