Aléxios e la visione d'amore eterno "Mitologia greca e della nuova era"
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Aléxios e la visione d'amore eterno "Mitologia greca e della nuova era"
I popoli che lo conobbero, lo ricordano come l'osservatore e il protettore delle verità della vita.
Il mare urlava con l'ira del drago e le onde possenti si mescolavano al fuoco del cielo.
In quell'uragano, il giovane Aléxios, non riusciva a controllare le sue direzioni e si lasciò andare in balia della furia degli Dei.
Le sue, quel giorno, furono ore di lotta per rimanere saldo alla sua piccola imbarcazione; ma il vento, le onde e i turbini tutti, spaccarono ogni speranza.
Tutto ciò fu improvviso e non preannunciato, nemmeno dalle voci delle correnti o dalle sue amiche nuvole che sovente, gli indicavano i tragitti, o i luoghi ove mettersi al riparo in caso di tempeste; e a quanto pare, tutto quel caos era semplicemente una porta nuova, lanciata e plasmata dagli Dei tutti, impossibile per molti da attraversare e che conduceva alle visioni veritiere dell'amore eterno.
Alèxios gridava come fosse all'inferno, non capiva cosa stesse succedendo e quale sarebbe stata da lì in poi, la sua sorte.
Dopo due giorni, fu il padre della terra, la stella del giorno, il grande re Divino del nostro cielo; si, fu il sole a svegliarlo e a trovarlo steso sull'isola dei flussi della mente; un'isola sconosciuta agli umani e che ha il potere di condurre l'anima nell'infinito dei mari inconoscibili.
Della tempesta non v'era più alcuna traccia; tutt'intorno vigeva un'armonia penetrante e sonora del mare calmo; più calmo del fiume che attraversa lento la pianura.
Aléxios si guardò le mani e toccò il suo corpo completamente nudo e bianco di salsedine.
Non seppe mai come finì su quell'isola; e nei suoi pensieri, balenava l'idea che quello fosse stato il paradiso dopo la morte, poichè in lui era ancora forte il ricordo e lo spavento, di quella tempesta abominevole in alto mare.
La calma, era l'unica atmosfera che si respirava.
Il cielo era dell'azzurro più azzurro e terso; e una leggera brezza, rinfrescava la temperatura estiva.
Sulla superficie dell'acqua non appariva nessuna cresta d'onda, e alla riva dell'isola dei flussi della mente, non si formava alcuna spuma.
Aléxios, capì che tutto ciò era il segno di qualcosa.
Capì di essere approdato in una nuova e diversa dimensione; e dentro di se si domandava:
Come mai sono qui?
In questo luogo da me sconosciuto?
Io!
Che sono il navigante dei mari e delle terre?
Eppure, non ero distante dalla città dove sono cresciuto... mi trovavo ad una clessidra di tempo per arrivare alla mia casa, alla dimora dove sono stato allevato; e questi mari, li conosco come i miei stessi palmi!
E poi?
Come fa il mio corpo ora ad esser così sano ed in forma?
Asciutto e nudo?
Dopo una tale tempesta, solo con il volere degli Dei sarei sopravvissuto!
Sarei? Credo che da qui in poi dovrò dire Sono!
Io sono sopravvissuto alla tempesta delle tempeste; all'uragano che le raccoglie tutte e che le scaglia violente, sopra ogni cosa, sopra ogni essere vivente!
E qui?
Qui, dovrebbe essere tutto in disordine!
Ed invece, rimbalza ovunque la eco meravigliosa della quiete, ed un respiro profondo della natura.
Ma cosa era successo realmente ad Aléxios?
La grande tempesta che lo spaventò, in realtà era un vero e proprio regalo Divino.
Proprio così!
Gli Dei tutti, e tutti in accordo, decisero all'unisono di aprire la porta dell'amore creativo, della verità e dell'inconoscibile al giovane navigante; poichè da tempo e senza accorgersi; grazie al suo stile di vita e durante i suoi viaggi, si era avvicinato alla porta del fuoco interiore.
Ad Aléxios tutto quanto appariva come una visione, come un risveglio primordiale da respirare a fondo.
Una visione che da lì in poi, gli avrebbe giovato delle verità della vita; quelle verità che portano la calma nella mente, e che assicurano il sentire del battere del cuore.
Il giovane Navigante, era ancora distante dal motivo che l'aveva fatto arrivare in quel luogo; su quell'isola in movimento, lunga appena dieci passi per lato, dispersa nella quiete più armoniosa del mare.
Poco a poco, cominciò a placare le sue innumerevoli domande.
Decise di sedersi semplicemente a contemplare, riempiendosi gli occhi, la mente e l'anima, di ciò che attorno aveva a disposizione.
Nella sua meditazione, iniziò a sentire una presenza; e la sua sensazione si faceva sempre più forte... aveva l'impressione che qualcosa stesse per accadere.
Finalmente arrivò il primo evento, la prima risposta a questa sua nuova dimensione, stava per arrivare attraverso Dònoma; un'Entità messaggera degli Dei tutti, per metà esatta uomo e per metà esatta donna.
