Lettera
- Maria Spanu
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Lettera
Potrei dormire un’ora in meno la mattina e abbracciare mio figlio, potrei stare zitta a volte e riflettere prima di aprir bocca, potrei impegnarmi e tenere casa in ordine, potrei essere un po’ meno isterica.
Hai ragione.
Potrei tantissime cose, ne vorrei altrettante.
Vorrei meno sofferenza negli occhi delle persone, vorrei che questo mondo si svegliasse domani e scoprisse che è così facile vivere felici, abbandonare ogni cosa superflua, tornare ad essere umani.
Vorrei che tutti avessero il tuo sorriso, quello che vedi e subito dimentichi ogni male. Perché tu sei così, curi dolore, ogni deriva del pensiero, ma allo stesso tempo ne falsifichi la realtà. “Non è tutto rose e fiori” dice qualcuno, a qualcun altro sta stretta la felicità, troppo complicata, troppi sentimenti, troppo “bene”.
Ma il bene in fondo cos’è? E il male?
Spesso mi domando, come sarebbe il mondo in assenza del bene? Sarebbe assente anche dal male, penso, essendo quest’ultimo la sua antitesi. Due opposti completamente dipendenti l’uno dall’altro, l’uno in assenza dell’altro non potrebbe esistere. Converrei perciò nel dire che il male serve, il male scatena un sentimento contrario, una voglia di cambiare, di andare verso la luce e farsi scaldare. Il freddo del male, spesso è fresco, ma altrettanto spesso è gelido, inafferrabile, non prova pietà né compassione. Inizialmente ti stringe, ti coccola come una brezza marina d’agosto, ma più ci stai a contatto e più il tuo corpo si appassisce, il sangue scorre lentamente, cominci ad essere contenitore per il simbionte, ci sguazzi perché ti senti “libero” e in men che non si dica divieni un agente catalizzante facendoti divorare dalle viscere.
Spesso mi domando queste cose soprattutto di notte, quando nessuno può ascoltare i miei pensieri. Nessuno mi può giudicare, ci sono io che già mi fustigo abbastanza.
La notte invece è la mia migliore amica, la mia roccia, dove mi posso sedere e vederti; mia diletta, quanto manchi, manca parlarti, manca il tuo viso che ho quasi dimenticato, il tuo profumo di more.
Quando leggerai questa lettera vienimi a trovare parliamo un po’, cerca di non burlarti di me e dei miei sproloqui, mi conosci ormai. Mi raccomando, la parola d’ordine, così saprò che sei tu.
A presto amica mia, veglia su di noi e inviaci un po’ del tuo sano ottimismo che quaggiù ne serve tanto. Se puoi metti una buona parola di conforto nelle orecchie di tutti, affinché domattina si sveglino meno delusi e meno disperati.
La tua inesorabile, stramba e bipolare amica.
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https://www.youtube.com/watch?v=HTRHL3yEcVk
Autore presente nei seguenti ebook di BraviAutori.it:


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“Inizialmente ti stringe, ti coccola come una brezza marina d’agosto, ma più ci stai a contatto e più il tuo corpo si appassisce, il sangue scorre lentamente, cominci ad essere contenitore per il simbionte, ci sguazzi perché ti senti “libero” e in men che non si dica divieni un agente catalizzante facendoti divorare dalle viscere.”
È davvero efficacemente terribile e intenso.
Riguardo la trama, rimane piuttosto sullo sfondo, si lascia percepire ma rimane molto di non detto, fattore che personalmente non mi disturba se globalmente, come qui accade, un messaggio passa.
Voto 4
- Maria Spanu
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Re: Lettera
Raffaella, per quanto riguarda il fatto che lei rida dell'amica lo reputo reale dal mio punto di vista, l'amicizia, quella vera, deve essere sincera(e a volte anche scherzosa), se un amico ha fatto qualcosa che non si reputa giusta la persona che tiene a lui gli saprà dire la verità, anche se cruda ma solo così si potrà trovare una soluzione.(la consapevolezza è il primo passo verso la risoluzione di un problema, diceva qualcuno che però non ricordo chi fosse) Ovviamente ognuno interpreta l'amicizia come vuole, s'intende. Visto che chi scrive, comunque, parte da dei valori e modi di essere è ovvio che qualcosa di me si legge.
...e poi lo sfottò se proprio vogliamo buttarla sul ridere ci sta! chi è che non ha mai preso in giro scherzosamente un amico, anche per tirarlo su magari!
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Commento Lettera
Quattro “vorrei” in cinque righe.
Prendo da esempio la frase:
“Inizialmente ti stringe, ti coccola come una brezza marina d’agosto, ma più ci stai a contatto e più il tuo corpo si appassisce, il sangue scorre lentamente, cominci ad essere contenitore per il simbionte, ci sguazzi perché ti senti “libero” e in men che non si dica divieni un agente catalizzante facendoti divorare dalle viscere.”
