
Un lavoro sicuro
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- Marino Maiorino
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che dire... Hai voluto graffiare con le unghie sulla lavagna!
Già, ci siamo. Ormai è davvero solo questione di tempo, e sembra che si aprirà un'altra di quelle stagioni oscure nella storia dell'umanità.
Un po' mi conforta che questa volta la civiltà ce l'insegneranno quelle popolazioni che fino ad ora abbiamo sempre guardato dall'alto in basso, perché siccome loro non hanno già niente, nemmeno sono ricattabili come noi, che viviamo nella paura perenne di perdere i nostri piccoli e materiali privilegi.
Sul racconto, credo che altre volte tu sia riuscito a rendere di più. C'è in questo una freddezza che rende non proprio immediata l'immedesimazione. Povero Roberto, "cornuto, mazziato", e venduto da quello che lui riteneva un amico.
A presto, con cose più allegre, magari!


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Re: Commento
Ciao, Marino. Qualcuno, a proposito di quest'epoca, ha evocato gli anni '30 del secolo scorso, e tutti sappiamo quello che è venuto dopoMarino Maiorino ha scritto: 10/01/2025, 16:17 Ciao Andr60,
che dire... Hai voluto graffiare con le unghie sulla lavagna!
Già, ci siamo. Ormai è davvero solo questione di tempo, e sembra che si aprirà un'altra di quelle stagioni oscure nella storia dell'umanità.
Un po' mi conforta che questa volta la civiltà ce l'insegneranno quelle popolazioni che fino ad ora abbiamo sempre guardato dall'alto in basso, perché siccome loro non hanno già niente, nemmeno sono ricattabili come noi, che viviamo nella paura perenne di perdere i nostri piccoli e materiali privilegi.
Sul racconto, credo che altre volte tu sia riuscito a rendere di più. C'è in questo una freddezza che rende non proprio immediata l'immedesimazione. Povero Roberto, "cornuto, mazziato", e venduto da quello che lui riteneva un amico.
A presto, con cose più allegre, magari!

La freddezza del racconto è voluta, e se sono riuscito a renderla bene sono contento; in un grande film ("Il conformista", di B. Bertolucci) il protagonista è un uomo senza particolari qualità, che durante gli anni del consenso al Regime non fa che adeguarsi all'andazzo generale, e diventa un omicida.
Noi (per ora) ci limitiamo a osservare indifferenti i genocidi in tv, e a fare il tifo per gli assassini. Mala tempora currunt...
Saluti, grazie del commento
Commento
Esiste nel racconto una doppia trama: una storia di amicizia che si incrocia con un'altra legata a un attentato e a un'indagine poliziesca. Da una parte, abbiamo l'amicizia tra Valter e Roberto, segnata da un netto contrasto tra la stabilità "economica e lavorativa" del primo e la precarietà del secondo (che lava cessi in un ospedale). Dall'altro, assistiamo alla realtà di un sistema che, in nome della sicurezza e dell'efficienza, è disposto a sacrificare individui innocenti, Roberto, e a disumanizzare Valter (bell'amico!), Si tratta, nei fatti narrati, comunque di situazioni ipotetiche, esagerate, e non presenti nella realtà: "racconto iperbole".
Il racconto, sarò onesto con me e con te, non mi è piaciuto. È freddo, troppo pessimista, inquietante. Lascia un senso di profonda amarezza dopo averlo letto.
Voto: non lo voto, perché non mi è piaciuto. E perdonami di questo, Andr60.
Felice anno nuovo, Andr60,

Antonio
Aggiungo questa cosa:
Io non ho un lavoro stabile, e leggere il tuo racconto è stato come parlare di corde in casa di un impiccato. Ma cerco sempre di essere positivo verso la vita; per questo non mi è piaciuto.
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Mi è piaciuto!
Re: Commento
Vittorio Felugo ha scritto: 11/01/2025, 11:47 Un bel racconto che inizia in modo tranquillo, e poi diventa crudo, con l'interrogatorio, la tortura, la condanna (ma Roberto è colpevole oppure no? Non parla perchè è davvero un "duro" o perchè non ne sa nulla? Chissà). E poi si scopre nel finale che l"amico", tanto amico non è, perchè la sensazione è che l'abbia denunciato lui, Roberto, anche se la macchia di sangue lascia pensare che abbia partecipato alle torture (di un altro disgraziato?). Insomma si lascia molto all'immaginazione del lettore, compreso l'epoca in cui è ambientata l'azione: passato o futuro? O presentè?
Mi è piaciuto!
Siccome la moglie prepara una torta salata a base anche di grilli, immagino che la storia si svolga in un futuro prossimo. Roberto è colpevole? Non si sa, diciamo solo che il suo rilascio non è previsto: sarà un desaparecido

