I Don't Need This Pressure On (Chant No. 1, Spandau Ballet, 1981)
-
- rank (info):
- Necrologista
- Messaggi: 200
- Iscritto il: 24/02/2020, 15:22
-
Author's data
I Don't Need This Pressure On (Chant No. 1, Spandau Ballet, 1981)
-Io vorrei sapere chi cazzo sono questi Neon che bisogna andare assolutamente a vedere.
-Sei matto, non sai chi sono i Neon? Eppure mi sembra che “Information Of Death” ti piace da matti.
-Ho capito, ma a me piace la musica, non i musicisti. Dei musicisti non me ne frega un cazzo. È come dire che siccome mi piace la pizza, poi vado a farmi le seghe a guardare il pizzaiolo che me la prepara davanti al suo forno. Dammi una pizza buona senza rompermi i coglioni. Di come si chiami il pizzaiolo o di che faccia abbia non me ne frega un cazzo.
-A me piace andare ai concerti.
-A me invece no. Io immagino la musica che esca dall'etere e ti accompagna durante la vita, che ti faccia da guida, da cornice a quello che fai. Ci sono i dischi e tanto basta.
-Te lo abbiamo già detto tu esageri a credere troppo alle canzoni e ai film. Le canzoni sono solo canzoni e i film sono solo film. Finita la canzone è finita la canzone; finito il film è finito il film. Non puoi impostare la vita come una canzone o come un film, non può funzionare. Accontentati, godi il momento e poi riprendi a spalare merda come tutti.
-E poi domani dobbiamo andare a scuola e io devo prendere il treno alle 7.20 per andare a Cesena e siccome mi piace andare a Cesena che prendere il treno con gli amici è una gran figata. Non voglio distruggermi anche il venerdì sera.
-Poverino, la mamma ti sgrida se non vai a scuola?
-Voi non capite un cazzo. Se lo vuoi veramente puoi fare della tua vita come in una canzone o come in un film, li usi come modelli e se ti impegni abbastanza, e se ci credi fino in fondo...
-Mah, a me sembra una stronzata. Cosa c'è che non va nella tua vita, mi sembra che ci divertiamo abbastanza così e avere una vita normale dopo il divertimento non mi sembra un cattivo affare.
-Tu ce l'hai con il mondo, ecco cos'è. Devi darti pace.
-Io non ce l'ho con il mondo. Oramai è da tempo che mi sono messo in pace sul fatto che il mondo non riconosca il mio genio. Del resto non è colpa sua: la colpa è dei miei malvagi pseudo genitori che mi hanno intrappolato in un corpo imperfetto e mortale.
-Ah. Ah, ah. Buona questa scusa.
E la colpa è anche del destino che mi ha dato degli amici cialtroni come voi, senza un minimo di fede e fiducia in un radioso futuro.
Quella frase sui pseudo genitori malvagi non era mia ma presa a memoria da un racconto di Robert Sheckley, ma siccome nessuno leggeva Sheckley potevo benissimo spacciarla per mia. E poi mi piaceva fare l'istrione che lì all'isola ci si divertiva e avevo notato che una tipa ci stava a sentire e rideva alle mie battute e volevo tenerla d'occhio se fosse venuta anche lei al concerto, che come diceva del concerto non me ne fregava niente, ma se c'era la tipa avrei avuto altro a cui pensare.
Forse i miei amici avevano ragione sulla mia fissa sulle canzoni e sui film, ma sulla scuola avevo ragione io e cominciavo a preoccuparmi. Questo sarebbe stato l'ultimo anno e poi? Si apriva davanti a me il mondo dei grandi ed ero confuso, confuso e impaurito. Avrei tanto voluto che il tempo della scuola non finisse mai.
Se arrivavi presto allo Slego c'era poca gente, la luce era abbastanza alta, la pista non si era ancora trasformata in una palude e potevi ascoltare della buona musica da pre serata per scaldare l'ambiente senza entrare nel vivo della musica più scatenata. Potevano capitare qualcosa di cerebrale come gli A Certain Ratio, qualcosa di sofisticato come i Defunkt o Joe Jeckson, oppure qualcosa di leggerino come gli ABC, Haircut 100 e persino gli Spandau Ballet che con “Chant No. 1” facevano un gran pezzo anche per i palati fini dello Slego.