Il suo corpo, come i suoi due sessi, erano ed apparivano in forma liquida e in costante movimento.
Le parti del suo corpo, cambiavano di sessualità continuamente, e pure la sua voce; che da lontano pronunciava il nome di Aléxios, si alternava continuamente tra i toni dolci e femminili, e tra quelli decisi di un uomo possente.
Dònoma, era allo stesso tempo la bellezza più bramata e desiderata dall'uomo e dalla donna.
L'entità, venne a lui attraverso il trasporto di un'amica nuvola, una delle nuvole amiche del giovane navigante.
Aléxios si chinò in segno di rispetto e di gratitudine, riconobbe l'entità della quale aveva già sentito parlare.
Dònoma, giunse così al cospetto di Aléxios, invitandolo a concentrarsi su ciò che gli stava per dire:
Siamo giunti a te Aléxios!
Per aprirti la porta della verità interiore; e qui, ti trovi nel più ampio mare aperto; dove chi vi giunge, giova della calma e della protezione, di un periodo meraviglioso e significativo.
Questo è il luogo dove Alcione e Ceice, miti dell'antica Grecia, ogni anno tornano a nidificare, lasciandosi trasportare lenti, sullo specchio del mare.
Solo gli uomini più creativi e attenti vi possono giungere... o meglio!
Si possono accorgere e ancor più, possono per davvero vedere!
Aléxios, appena Dònoma citò i due nomi "Alcione e Ceice", comprese dove si trovava.
La loro storia, si tramanda fin dai tempi antichi e ancora oggi, nell'era mitologica del 2000, eccola riaffiorare nella sua visione:
Alcione fu creata dal vento e dalla spiaggia, ed era dei mari la più bella ed incantevole fanciulla; capace di amare nella totale purezza.
Mentre Ceice era un giovane pescatore; paziente e dolce come i primi loro baci che li fecero innamorare, sino a divenire sposi.
Un giorno, durante una tempesta in mare, il giovane pescatore Ceice, finì con la sua imbarcazione avvolto dalle onde.
La potenza e la furia dell'acqua, gli impedivano di riuscire a mettersi in salvo; e da lì a poco naufragò.
Il tentativo di nuotare per raggiungere una riva era distante; distante come la vita che per lui, stava per finire.
Alcione, sentì le sue grida e si tuffò nel mare, per trarlo in salvo.
Ma il suo tentativo, fu disperatamente invano.
Gli Dei tutti, in questo luogo dov'è ora Aléxios; ebbero un'enorme compassione per i due sposi eternamente e veramente innamorati; e decisero all'istante, di trasformarli in due bellissimi uccelli marini.
Sempre in questo luogo, in questo mare calmo, per il volere degli Dei tutti; ogni anno, Alcione e Ceice, vengono teneramente a nidificare.
La concentrazione e l'attenzione di Aléxios in quella visione, era talmente forte che ogni più piccola parola, ogni frase che Dònoma pronunciava, rifletteva in lui in modo energetico e vibrante; e al congedo di questo incontro?:
Riecco la calma più assoluta del mare e del cielo sereno; riecco ancora quella brezza che rinfresca piacevolmente e dalle temperature estive... Rieccoli!
Ecco i due uccelli marini a lui apparire:
Aléxios!! Ti stavamo aspettando da tempo!
Tu stesso hai voluto arrivare qui, grazie alla tua osservazione creativa; grazie allo spazio immenso della tua mente, del tuo cuore e dell'anima.
Gli Dei Tutti, ti hanno semplicemente aperto l'accesso, per giungere nei luoghi più profondi dell'umanità.
L'accesso alla porta che arricchisce l'uomo dell'etica e del rispetto, verso ogni forma di natura e di libertà!
Alcione, staccò la piuma d'oro che stava da sempre nascosta sotto l'ala sinistra del suo amato Ceice, per consegnarla definitivamente ad Aléxios:
Tieni!
Questa è la piuma che solletica costantemente la verità!
Ora è tua, poichè sei in grado di divulgarne con equilibrio il segreto!
Ceice, fece lo stesso gesto alla sua amata Alcione; e dall'ala sinistra dell'eterna sposa, tramutata in uccello marino, staccò la seconda piuma d'oro e la consegnò ad Aléxios:
Eccoti anche la seconda piuma d'oro!
Questa, ti solleticherà costantemente l'inconoscibile!
Sarà la piuma d'oro che terrà la mente libera, spaziosa e lontana da ogni conflitto interiore!
I due bellissimi uccelli marini, poco a poco sparirono in mare aperto, galleggiando dolcemente sull'acqua; stretti e brillanti d'amore dentro al loro nido.
L'isola dei flussi della mente, viaggiò altri due giorni e due notti; durante i quali Aléxios, il giovane navigante, ebbe modo di avere numerose e piacevoli riflessioni, su ciò che aveva appena vissuto.
Si sentiva felice; felice della vera felicità che rende il viso sereno e gioioso, come quello di un bambino preso con natura e senza pensieri, nel suo gioco.
L'isola vagante lo trasportò sino alla sua terra nativa.