Grazie del commento, saluti
Re: Commento
Mi dispiace che non ti sia piaciuto, d'altra parte volevo proprio lasciare questa impressione sgradevole. La sicurezza del lavoro di Valter si basa sul ricatto (ogni riferimento è puramente casuale), ed è contrapposta alla precarietà della situazione di Roberto, carne da macello dell' economia liberista. Le IA provocheranno la scomparsa di milioni di posti di lavoro, quindi milioni di inutili bocche da sfamare. Come ho scritto prima, mala tempora currunt.Yakamoz ha scritto: 10/01/2025, 20:33 I temi sono: precarietà del lavoro, potere e controllo, e una certa alienazione e disumanizzazione.
Esiste nel racconto una doppia trama: una storia di amicizia che si incrocia con un'altra legata a un attentato e a un'indagine poliziesca. Da una parte, abbiamo l'amicizia tra Valter e Roberto, segnata da un netto contrasto tra la stabilità "economica e lavorativa" del primo e la precarietà del secondo (che lava cessi in un ospedale). Dall'altro, assistiamo alla realtà di un sistema che, in nome della sicurezza e dell'efficienza, è disposto a sacrificare individui innocenti, Roberto, e a disumanizzare Valter (bell'amico!), Si tratta, nei fatti narrati, comunque di situazioni ipotetiche, esagerate, e non presenti nella realtà: "racconto iperbole".
Il racconto, sarò onesto con me e con te, non mi è piaciuto. È freddo, troppo pessimista, inquietante. Lascia un senso di profonda amarezza dopo averlo letto.
Voto: non lo voto, perché non mi è piaciuto. E perdonami di questo, Andr60.
Felice anno nuovo, Andr60,
Antonio
Aggiungo questa cosa:
Io non ho un lavoro stabile, e leggere il tuo racconto è stato come parlare di corde in casa di un impiccato. Ma cerco sempre di essere positivo verso la vita; per questo non mi è piaciuto.
Saluti, buon anno e grazie del commento
Re: Commento
Andr60, ti do il voto: 4Andr60 ha scritto: 11/01/2025, 12:59 Mi dispiace che non ti sia piaciuto, d'altra parte volevo proprio lasciare questa impressione sgradevole. La sicurezza del lavoro di Valter si basa sul ricatto (ogni riferimento è puramente casuale), ed è contrapposta alla precarietà della situazione di Roberto, carne da macello dell' economia liberista. Le IA provocheranno la scomparsa di milioni di posti di lavoro, quindi milioni di inutili bocche da sfamare. Come ho scritto prima, mala tempora currunt.
Saluti, buon anno e grazie del commento
Sei un abile autore e sarebbe brutto non votarti.
Il bello è che mi faceva male pure un molare mentre ti leggevo… uff!

Chiedo perdono!
Tante belle cose, Andr60,
Antonio
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Questa volta non lasci spazio alla speranza, che ne è dei propositi del nuovo anno?
Un buon racconto che, come sempre, dà materia per pensare. E scritto con la solita maestria. La macchia sul polsino e la battuta finale di Letizia sono un pezzo da maestro, perché riesci a ribaltare la narrazione. La moglie sa quel che fa Valter. Ma ho anche pensato che la moglie faccia lo stesso mestiere.
Bravo
Re: Commento
Per quest'anno ho deciso di alternare racconti più umoristici ad altri meno, e questo era il turno del nero più profondo. Ho immaginato Letizia come una tranquilla casalinga (lo stipendio di Valter è sufficiente, i torturatori devono essere soddisfatti del loro lavoro) e non ho pensato a un totale ribaltamento di prospettiva, non sono così machiavellicoNamio Intile ha scritto: 12/01/2025, 17:31 A farci fuori non sarà l'intelligenza artificiale, ma la demenza umana. Un racconto amaro, con riflessioni ancora più amare sulla società di oggi. Ma prima o poi anche i cani da guardia del regime saranno sostituiti con macchine più efficienti a cui non bisogna passare mazzette a ogni giro di boa. Quindi, nessun lavoro è sicuro.
Questa volta non lasci spazio alla speranza, che ne è dei propositi del nuovo anno?
Un buon racconto che, come sempre, dà materia per pensare. E scritto con la solita maestria. La macchia sul polsino e la battuta finale di Letizia sono un pezzo da maestro, perché riesci a ribaltare la narrazione. La moglie sa quel che fa Valter. Ma ho anche pensato che la moglie faccia lo stesso mestiere.
Bravo