Poi si stava lì a cazzeggiare in attesa che succedesse qualcosa che qualcosa succedeva sempre.
Una volta a inizio serata, sempre con pochissima gente e pista vuota, stava suonando un po' di Ska, quando entrano due tipi stile Skin Head con un materasso, lo buttano in pista e cominciano a ballare come dei scemi un po' sopra un po' attorno al materasso. Dove avessero preso quel materasso nessuno lo sa, forse lo avevano trovato buttato accanto a un cassonetto dei rifiuti e gli era venuta l'idea. Succedeva così, nessuno ci faceva caso, nessuno si stupiva e nessuno interveniva. Loro volevano farlo e lo hanno fatto e tu che eri lì contento di averlo visto e che potevi dire, io quella sera dei due matti con il materasso c'ero.
Anche quel venerdì di cui vi racconto successe qualcosa. Un tipo era da solo che ballava in pista completamente vuota e si muoveva con un certo aplomb distaccato. Come dicevo potevano suonare un pezzo degli A Certain Ratio o dei Defunkt, roba così. Il tipo comincia a spogliarsi senza fretta, senza enfasi, con calma, fino a rimanere completamente nudo. Poi continuò a ballare così per un po' e poi, sempre ballando, ricomincio a rivestirsi. Senza fretta. Nessuno disse niente, nessuno si stupì, nessuno intervenne. Lo Slego aveva un suo personale bio-feed-back di autocontrollo automatico, regolato sulla massima tolleranza. Il tipo si sentiva di dover fare così e così ha fatto e tutti erano solidali con lui. Non c'è altro da dire.
Io ero stato tutto il tempo appoggiato a una colonna a bordo pista da solo. I miei amici erano in giro qua e là. I discorsi fatti all'Isola mi avevano un po' intristito. La tipa che avevo notato prima in realtà sembrava interessata più a uno con cui parlava al bar e mi sembrava molto contenta. Il tipo che si era spogliato aveva fatto quello che voleva fare e anche lui mi sembrava molto contento. L'unico che non era contento ero io che nonostante cercassi sempre di bere grosse sorsate dalla bottiglia della vita, per trovare un senso e una via, alla fine sapeva sempre di tappo, cioè la vita sapeva di tappo. Te la meni di continuo, ma alla fine la vita sa sempre di tappo e ti lascia in bocca quel sapore un po' così.
Ero lì assorto in questi pensieri quando un tipo mi chiede quando comincerà il concerto dei Neon. Io faccio spallucce e gli dico che non lo so. Appena si allontana mi accendo una sigaretta e mi dico a gran voce, ma chi cazzo sono questi Neon.
Per fortuna il d.j. in quel momento mi mette su “Chant No. 1” degli Spandau e cosi per allentare la pressione vado in pista e mi metto a ballare.
-
- rank (info):
- Apprendista
- Messaggi: 182
- Iscritto il: 16/10/2023, 13:50
-
Author's data
Commento
Jacopo
- Maria Spanu
- rank (info):
- Apprendista
- Messaggi: 102
- Iscritto il: 16/09/2014, 18:09
-
Author's data
Commento
Un appunto, correggi l'errore nel titolo "Bullet" è, invece, BALLET, ma credo sia un errore di battitura.
A presto!
Commento
Commento
- Alberto Marcolli
- rank (info):
- Correttore di bozze
- Messaggi: 316
- Iscritto il: 08/05/2018, 18:06
-
Author's data
commento I Don't Need This Pressure On (Chant No. 1, Spandau Ballet, 1981)
… abbiamo già detto tu esageri… - … abbiamo già detto, tu esageri…
… che lì all'isola ci si divertiva … - presumo che all’isola si debba scrivere - all'Isola
Ci sono altre frasi in cui io ci metterei una virgola tra “principale” e “subordinata” –
… ricomincio a rivestirsi … refuso - ricominciò a rivestirsi
Commento
Questa lunga citazione di nomi dei vari gruppi musicali fine anni settanta, molti da me mai ascoltati, mi ha messo fuori gioco. Forse metterne qualcuno in meno e descrivere un po’ la loro musica mi avrebbe più coinvolto, ma questo è un problema mio.
