Per l'ultimo respiro
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Per l'ultimo respiro
Ci avviammo in auto, i segnali di malessere si fecero ancora più evidenti: dovetti prenderlo tra le braccia per condurlo nello studio dove eravamo attesi. Nel metterlo a terra vidi che non stava in piedi, gli arti non lo reggevano e crollò sul pavimento posizionandosi immobile e di lato, pareva che dormisse.
Appena la dottoressa lo vide disse quanto fosse impensabile e disumano condurlo in vacanza. Venne consigliato l’estremo atto di pietà.
Presa dalla disperazione, dinnanzi al dire della specialista di cui mi fidavo, acconsentii.
Tutto fu preparato in poco tempo, lui continuava a dormire. Fu adagiato amorevolmente sul lettino; le abili mani della dottoressa trovarono la vena in cui fare penetrare la morte.
Assistetti a tutto e mi domando come ho potuto fare e da dove ho attinto tanto coraggio. Ma almeno mi rincuora esserle stata vicino sino all’ultimo respiro, certa che lui abbia percepito la mia vicinanza e il mio amore. Dopo l’ultimo suo respiro avvenne il mio crollo.
Piansi tanto, chiesi se avevo fatto bene ad autorizzare la sua fine.
La veterinaria, dispiaciuta, disse: “non deve sentirsi in colpa, ha fatto un regalo alla sua vita, se ne è andato dolcemente senza soffrire”. Mi fidavo di lei, mai avrebbe consigliato l’eutanasia se non fosse stata davvero necessaria.
Lo lasciai lì, non avrei saputo come fare diversamente e mi avviai alla mia auto senza smettere di piangere. Telefonai a una mia cara amica e le raccontai l’accaduto. Mi consolò molto; sapeva quanto ciò fosse devastante in quanto aveva vissuto simili esperienze con i suoi animali.
Lei lo conosceva bene… perché prima che lo adottassi dal canile dove facevo volontariato se ne occupava da molti anni; fu abbandonato da “ragazzo” e ne uscì vecchietto.
Era impavido, un po' ribelle e fiero, di piccola taglia, biondo e a pelo corto. Catalogato, non a torto, come “mordace" in quanto diversi volontari subirono i suoi morsi.
Erika e io fummo risparmiate, con noi fu sempre dolce e tranquillo.
Rimase con me per oltre due anni, fu sempre buono, felice di avere trovato una casa confortevole e ottime pappe da consumare tutti i giorni.
Abito al quarto piano senza ascensore e lui, così avanti negli anni, non riusciva a salire e a scendere da solo, così lo tenevo in braccio, come si farebbe con un bimbo piccolo.
Sovente lo conducevo a spasso nella mia zona, anche all’interno di una villa storica: era assai felice di annusare l’erba e trotterellare tra quei viali ombrosi accarezzati dai raggi di sole che filtravano tra gli alberi. Ricordo che in molti dicevano: “che carino, è un cucciolo? “, infatti tale sembrava...
Era il 10 luglio del 2015 quando divenne luce e raggiunse le stelle dove tutti andremo e ci ritroveremo.
Faceva caldo e c’era il sole. Il percorso non fu breve; mi spostavo, per le visite e le cure, dalla parte opposta della città per condurlo da una specialista molto conosciuta e apprezzata. Da allora penso sovente al mio Gerrino, non lo dimenticherò mai. Se ne è andato in pace e senza soffrire.
Per gli animali è possibile e legale sottrarli alla sofferenza: con la diagnosi del veterinario e il consenso del "genitore".
Diverso è per noi umani. Mi riferisco al problema etico corrispondente al quesito del fine vita indotto.
Se ne sta discutendo molto in questi ultimi anni: è un argomento che non va affrontato con superficialità.
Ci sono in Italia associazioni, soprattutto una, sensibili a questo tema.
Attualmente si occupano di accompagnare in Svizzera, dove l'eutanasia è legale, (non senza aver avuto guai con la giustizia italiana che non consente tale pratica) le persone che hanno manifestato questo volere a seguito di gravi, irreversibili ed estremamente invalidanti condizioni di vita.
La battaglia, per evitare spostamenti e interventi moltissimo onerosi nel vicino Paese, è in corso, pure con tentativi di referendum, non accettati.