Ti ringrazio dell'apprezzamento, saluti
Re: Un lavoro sicuro
"Il racconto, sarò onesto con me e con te, non mi è piaciuto. È freddo, troppo pessimista, inquietante. Lascia un senso di profonda amarezza dopo averlo letto", ti ho scritto in precedenza.
Credo che ricevere una frase del genere in un commento sarebbe per me un grande onore, a prescindere dal voto, dalla gara e tutto il resto. Perché significherebbe che "come autore" non sarei né banale né incolore. Essendo, e di ciò ne converrai con me, un "racconto" sempre qualcosa di scritto, una finzione, pure se ispirato a situazioni esistenti, e non la realtà. Quindi, il mio commento diretto, istintivo, sparato come un proiettile: "non mi è piaciuto", ha un significato relativo "in senso positivo" maggiore (più di 5 numerico) rispetto a un distaccato e formale ma "in senso negativo": "Sì, è un racconto bello, scritto bene, però non è proprio nelle mie corde…". Poi, mi sono molto identificato in "Roberto" e sono certo che come "personaggio" anche lui ti avrebbe scritto: "Non voglio fare la vittima! Non mi piace!"
Spero di aver trovato le parole giuste. Perché non sempre è facile esprimere "a parole" quello che si vuole intendere.
Un caro saluto, Andr60,
Antonio
A presto…
Re: Un lavoro sicuro
Caro Antonio, io avevo inteso il tuo giudizio esattamente come lo avevi espresso, infatti lo avevo accolto benissimo. Fermo restando che, anche in caso di un giudizio totalmente negativo, comunque non mi offenderei: ognuno ha il diritto di esprimere ciò che sente e può essere diverso da chiunque altro, ci mancherebbe...Yakamoz ha scritto: 14/01/2025, 3:30 Voglio precisare questa cosa qui (sulle dinamiche tra autore e lettore):
"Il racconto, sarò onesto con me e con te, non mi è piaciuto. È freddo, troppo pessimista, inquietante. Lascia un senso di profonda amarezza dopo averlo letto", ti ho scritto in precedenza.
Credo che ricevere una frase del genere in un commento sarebbe per me un grande onore, a prescindere dal voto, dalla gara e tutto il resto. Perché significherebbe che "come autore" non sarei né banale né incolore. Essendo, e di ciò ne converrai con me, un "racconto" sempre qualcosa di scritto, una finzione, pure se ispirato a situazioni esistenti, e non la realtà. Quindi, il mio commento diretto, istintivo, sparato come un proiettile: "non mi è piaciuto", ha un significato relativo "in senso positivo" maggiore (più di 5 numerico) rispetto a un distaccato e formale ma "in senso negativo": "Sì, è un racconto bello, scritto bene, però non è proprio nelle mie corde…". Poi, mi sono molto identificato in "Roberto" e sono certo che come "personaggio" anche lui ti avrebbe scritto: "Non voglio fare la vittima! Non mi piace!"
Spero di aver trovato le parole giuste. Perché non sempre è facile esprimere "a parole" quello che si vuole intendere.
Un caro saluto, Andr60,
Antonio
A presto…
Saluti, e a rileggerti sempre con piacere
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Quello che mi ha convinto un po' meno è la scrittura, che trovo invece avara di sentimento e un po' piatta. Si tratta sicuramente dello stile dell'autore, che ci sa fare (non vedo errori di battitura), ma un po' più di "carica", vista anche la brevità del racconto, non mi sarebbe affatto dispiaciuta!
Re: Commento
Pensavo che descrivere in dettaglio le torture al povero Roberto fossero una "carica" sufficiente, ma come sempre i punti di vista sono sempre soggettiviStefano M. ha scritto: 14/01/2025, 11:21 Un racconto moderno nel senso più puro del termine: intelligenza artificiale, servilismo e crudeltà sul lavoro fanno da contraltare ai valori tradizionali come l'amicizia e la famiglia. In questo, nulla da eccepire. Apprezzo anche l'ottimo bilanciamento fra lunghezza del racconto e trama: quello che c'è si capisce, senza temi buttati lì e poi gettati. Anche la conduzione è ottima, con il colpo di scena finale.
Quello che mi ha convinto un po' meno è la scrittura, che trovo invece avara di sentimento e un po' piatta. Si tratta sicuramente dello stile dell'autore, che ci sa fare (non vedo errori di battitura), ma un po' più di "carica", vista anche la brevità del racconto, non mi sarebbe affatto dispiaciuta!