Il racconto si lascia leggere. Voto 3.
-
- rank (info):
- Necrologista
- Messaggi: 200
- Iscritto il: 24/02/2020, 15:22
-
Author's data
Re: I Don't Need This Pressure On (Chant No. 1, Spandau Ballet, 1981)
- Fausto Scatoli
- rank (info):
- Terza pagina
- Messaggi: 791
- Iscritto il: 26/11/2015, 11:04
- Contatta:
-
Author's data
Commento
bella l'idea di riportare un pezzo degli anno d'oro, ma il racconto è talmente pieno di errori d'ogni genere che non riesco ad apprezzarlo più di tanto.
consiglio una bella revisione generale, così potrà diventare una storia gradevole e piacevole.
http://scrittoripersempre.forumfree.it/
Autore presente nei seguenti libri di BraviAutori.it:
- Marino Maiorino
- rank (info):
- Terza pagina
- Messaggi: 876
- Iscritto il: 15/10/2012, 0:01
- Località: Barcellona
- Contatta:
-
Author's data
Commento
cosa votare? Il tuo racconto mi ha messo di fronte a questo dubbio.
Non mi sono riconosciuto nel racconto: la vita del "giovinastro" (parla il "nonno"...) non è mai stata per me (che tristezza, la mia gioventù...), quindi ogni possibilità di sentire empatia per ciò che hai scritto era nulla.
Nemmeno divertente: c'è un'evidente separazione tra il mio vissuto e il tuo protagonista che me lo fa guardare con compassione, il frutto insensato di una società vuota.
Ora, se fossi stato colto dal pensiero che era proprio questo squallore il tema del tuo racconto, allora avresti raccolto il mio massimo voto, però non è andata così. È che sembra una pagina di un lavoro molto più grande, tipo "Kristiana F. i ragazzi dello zoo di Berlino", e non delle più brillanti. Come tale, gli manca qualcosa nel descrivere i personaggi, un po' piatti e tratteggiati per sommi capi.
Che sia ben scritto non posso negarlo, ma mi manca la storia, mi manca il racconto.
Ti chiedo scusa se per questa gara non riesco a premiarti di più.
A presto
Racconti alla Luce della Luna
Autore presente nei seguenti libri di BraviAutori.it:
Autore presente nei seguenti ebook di BraviAutori.it:
GrandPrix d'estate 2024 - Ricordi. Partenze. - e le altre poesie
A cura di Massimo Baglione.
Scarica questo testo in formato PDF (585,04 KB) - scaricato 6 volte.
oppure in formato EPUB (289,57 KB) (vedi anteprima) - scaricato 4 volte..
Lascia un commento.
La Gara 6 - Un racconto in una fotografia
A cura di Alessandro Napolitano e Dafank.
Scarica questo testo in formato PDF (309,09 KB) - scaricato 1 volte.
oppure in formato EPUB (230,74 KB) (vedi anteprima) - scaricato 1 volte..
Lascia un commento.
La Gara 10 - Dreaming of a Weird Christmas
A cura di CMT.
Scarica questo testo in formato PDF (1,56 MB) - scaricato 1 volte..
Lascia un commento.
BReVI AUTORI - volume 3
collana antologica multigenere di racconti brevi
BReVI AUTORI è una collana di libri multigenere, ad ampio spettro letterario. I quasi cento brevi racconti pubblicati in ogni volume sono suddivisi usando il seguente schema ternario:
Fantascienza + Fantasy + Horror
Noir + Drammatico + Psicologico
Rosa + Erotico + Narrativa generale
La brevità va a pari passo con la modernità, basti pensare all'estrema sintesi dei messaggini telefonici o a quelli usati in internet da talune piattaforme sociali per l'interazione tra utenti. La pubblicità stessa ha fatto della brevità la sua arma più vincente, tentando (e spesso riuscendo) in pochi attimi di convincerci, di emozionarci e di farci sognare.