La decisione è difficile e controversa: da un lato è comprensibile quanto sia disumano obbligare una persona a vivere attaccata a delle macchine, priva di qualsiasi autonomia, in stato vegetativo; dall’altra il timore, una volta accettata per legge una simile pratica, di vederla applicata anche a sproposito, arbitrariamente, non tranquillizza affatto.
Esiste da noi la possibilità di redigere gratuitamente un atto chiamato “testamento biologico”.
Nel documento sono riportate diverse voci: chi lo compila deve autonomamente specificare a cosa si oppone in caso di fine vita. Per avere validità giuridica deve contenere dati e firma sia del richiedente che del garante prima di depositarlo in Comune. Il fiduciario/garante vigilerà che le volontà vengano rispettate qualora chi le ha espresse non fosse più in grado di intendere e volere e non venga applicato "l'accanimento terapeutico" (se precisato e depositato nelle volontà).
Il documento è facilmente scaricabile da internet, dal sito delle specifiche Associazioni.
Non è escluso che tra non molti anni l'eutanasia sia consentita anche da noi. La Svizzera non sarà contenta…
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Sembra una storia da clickbait, tipo quelle che si vedono su youtube, con racconti strappalacrime (e, per favore, clicca sulla campanella delle notifiche e iscriviti al canale) e presentatore/trice che piange. Solo che questo non è nemmeno fatto bene: alla fine, si chiedono voti pro o contro l'eutanasia per gli umani?
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Re: Commento
Mamma mia che pochezza che contengono i tuoi commenti. Li trovo veramente penosi, mal pensanti,Xarabass ha scritto: 08/04/2023, 18:16 Racconto un po' sconclusionato che cerca la pietà nel lettore. Non mi piace, prima di tutto perché si accosta la morte di un animale a quella di un uomo (ho sette gatti), secondo perché il problema dell'eutanasia viene trattato in modo superficiale e ridicolo.
Per quanto riguarda il racconto, la frase: "Era il 10 luglio del 2015 quando divenne luce, quando raggiunse le stelle dove tutti andremo e ci ritroveremo" è patetica, una sorta di finta poesia inserita per colorare il triste racconto.
La frase: "E proprio in considerazione del fatto che della veterinaria mi fidavo, sapendo con certezza che mai avrebbe consigliato l’eutanasia se non fosse stato davvero necessario" è un'accusa verso veterinari che uccidono senza motivo?
La frase: "Per gli animali è legale e consentito sottrarli alla sofferenza senza alcuna burocrazia", è frutto di trascuratezza vedi ex lege Regionale della Lombardia del 30 dicembre 2009 n. 33, all’art. 109, “Eutanasia”.
"Mi riferisco al problema etico". In Italia, l'eutanasia è un problema RELIGIOSO e POLITICO, non certamente etico. Il caso Elara con Berlusconi che dichiara che può far ancora figli nonostante sia un vegetale è emblematico.
Gli stati che accettano l'eutanasia sono: Svizzera, Spagna, Olanda, Lussemburgo, Belgio, Canada, Colombia, in alcuni stati USA, India, Messico, Australia ect.
Documento fine vita. Dato che io l'ho compilato ti racconto come funziona:
Per legge non esistono moduli da compilare! Per legge la PA non può suggerirti cosa scrivere! Questa è l'email ricevuta dal comune: "L'Ufficiale di Stato Civile non può partecipare alla redazione della DAT, né può fornire informazioni od avvisi in merito al contenuto, limitandosi a verificare i presupposti della consegna (cioè l'identità del disponente e la sua residenza anagrafica nel Comune) e a riceverla, come disposto dal Ministero dell'Interno, d'intesa con il Ministero della Salute, con Circolare dell'8.2.2018, n. 1, a registrarla ed eventualmente, previo consenso, depositarla, come disposto dal Ministero dell'Interno con la Circolare del 31.1.2020, n. 2."
Le associazioni cattoliche si rifiutano di aiutarti. Il documento di cui parli me lo ha fornito la comunità Valdese.
Al Comune devi comunicare che in caso di malattia allo stato terminale ect cito: "Richiedo espressamente inoltre che non vengano intraprese nei miei confronti misure di prolungamento artificiale della vita se, secondo la migliore scienza e conoscenza medica, è constatato che tali misure possano solamente dilazionare la mia morte."