Ti ringrazio comunque del commento e degli apprezzamenti, saluti
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Se Roberto è probabilmente una vittima e Valter è un galleggiatore, Letizia vive nel suo mondo ed è la più lucida in questa situazione. Potenzialmente è anche la più pericolosa. Un racconto scarno, freddo e prossimo alla realtà.
Re: Commento
L'ansia, la tensione continua che sfociano nella paura sono mezzi efficaci di controllo, il pungolo che il pastore usa per condurre il bestiame nel recinto. E per le bestie recalcitranti, ci saranno sempre "medici" compiacenti che si sono scordati il giuramento di Ippocrate. Ma la figura più importante, nel recinto, sarà sempre il kapò.Athosg ha scritto: 25/01/2025, 23:57 Il primo ago mi ha fatto stridere i denti, dal secondo in poi ero già assuefatto. Ecco, chi più e chi meno siamo tutti un po' anestetizzati a ciò che ci succede intorno. Agli egoismi che attanagliano l'uomo, sta dando vigore la politica che sta usando linguaggi e documenti di estrema violenza. E l'ansia striscia subdola. Magari è solo una mia impressione ma noto che molte persone parlano più velocemente di un anno fa, tipo quando su Whatsapp hai la velocità a 1,5 o 2.
Se Roberto è probabilmente una vittima e Valter è un galleggiatore, Letizia vive nel suo mondo ed è la più lucida in questa situazione. Potenzialmente è anche la più pericolosa. Un racconto scarno, freddo e prossimo alla realtà.
Grazie del commento, saluti
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Re: commento
In uno stato autoritario, democratico solo di nome, diventa di fondamentale importanza reprimere il dissenso; che Roberto sia colpevole o no ha poca importanza, e l' episodio della "macelleria Messicana" che hai ricordato è perfetto.Laura Traverso ha scritto: 08/02/2025, 17:51 Ciao Andr, ho letto il tuo racconto perché mi piace quello che scrivi e poi perché ha una lunghezza non troppo lunga... Mi è piaciuto perché come quasi sempre affronta temi sociali importanti e mai banali. Dal cibo con i grilli (epoca nostra e non futura) all 'A.I che penso porterà ad una ancora maggiore disumanizzazione e pericolosità sociale. Il testo che hai scritto, molto bene, è raccapricciante ma bene fa intendere la realtà che, ci piaccia o no, ci circonda tristemente: falsità, potere, sopraffazione, crudeltà. Tutto ciò fa paura, non è fantascienza ma attualità terrena. Anche a me rimasta la curiosità di sapere se Roberto sapeva... ma capisco che ciò è marginale rispetto al messaggio che il tuo scritto vuole dare... mi ha fatto venire in mente il G 8 e la Di.z, qui a Genova... Triste, molto triste. voto 5
Fare la "faccia feroce" come nel caso citato oppure dare una spinta "gentile" (come nel caso del green pass) dipende dalle circostanze del momento, in ogni caso il pastore deve dimostrare di saper gestire il gregge.
Saluti, grazie del commento
Il sole è nudo
Antologia di opere che mettono a nudo la pratica del nudismo.
Questo libro non vuole essere un dibattito pro o contro; non ci riguarda, abbiamo solo avuto il desiderio di spogliarci con voi.
A cura di Angelo Manarola e Massimo Baglione.
Copertina di Roberta Guardascione.
Contiene opere di: Concita Imperatrice, M. C, Gianni Veggi, 1 s3mpl1c3 nud1sta, Paolo De Andreis, Mario Stallone, Leonardo Rosso, Iconat, Sergio Bartolacelli, Donatella Ariotti,
Franca Riso, Lodovico Ferrari, Goldchair60,
Emanuele Cinelli,
Vittoria Tomasi, Simone Pasini,
Anna Rita Foschini, Matteone, Galiano Rossi, Franca Mercadante, Massimo Lanari, Francesco Paolo Catanzaro, Francesco Guagliardo, Giacobsi,
Bayron,
Marina Paolucci, Guglielmo A. Ferrando, Stefano Bozzato, Marco Murara, Francesca Miori, Lorenzo Moimare, Vincenzo Barone, Rupert Mantovani,
Domenico Ciccarelli, Siman, Roberto Gianolio,