Ecco, questo è lo stile che mi piace. Hai saputo mantenere lo stesso livello nel resto del “corto”?
Quei “potrei” e “vorrei” ci riescono?
Certo non è facile, e noi siamo solo dei “Bravi Autori”, mica dei premi Nobel.
Questo è il motivo per cui esprimo il mio modesto “mi piace”, anche se sono certo che puoi fare di meglio.
A rileggerti.
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Re: Commento Lettera
Grazie Alberto per il tuo commento. Le tue sono domande lecite e giuste, non saprei dirti se ci riescono, so che la scelta stilista delle ripetizioni è stata compiuta per rafforzare un concetto. Anche per rendere reale un discorso, un ragionamento fatto da una persona che si interroga su molti punti e lo fa attraverso il parlare comune(ho evitato la scrittura troppo didascalia che risulta inverosimile in una riflessione auto "psicanalizzante"). Ho tentato di dare al corto una veridicità che tutti possiamo riconoscere, chi non si è mai interrogato su questi argomenti?Alberto Marcolli ha scritto: 08/10/2023, 11:22 Sette “potrei” in sei righe
Quattro “vorrei” in cinque righe.
Prendo da esempio la frase:
“Inizialmente ti stringe, ti coccola come una brezza marina d’agosto, ma più ci stai a contatto e più il tuo corpo si appassisce, il sangue scorre lentamente, cominci ad essere contenitore per il simbionte, ci sguazzi perché ti senti “libero” e in men che non si dica divieni un agente catalizzante facendoti divorare dalle viscere.”
Ecco, questo è lo stile che mi piace. Hai saputo mantenere lo stesso livello nel resto del “corto”?
Quei “potrei” e “vorrei” ci riescono?
Certo non è facile, e noi siamo solo dei “Bravi Autori”, mica dei premi Nobel.
Questo è il motivo per cui esprimo il mio modesto “mi piace”, anche se sono certo che puoi fare di meglio.
A rileggerti.
Ho apprezzato le tue parole, cercherò di fare meglio, anche se molte volte scrivere per me è un modo di razionalizzare dei pensieri che non sono facili da traslare sulla carta, è difficile talvolta esprimere in modo esaustivo e comprensibile universalmente un concetto che dentro di noi invece risulta così chiaro.
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Re: commento
Caro Piero, ti ringrazio per il tempo speso e capisco il tuo punto di vista. Comprendo che non puoi avere il mio stesso pensiero, d'altronde siamo diversi, comprendo altresì che la sensibilità di ognuno dipende molto dal suo trascorso e da come si approccia all"'io'' interiore. C'è chi si interroga e si illude, c'è chi come te ritiene inutile questo dialogo perché sa le risposte che gli verranno date o non date(perché il silenzio è già una risposta), c'è chi, come me, cerca di porsi delle domande (non necessariamente ricevendo risposte, al contrario). Il mondo è così speciale proprio perché ci sono pensieri e ideali diversi ed è giusto che sia così.Macrelli Piero ha scritto: 08/10/2023, 13:19 Questo racconto non è nelle mie corde e quindi non hanno cominciato a vibrare di interesse. Parlare a se stessi scrivendosi è praticamente quello che fa ogni scrittore, in maniera cosciente o meno. Anche a me piace ogni tanto farlo e ho l'abitudine di non rileggermi mai, tanto lo avrà fatto l'altro me, che poi noi mi risponde mai ed è bene così. Altro non saprei dire.
Il fatto che non ti sia piaciuto e non abbia acceso il tuo interesse dipende da molte cose che io non conosco ma lo accetto, ovviamente, e ti ringrazio comunque per il voto.
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La tua lettera è una riflessione su questo tema fondamentale della vita, e occupa la parte centrale della tua riflessione:
"Due opposti completamente dipendenti l’uno dall’altro, l’uno in assenza dell’altro non potrebbe esistere. Converrei perciò nel dire che il male serve, il male scatena un sentimento contrario, una voglia di cambiare, di andare verso la luce e farsi scaldare. Il freddo del male, spesso è fresco, ma altrettanto spesso è gelido, inafferrabile, non prova pietà né compassione. Inizialmente ti stringe, ti coccola come una brezza marina d’agosto, ma più ci stai a contatto e più il tuo corpo si appassisce, il sangue scorre lentamente, cominci ad essere contenitore per il simbionte, ci sguazzi perché ti senti “libero” e in men che non si dica divieni un agente catalizzante facendoti divorare dalle viscere."
Non sembri pervenire a una soluzione, se non nella similitudine di ciò che il male provoca a livello timico. Da cui ne discende che il male ha un approccio facile e il bene difficile.
Ti sei scelta un argomento niente male.
Il testo è ben strutturato, l'afflato didascalico si nota poco alla fine, e ciò denota equilibrio. Con una maggiore consapevolezza del perché, delle motivazioni per cui hai scritto questo racconto, forse avresti potuto approfittare della intelligente trovata della bipolarità (metaforica, è evidente), del bene e del male che albergano in ognuno di noi, per spingere la riflessione sul bene e sul male, l'antinomia fondamentale del pensiero occidentale, ad un livello più alto.