Altra cosa: non esite nessun "tutore" come scrivi tu. Il tutore rappresenta l'interdetto nello svolgere le seguenti attività: Atti di ordinaria amministrazione. Direi che la morte non è un atto di ordinaria amministrazione. Chi controfirma è il "fiduciario" che si accerta che vengano rispettate le volontà del de cuius.
Garante è una qualifica fuori luogo, meglio fiduciario come indicato nel testamento biologico.
"La Svizzera non sarà contenta…": battuta veramente stupida.
Voto: 1
cattivi e pieni di arroganza.
Intanto dal mio punto di vista la vita di un animale non è meno importante della vita di un umano (ma cosa ti credi di essere? Basta leggere il tuo commento e c'è da veramente da vergognarsi ad appartenere alla categoria, degli umani intendo).
Circa il testamento biologico a me non risultano le cose che hai elencato e si, circa il fiduciario che precisi è più corretto che dire il garante, ma i due termini non si discostano poi di molto. Il fiduciario o garante, deve assicurare che vengano rispettate le volontà di chi ha redatto il testamento qualora quest'ultimo si trovasse nell' impossibilità di intendere e di volere. Ma ribadisco, per poter depositare in Comune detto documento occorrono le DUE firme. E lo so con assoluta certezza perché, guarda caso, anche io l'ho compilato...
Circa il definire il mio racconto che "cerca pietà nel lettore" ti dico che sei veramente fuori strada e mi chiedo come ti permetti a commentare lo scritto altrui con dei termini così di basso livello. E poi intravedi nelle mie parole un'accusa verso i veterinari che uccidono anche quando non ce ne sarebbe bisogno? Ma ci sei o non ci sei? Di nuovo ti dico che sei una persona in cattiva fede verso tutto. Mi verrebbe da aggiungere altro ma mi fermo qui, non ne vale la pena...
Della tua valutazione non mi importa niente, mi fa solo dispiacere osservare che qui, in questo bel sito chiamato "Bravi Autori" siano arrivati personaggi del tuo stampo.
E circa la Svizzera che non sarebbe contenta se dovesse perdere i "clienti", lo ribadisco NON sarebbe certamente contenta. Hai definito il mio dire una frase stupida? di frasi stupide è pieno il tuo commento così come tanto furbo non è neppure la tua denominazione: Xarabass, ma per favore...Xarabass...fa venire in mente i Tre Moschettieri...
Mah!
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Re: Commento
Salve Babbano, pazienza se non ti è piaciuto il mio racconto. Hai inteso che il racconto chiedesse voti PORO o contro l'eutanasia? Pensa come meglio credi, ci mancherebbe altro, BabbanoIl_Babbano ha scritto: 08/04/2023, 23:05 Mah.
Sembra una storia da clickbait, tipo quelle che si vedono su youtube, con racconti strappalacrime (e, per favore, clicca sulla campanella delle notifiche e iscriviti al canale) e presentatore/trice che piange. Solo che questo non è nemmeno fatto bene: alla fine, si chiedono voti poro o contro l'eutanasia per gli umani?
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Re: Per l'ultimo respiro
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Re: Per l'ultimo respiro
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commento Per l'ultimo respiro
Sarebbe sempre meglio condensare il proprio pensiero in frasi dirette allo scopo senza troppo tergiversare e insistere in spiegazioni che possono annoiare il lettore, o peggio infastidirlo. Facile vero? Ma alla fine noi “bravi autori” ci caschiamo tutti.
Mi ricordo bene quanto insisteva il mio “pseudo boss”: i romanzi vanno asciugati!
In passato abbiamo avuto una “peste” di beagle e quando si è dovuto cambiare casa e sarebbe stato impossibile rinchiuderlo in un appartamento, siamo impazziti per trovare qualcuno che lo volesse, ma ci siamo riusciti ed è stato un sollievo vederlo felice con i suoi nuovi padroni.
Refuso - - addottasi - - o adottassi
Refuso - - potuto ne saputo - - potuto né saputo
“E’ un documento” - - meglio - - È un documento
In merito all’argomento trattato nel racconto, posso solo dire di aver assistito un caro amico, malato terminale, nel reparto Hospice, dove l’hanno accompagnato con un trattamento continuo di morfina fino alla fine inevitabile.
L’argomento trattato è molto spinoso. Discuterne fa sempre bene e tu hai il merito di averne parlato con coraggio.