Ma gli estremismi non ci piacciono. Il nostro concetto di brevità è un po' più elastico di un SMS o di un aforisma: è un racconto scritto con cura in appena 2500 battute (sì, spazi inclusi).
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Giorgio Leone, SmilingRedSkeleton, Francesco Gallina, Laura Traverso, Umberto Pasqui, Patrizia Benetti, Luca Valmont, Alessandra Leonardi, Mirta D, Pasquale Aversano, Gabriella Pison, Alessio Del Debbio, Alberto Tivoli, Angela Catalini, Marco Vecchi, Roberta Eman, Michele Botton, Francesca Paolucci, Enrico Teodorani, Marco Bertoli, Fausto Scatoli, Massimo Tivoli, Laura Usai, Valentina Sfriso, Athos Ceppi, Francesca Santucci, Angela Di Salvo, Antonio Mattera, Daniela Zampolli, Annamaria Vernuccio, Giuseppe Patti, Dario Sbroggiò, Angelo Bindi, Giovanni Teresi, Marika Addolorata Carolla, Sonia Barsanti, Francesco Foddis, Debora Aprile, Alessandro Faustini, Martina Del Negro, Anita Veln, Alessandro Beriachetto, Vittorio Del Ponte.
Vedi ANTEPRIMA (215,03 KB scaricato 140 volte).
I sogni di Titano
Il "cubo sognatore" su Titano aveva rivelato una verità sconvolgente sull'Umanità, sulla Galassia e, in definitiva, sull'intero Universo, una verità capace di suscitare interrogativi sufficienti per una vita intera. Come poteva essere bonariamente digerito il concetto che la nostra civiltà, la nostra tecnologia e tutto ciò che riguardava l'Umanità… non esisteva?
"Siamo solo… i sogni di Titano", aveva riportato il comandante Sylvia Harrison dopo il primo contatto col cubo, ma in che modo avrebbe potuto l'orgoglio dell'Uomo accettarlo? Ovviamente, l'insaziabile sete di conoscenza dell'Essere umano anelava delle risposte, e la sua naturale curiosità non poteva che spingerlo alla ricerca dell'origine del cubo e delle ragioni della sua peculiare funzione.
Gli autori GLAUCO De BONA (vincitore del Premio Urania 2013) e MASSIMO BAGLIONE (amministratore di BraviAutori.it) vi presentano una versione alternativa del "Tutto" che vi lascerà senza parole. Di Glauco De Bona e Massimo Baglione.
Vedi ANTEPRIMA (203,77 KB scaricato 97 volte).
Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Gare letterarie stagionali - annuario n° 2 (2019 - 2020)
Le Gare letterarie stagionali sono concorsi a partecipazione libera, gratuiti, dove chiunque può mettersi alla prova nel forum di BraviAutori.it, divertirsi, conoscersi e, perché no, anche imparare qualcosa. I migliori testi delle Gare vengono pubblicati nei rispettivi ebook gratuiti i quali, a ogni ciclo di stagioni, diventano un'antologia annuale come questa che state per leggere.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Roberto Bonfanti, Giampiero, Lodovico, Giorgio Leone, Athosg, Carol Bi, Diego.G, Massimo Centorame, Namio Intile, Alessandro Mazzi, Frdellaccio, Teseo Tesei, Stefyp, Laura Traverso, Eliseo Palumbo, Saviani, Andr60, Goliarda Rondone, Roberto Ballardini, Giampiero, Fausto Scatoli, Sonia85, Speranza, Mariovaldo, Macrelli Piero, Andrepoz, Selene Barblan, Roberto, Roberto Virdo'.
Vedi ANTEPRIMA (949,83 KB scaricato 83 volte).