Ad aspettarlo, vi erano le cinque vergini bendate, figlie della riva.
Lo vestirono e lo pulirono con il bene di altrettante cinque madri, prima che riprendesse il suo ritorno a casa.
La Gara 37 - Il trinomio Fantastico
A cura di Mastronxo e Ser Stefano.
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La Gara 59 - Siamo come ci vedono o come ci vediamo noi?
A cura di Alberto Tivoli.
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Calendario BraviAutori.it "Year-end writer" 2020 - (in bianco e nero)
A cura di Tullio Aragona.
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A Quattro mani
antologia di opere scritte a più mani
Una collaborazione, di qualunque natura essa sia, diventa uno stimolo, la fusione di peculiarità ben definite, la concretizzazione di un'intesa, la meraviglia di scoprire quel qualcosa che individualmente non si sarebbe mai potuta fare. È una prova, una necessità di miglioramento, il superamento dei propri limiti stilistici o di quei blocchi creativi che sovente ci pongono di fronte a un disarmante "foglio bianco". Gli autori di questa antologia ci hanno voluto provare.
A cura di Massimo Baglione.
Copertina di Antonio Abbruzzese.
Contiene opere di: Chiara Masiero, Mauro Cancian, Stefania Fiorin, Anna Rita Foschini, Ida Dainese, Alberto Tivoli, Marina Paolucci, Maria Rosaria Spirito, Marina Den Lille Havfrue, Cristina Giuntini, David Bergamaschi, Giuseppe Gallato, Maria Elena Lorefice.
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BReVI AUTORI - volume 2
collana antologica multigenere di racconti brevi
BReVI AUTORI è una collana di libri multigenere, ad ampio spettro letterario. I quasi cento brevi racconti pubblicati in ogni volume sono suddivisi usando il seguente schema ternario:
Fantascienza + Fantasy + Horror
Noir + Drammatico + Psicologico
Rosa + Erotico + Narrativa generale
La brevità va a pari passo con la modernità, basti pensare all'estrema sintesi dei messaggini telefonici o a quelli usati in internet da talune piattaforme sociali per l'interazione tra utenti. La pubblicità stessa ha fatto della brevità la sua arma più vincente, tentando (e spesso riuscendo) in pochi attimi di convincerci, di emozionarci e di farci sognare.
Ma gli estremismi non ci piacciono. Il nostro concetto di brevità è un po' più elastico di un SMS o di un aforisma: è un racconto scritto con cura in appena 2500 battute (sì, spazi inclusi).
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Ida Dainese, Daniele Missiroli, Fausto Scatoli, Angela Di Salvo, Francesco Gallina, Thomas M. Pitt, Milena Contini, Massimo Tivoli, Franca Scapellato, Vittorio Del Ponte, Enrico Teodorani, Umberto Pasqui, Selene Barblan, Antonella Jacoli, Renzo Maltoni, Giuseppe Gallato, Mirta D, Fabio Maltese, Francesca Paolucci, Marco Bertoli, Maria Rosaria Del Ciello, Alberto Tivoli, Debora Aprile, Giorgio Leone, Luca Valmont, Letteria Tomasello, Alberto Marcolli, Annamaria Vernuccio, Juri Zanin, Linda Fantoni, Federico Casadei, Giovanna Evangelista, Maria Elena Lorefice, Alessandro Faustini, Marilina Daniele, Francesco Zanni Bertelli, Annarita Petrino, Roberto Paradiso, Alessandro Dalla Lana, Laura Traverso, Antonio Mattera, Iunio Marcello Clementi, Federick Nowir, Sandra Ludovici.
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Carosello
antologia di opere ispirate dal concetto di Carosello e per ricordare il 40° anniversario della sua chiusura
Nel 1977 andava in onda l'ultima puntata del popolare spettacolo televisivo serale seguito da adulti e bambini. Carosello era una sorta di contenitore pubblicitario, dove cartoni animati e pupazzetti vari facevano da allegro contorno ai prodotti da reclamizzare. Dato che questo programma andava in onda di sera, Carosello rappresentò per molti bambini il segnale di "stop alle attività quotidiane". Infatti si diffuse presto la formula "E dopo il Carosello, tutti a nanna".
Per il 40° anniversario della sua chiusura, agli autori abbiamo chiesto opere di genere libero che tenessero conto della semplicità che ha caratterizzato Carosello nei vent'anni durante i quali è andato felicemente in onda. I dodici autori qui pubblicati hanno partecipato alle selezioni del concorso e sono stati selezionati per questo progetto letterario. Le loro opere sono degni omaggi ai nostri ricordi (un po' sbiaditi e in bianco e nero) di un modo di stare in famiglia ormai dimenticato.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Giorgio Leone, Enrico Teodorani, Cristina Giuntini, Maria Rosaria Spirito, Francesco Zanni Bertelli, Serena Barsottelli, Alberto Tivoli, Laura Traverso, Enrico Arlandini, Francesca Rosaria Riso, Giovanni Teresi, Angela Catalini.
Vedi ANTEPRIMA (357,78 KB scaricato 104 volte).