Francesco Marcone, utente anonimo,
Jole Gallo, Giovanni Altieri,
Daniela Zampolli, Robi Nood, Mauro Sighicelli, Lucica Talianu,
Giovanni Minutello, Naturizia, Serena Carnemolla, Carla Bessi.
Vedi ANTEPRIMA (407,33 KB scaricato 691 volte).
La Paura fa 90
90 racconti da 666 parole
Questo libro è una raccolta dei migliori testi che hanno partecipato alla selezione per l'antologia La Paura fa 90. Ci sono 90 racconti da non più di 666 parole. A chiudere l'antologia c'è un bellissimo racconto del maestro dell'horror Danilo Arona. Leggete questa antologia con cautela e a piccole dosi, perché altrimenti correte il rischio di avere terribili incubi!
A cura di Alessandro Napolitano e Massimo Baglione.
Contiene opere di: Maria Arca, Pia Barletta, Ariase Barretta, Cristiana Bartolini, Eva Bassa, Maria Cristina Biasoli, Patrizia Birtolo, Andrea Borla, Michele Campagna, Massimiliano Campo, Claudio Candia, Carmine Cantile, Riccardo Carli Ballola,
Matteo Carriero, Polissena Cerolini, Tommaso Chimenti, Leonardo Colombi, Alessandro M. Colombo, Lorenzo Coltellacci, Lorenzo Crescentini, Igor De Amicis, Diego Di Dio,
Angela Di Salvo,
Stefano di Stasio,
Bruno Elpis, Valeria Esposito, Dante Esti,
Greta Fantini, Emilio Floretto Sergi, Caterina Franciosi, Mario Frigerio, Riccardo Fumagalli, Franco Fusè, Matteo Gambaro, Roberto Gatto, Gianluca Gendusa, Giorgia Rebecca Gironi, Vincenza Giubilei, Emiliano Gotelli, Fabio Granella, Mauro Gualtieri,
Roberto Guarnieri, Giuseppe Guerrini, Joshi Spawnbrød, Margherita Lamatrice, Igor Lampis,
Tania Maffei, Giuseppe Mallozzi, Stefano Mallus, Matteo Mancini, Claudia Mancosu, Azzurra Mangani, Andrea Marà, Manuela Mariani, Lorenzo Marone,
Marco Marulli, Miriam Mastrovito, Elisa Matteini, Raffaella Munno,
Alessandro Napolitano, Roberto Napolitano, Giuseppe Novellino, Sergio Oricci, Amigdala Pala, Alex Panigada, Federico Pergolini, Maria Lidia Petrulli, Daniele Picciuti,
Sonia Piras, Gian Filippo Pizzo,
Lorenzo Pompeo,
Massimiliano Prandini, Marco Ricciardi, Tiziana Ritacco, Angelo Rosselli, Filippo Santaniello, Gianluca Santini, Emma Saponaro, Francesco Scardone, Giacomo Scotti,
Ser Stefano, Antonella Spennacchio, Ilaria Spes, Antonietta Terzano, Angela Maria Tiberi, Anna Toro, Alberto Tristano, Giuseppe Troccoli,
Cosimo Vitiello,
Alain Voudì, Danilo Arona.
B.A.L.I.A.
Buona Alternativa alla Lunga e Illogica Anzianità
Siamo nel 2106. BALIA accudisce gli uomini con una logica precisa e spietata, in un mondo da lei plasmato in cui le persone nascono e crescono in un contesto utopico di spensieratezza e di bel vivere. BALIA decide sul controllo delle nascite e sulle misure sanitarie da adottare per mantenere azzerato l'incremento demografico e allungare inverosimilmente la vita di coloro che ha più a cuore: gli anziani.
Esiste tuttavia una fetta di Umanità che rifiuta questa utopia, in quanto la ritiene una distopia grave e pericolosa.
BALIA ha nascosto il Passato ai suoi Assistiti, ma qualcuno di questi ha conservato i propri ricordi in un diario e decide di trascriverli in una rischiosa autobiografia. Potranno, questi ricordi, ripristinare negli Assistiti quell'orgoglio di vivere ormai sopito? E a che prezzo?
Di Ida Dainese e Massimo Baglione.
Vedi ANTEPRIMA (765,72 KB scaricato 86 volte).
Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
La Gara 51 - 50 sfumature





A cura di ser Stefano.
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La Gara 3 - C'era una volta...





A cura di Bonnie.
Scarica questo testo in formato PDF (645,23 KB) - scaricato 8 volte.
oppure in formato EPUB (781,77 KB) (


Gara di primavera 2020 - Tre capitani, e gli altri racconti














A cura di Massimo Baglione.
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oppure in formato EPUB (363,42 KB) (