Ottimo spunto, brava.
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Re: Lettera
Ti ringrazio per il gradito(issimo) commento .
Come ho detto in una risposta precedente, questa lettera fa parte di una serie di altre, tutte con un comune denominatore:la lotta tra bene e male. Sono quasi alla conclusione di questa "raccolta" e, grazie anche a molti spunti scritti da te su officina, ho cercato di migliorare l'aspetto visivo della mia scrittura (che per me è troppo didascalia, mi sono imposta di scrivere in modo più leggero, adattando la scrittura al contesto. Sono ancora una frana con i tempi altalenanti ma sto cercando di imparare scrivendo e leggendo molto).
In questa raccolta che pubblicherò qui, si giungerà poi ad una tesi più ampia che tocca guerra, religione, globalizzazione, tecnologia, evoluzione del pensiero occidentale ecc.
Ho scelto di pubblicare questa (la prima) perché è il fulcro del tutto, anticipa un po' quel che si leggerà poi.
L'argomento non è facile e talvolta non si può giungere ad un pensiero univoco, neanche ad un completo schieramento, anche se tutti noi prediligiamo il bene; sono entrambi co-dipendenti e co-protagonisti, la battaglia più grande che si possa ricordare dalla notte dei tempi.
A presto
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Re: Lettera
Ti saluto, a rileggerti.
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commento
hai proposto qualcosa di molto particolare, che per me è difficile giudicare. Se dovessi esprimere un giudizio solo per quello che riguarda il "racconto" in sé, purtroppo sarebbe basso. Il tuo non è un racconto, ma non per questo si tratta di qualcosa che non abbia valore. La tua lettera è intima e forte, non si può rimanere indifferenti.
Buona gara a presto.
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Re: commento
Grazie, Giovanni! È vero, forse ho rischiato pubblicando questo genere di scrittoGiovanni p ha scritto: 02/11/2023, 10:35 Buongiorno Maria,
hai proposto qualcosa di molto particolare, che per me è difficile giudicare. Se dovessi esprimere un giudizio solo per quello che riguarda il "racconto" in sé, purtroppo sarebbe basso. Il tuo non è un racconto, ma non per questo si tratta di qualcosa che non abbia valore. La tua lettera è intima e forte, non si può rimanere indifferenti.
Buona gara a presto.
Sono grata del tuo commento, ed è vero: non si può rimanere indifferenti davanti al bene e al male e credo che non si dovrebbe nemmeno rimanere indifferenti davanti alla scelta, appunto, del bene o del male. Chi rimane in mezzo non me la racconta mai giusta.
A presto
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Re: Commento
Grazie mille, Pietro.Apprezzo molto le tue argomentazioni.Pietro Castellazzi ha scritto: 02/12/2023, 19:52 Devo riconoscere che scrivi davvero bene. Il racconto non mi ha entusiasmato molto per la trama, che sinceramente non fa per me, Interessante l'antitesi fra bene e male, che fa riflettere il lettore sulla necessità di combattere per tornare alla luce.
A rileggerti.
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Re: commento
Cara Laura, ti ringrazio come sempre per le tue parole e confermo la tua tesi iniziale.Laura Traverso ha scritto: 09/12/2023, 23:22 Ciao Maria, la tua lettera è scritta molto bene e contiene notevoli profonde riflessioni. Mi pare di avere inteso che chi "scrive" lo faccia a se stessa, che sia una sorta di autoanalisi, una ricerca nel proprio intimo delle tante parti che ognuno di noi possiede e che non sempre riesce a esternare. Devo dirti, però, che mi sembra di più una pagina di diario piuttosto che un racconto e ciò, secondo me, lo rende meno avvincente. Comunque, ripeto, il pezzo è notevole e scritto benissimo. Mi è piaciuto molto anche il disegno allegato, se lo hai fatto tu, complimenti!
Sulla struttura devo dire che ho azzardato, forse avrei dovuto osare di più e contestualizzare la riflessione dentro ad un racconto vero e proprio. Ma è uscita così, d'istinto e di getto. Poi è sempre così, dopo aver scritto non ne sei soddisfatto, cambi qui, cambi lì. Lo scrittore è una mente in continuo mutare
A presto!!
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Teseo Tesei,
Stefyp,
Laura Traverso,
Eliseo Palumbo,
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Roberto Ballardini,
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Dodici donne e diciotto uomini hanno tentato di far prevalere la propria posizione, tuttavia la Vita ci insegna che il vincitore non è mai scontato. La Natura ci dimostra infatti che dopo un temporale spunta il sole, ma ci insegna altresì che non sempre un temporale è il Male, e che non sempre il sole è il Bene.
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GrandPrix d'inverno 2023/2024 - Terrazze d'aprile - e le altre poesie









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Haiku - il giro del mondo in 17 sillabe



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