Voto 4
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Re: Commento
Grazie per il tuo rispettoso e delicato commento e per la valutazione e l'attenzione al mio racconto. Come hai ben detto fa parte del mio vissuto... CiaoLetylety ha scritto: 09/04/2023, 21:18 penso sia un racconto atipico molto personale, che al termine si fa spiegazione della difficile questione riguardante l'eutanasia. E' un monologo dove hai utilizzato termini molto dolci e sognanti che vanno rispettati in quanto fanno parte di un vissuto. A mio modo di vedere hai fatto bene a seguire il consiglio della dottoressa e a vivere serenamente il tuo dolore.
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Re: commento Per l'ultimo respiro
Ciao Alberto, grazie per il tuo utile commento con ì consigli di cui sempre tengo conto. Se ne hai voglia, guarda un po'... e poi fammi sapere, se puoi. Un caro saluto, e anche se in ritardo perché ormai è andata, buona Pasqua e, per domani buona pasquetta.Alberto Marcolli ha scritto: 09/04/2023, 10:02 Trovo il testo un po’ verboso e ricco di particolari da “infodump” (scusa l’inglese, ma i testi italiani lo chiamano così).
Sarebbe sempre meglio condensare il proprio pensiero in frasi dirette allo scopo senza troppo tergiversare e insistere in spiegazioni che possono annoiare il lettore, o peggio infastidirlo. Facile vero? Ma alla fine noi “bravi autori” ci caschiamo tutti.
Mi ricordo bene quanto insisteva il mio “pseudo boss”: i romanzi vanno asciugati!
In passato abbiamo avuto una “peste” di beagle e quando si è dovuto cambiare casa e sarebbe stato impossibile rinchiuderlo in un appartamento, siamo impazziti per trovare qualcuno che lo volesse, ma ci siamo riusciti ed è stato un sollievo vederlo felice con i suoi nuovi padroni.
Refuso - - addottasi - - o adottassi
Refuso - - potuto ne saputo - - potuto né saputo
“E’ un documento” - - meglio - - È un documento
In merito all’argomento trattato nel racconto, posso solo dire di aver assistito un caro amico, malato terminale, nel reparto Hospice, dove l’hanno accompagnato con un trattamento continuo di morfina fino alla fine inevitabile.
L’argomento trattato è molto spinoso. Discuterne fa sempre bene e tu hai il merito di averne parlato con coraggio.
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Re: Per l'ultimo respiro
Tranquillo Massimo. Il mio motto è "non ti curar di loro ma..." dopo però!Massimo Baglione ha scritto: 09/04/2023, 2:23 Laura, Xarabass, fermate qui le polemiche o ci roviniamo la Pasqua.
Buona Pasquetta, ciao
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Re: commento Per l'ultimo respiro
Ho riletto. Meglio direi.
Il tuo sentire nei confronti di una creatura vissuta in casa per anni è molto umano e lodevole. La tua sensibilità femminile ti ha portato a esprimerti nei modi tuoi personali e forse solo un'altra donna può veramente capirli fino in fondo.
C'è molta partecipazione anche quando parli dello spinoso problema dell'eutanasia.
Mi dispiace che altri "Bravi autori" non abbiano colto questo tuo tormento, e accettato le tue “descrizioni”, probabilmente non in linea con le leggi della Repubblica (mi astengo da altre valutazioni, non essendo laureato in Legge), ma comunque meritevoli di comprensione, se non altro per il coinvolgimento emotivo che esprimono.
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Re: Per l'ultimo respiro
Va bene tutto, ma se un racconto deve essere valutato per la sofferenza dell'autore e non per come è scritto e per cosa suscita nel lettore, allora ti scrivo un racconto brutto (e con una sintassi dubbia, oppure anche perfetta, ma con incongruenze logiche e refusi sparsi) su qualche argomento anche emozionale e dibattuto (tipo l'aborto o la tratta dei bambini o la condizione degli orfani), magari prendendo spunto dalla dipartita della gatta che avevo in casa da piccolo, orfana davvero, o sterilizzata, o con una cucciolata nata morta. E tu mi dai 4 su 5 a prescindere, perché mi ha procurato tanta sofferenza ai tempi, e poi ne ho approfittato per parlare di argomenti spinosi e dibattuti ancora oggi, pure che il racconto lasci parecchio a desiderare e che la seconda parte sembri più una crociata informativa senza un vero obiettivo.Mi dispiace che altri "Bravi autori" non abbiano colto questo tuo tormento
Ti pare un criterio valido? Se poi imbroccassi anche il partito politico giusto, dovrei vincere il concorso?
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Re: Per l'ultimo respiro
Concordo con la tua opinione.Il_Babbano ha scritto: 10/04/2023, 14:56 Ti pare un criterio valido? Se poi imboccassi anche il partito politico giusto, dovrei vincere il concorso?
Questa volta, conoscendo un po' Laura, attraverso i suoi racconti, ho letto molto più con il cuore che con il cervello. Succede, non ti pare?
In fin dei conti mica stava facendo l'editor per un libro destinato alle stampe, magari scritto da un ghostwriter per un personaggio famoso.
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Re: Per l'ultimo respiro
Ci sta, sono il primo ad ammetterlo.Alberto Marcolli ha scritto: 10/04/2023, 17:02 Questa volta, conoscendo un po' Laura, attraverso i suoi racconti, ho letto molto più con il cuore che con il cervello. Succede, non ti pare?
Questo però un po' meno: è un concorso o una gara, mi pare. Sarà anche come quello della sagra delle castagne a Frittole, con in palio una pacca sulla spalla, ma sempre un concorso o una gara rimane. O no?In fin dei conti mica stava facendo l'editor per un libro destinato alle stampe, magari scritto da un ghostwriter per un personaggio famoso.
(edit: a scanso di equivoci, ciascuno dà il voto che ritiene giusto, e non sono qui a dire che per forza tutti debbano trovare inadeguato - o, all'opposto, bello - un racconto solo perché io lo vedo così o cosà)
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essere stati indotti a dare la "dolce morte" a quell'amico a quattro zampe.
Da qui non banali le riflessioni e le considerazioni portate sul piano umano che portano poi a lasciare aperto il giudizio personale
sugli aspetti etici e morali della eutanasia. Voto 3.
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Re: Commento
Grazie Giuseppe per la precisione con cui hai descritto il senso del mio racconto. Hai colto proprio ciò che volevo trasmettere. Buona serataGiuseppe Gianpaolo Casarini ha scritto: 11/04/2023, 18:13 Ben descritta la prima parte con gli stati d'animo, la sofferenza e le successive riflessioni e considerazioni che ne derivano dopo
essere stati indotti a dare la "dolce morte" a quell'amico a quattro zampe.
Da qui non banali le riflessioni e le considerazioni portate sul piano umano che portano poi a lasciare aperto il giudizio personale
sugli aspetti etici e morali della eutanasia. Voto 3.
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Quanto alla Svizzera, può stare tranquilla: finché il Vaticano avrà un briciolo di potere, l'eutanasia in Italia non ci sarà MAI.
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Re: Commento
Ciao Andr e si la Svizzera potrà stare tranquilla, per le ragioni che hai citato e che, certamente, condivido.Andr60 ha scritto: 13/04/2023, 19:26 Un racconto delicato sull'ultimo addio dato a un membro della famiglia; ormai gli animali domestici sono definiti così, e i loro padroni lo sottoscriverebbero, visto che gli amici a quattro zampe ne condividono gioie e dolori, e spesso sono una presenza che ne stempera le tensioni, tra i componenti umani. Tuttavia, il finale con le considerazioni sull'eutanasia umana mi sembra posticcio e appare un po' forzato.
Quanto alla Svizzera, può stare tranquilla: finché il Vaticano avrà un briciolo di potere, l'eutanasia in Italia non ci sarà MAI.
Grazie per aver apprezzato la prima parte del mio racconto: per me gli animali fanno parte della famiglia e quando se ne vanno provocano tantissimo dolore. E la seconda parte, sì, può essere come dici tu, ma mi è parso importante parlarne, facendo anche una comparazione con le leggi che regolano la fine degli animali. Grazie per l'attenzione, la valutazione e il commento.
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Il tuo racconto mi fa riflettere, soprattutto sulla valutazione. Non posso valutarlo come racconto, ma lo valuterò (positivamente) come diario o traccia personale. Sul discorso eutanasia ho le idee abbastanza chiare avendo visto soffrire dei cari affetti da mali irreversibili.
Per me voto 4.
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Re: Commento
Ciao Giovanni, buongiorno,Giovanni p ha scritto: 20/05/2023, 12:28 Buongiorno, Laura
Il tuo racconto mi fa riflettere, soprattutto sulla valutazione. Non posso valutarlo come racconto, ma lo valuterò (positivamente) come diario o traccia personale. Sul discorso eutanasia ho le idee abbastanza chiare avendo visto soffrire dei cari affetti da mali irreversibili.
Per me voto 4.
hai ben inteso nella tua valutazione in quanto lo scritto va letto come traccia personale, perché di ciò si tratta. Ti ringrazio moltissimo per averlo apprezzato per quello che è. Circa l'eutanasia anche io ho le idee piuttosto chiare e come te ho visto soffrire in maniera inaccettabile dei miei cari, colpiti da mali inesorabili e ridotti in zombie prima di, finalmente, andare altrove... Ancora grazie molte per aver letto e valutato positivamente il mio scritto. Ciao
La Gara 52 - Colpo di fulmine
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L'Altro
antologia AA.VV. sulle diversità del Genere Umano
Attraverso il concorso "L'Altro - antologia sulle diversità del Genere Umano", gli autori erano stati chiamati a esprimersi sulle contrapposizioni fra identità, in conflitto o meno, estendibili anche a quelle diversità in antitesi fra di loro come il terreste e l'alieno, l'Uomo e l'animale, l'Uomo e la macchina, il normale e il diversamente abile, il cristiano e il musulmano, l'uomo e la donna, il buono e il cattivo, il bianco e il nero eccetera. La redazione cercava testi provocatori (purché nei limiti etici del bando), senza falsi moralismi, variegati, indagatori e introspettivi. Ebbene, eccoli qua! La selezione è stata dura e laboriosa, ma alla fine il risultato è questo ottimo libro.
A cura di Massimo Baglione.
Copertina di Furio Bomben.
Contiene opere di: Furio Bomben, Antonio Mattera, Maria Letizia Amato, Massimo Tivoli, Vespina Fortuna, Thomas M. Pitt, Laura Massarotto, Pasquale Aversano, Ida Dainese, Iunio Marcello Clementi, Federico Pavan, Francesca Paolucci, Enrico Teodorani, Giorgio Leone, Giovanna Evangelista, Alberto Tivoli, Anna Rita Foschini, Francesco Zanni Bertelli, Gabriele Ludovici, Laura Traverso, Luca Valmont, Massimo Melis, Abraham Tiberius Wayne, Stefania Fiorin.
Vedi ANTEPRIMA (312,10 KB scaricato 122 volte).
L'anno della Luce
antologia ispirata all'Anno della Luce proclamato dall'ONU
Il 2015 è stato proclamato dall'Assemblea generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) Anno internazionale della luce e delle tecnologie basate sulla luce. Obiettivo dell'iniziativa adottata dall'ONU è promuovere la consapevolezza civile e politica del ruolo centrale svolto dalla luce nel mondo moderno. Noi di BraviAutori.it abbiamo pensato di abbracciare questa importante iniziativa proponendo agli autori di scrivere, disegnare o fotografare il loro personale legame con la luce, estendendo però la parola "luce" a tutti i suoi sinonimi, significati e scenari.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Alessandro Carnier, Amelia Baldaro, Andrea Teodorani, Angelo Manarola, Anna Barzaghi, Annamaria Vernuccio, Anna Rita Foschini, Antonella Cavallo, Camilla Pugno, Cinzia Colantoni, Claudia Cuomo, Daniela Rossi, Daniela Zampolli, Domenico Ciccarelli, Dora Addeo, Elena Foddai, Emilia Cinzia Perri, Enrico Arlandini, Enrico Teodorani, Francesca Paolucci, Francesca Santucci, Furio Detti, Gilbert Paraschiva, Giorgio Billone, Greta Fantini, Ianni Liliana, Imma D'Aniello, Lucia Amorosi, Maria Rosaria Spirito, Maria Spanu, Marina Den Lille Havfrue, Marina Paolucci, Massimo Baglione, Mauro Cancian, Raffaella Ferrari, Rosanna Fontana, Salvatore Musmeci, Sandra Ludovici, Simone Pasini, Sonia Tortora, Sonja Radaelli, Stefania Fiorin, Umberto Pasqui.
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