Amor de lonh

Spazio dedicato al GrandPrix stagionale d'inverno 2024/2025.

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Piramide
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Amor de lonh

Messaggio da leggere da Piramide »

leggi documento Spiacente ma, in questo browser, la lettura a voce non funziona.

Scendeva il buio puntuale
a ricordare l’ora passata,
accovacciati per strada
stanchi, appassiti, sciupati
dal giorno,
quel giorno che tu
esauristi in risa
e io a tentare di afferrarne
il senso.

Quelle risa vado ora
comparando a questo smunto,
placido tuo volto,
che sembra sprezzare,
immerso nel mondo,
eppure ne esce
con una grazia candida,
candida ma stanca,
angelica,
o cortese,
cortese come quell’amore a distanza
che io a seguire i tuoi segni
continuo a seguire;
hai già il tuo senhal
Germanico,
Germanico come la chioma
di quei capelli teutonici
su un volto tanto leggero.
Amor de lonh:
fiabe cavalleresche
con troppi cavalieri
e con principesse morte.

Oggi mi scappasti più lontano,
anche oggi
dopo il trepido saluto
non una parola,
non uno sguardo:
non ti voltasti,
o forse sì, più volte, nelle ombre,
nelle sagome della gente
e poi del buio in strada,
di soppiatto,
orfeico desiderio represso
della tua
o della mia
mente.

Continuasti a camminare
più lontano,
in un gioco di strade e di scale
più lunghe o più corte
e il passo più lento
più veloce sfuggiva
al mio sguardo,
uno sguardo forse
inquisitore,
che nella tua fuga,
al calare del buio,
ti conosce ogni giorno di più,
purché rimanga
primitivo alla parola.
Jacopo Serafinelli
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Messaggio da leggere da Jacopo Serafinelli »

@Piramide
Nella mia ignoranza delle radici letterarie, sono andato a ricercare per capire il significato del titolo… sembrerebbe che Jaufre Rudel abbia qualcosa a che vedere con questo scritto.
Un amore in lontananza difficilmente dà frutti che si possano raccogliere e gustare… si resta sotto l'albero a vederli maturare… l'attesa è dolorosa, specie se il frutto non sarà mai nostro.
Jacopo
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Erika Esot
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Re: Amor de lonh

Messaggio da leggere da Erika Esot »

Buon giorno Piramide,

chiedo scusa se mi permetto di analizzare il tuo componimento in modo forse troppo razionale, ma mi è necessario per cercare di comprenderne il senso e, da lì, la compiutezza dell'elaborato.
La prima strofa è molto visiva: un orologio segna il momento della separazione tra l'amante e l'amata, dopo una giornata trascorsa insieme, talmente piena di emozioni da far perdere il senso di quanto lui ha vissuto.
La seconda strofa fa da contrappunto: lei deve andar via e tornare alla sua vita. Sembra di capire che lei sia una ragazza tedesca, o biondissima, col suo lui, ma che non disdegna la conoscenza di altri. Mi è difficile inquadrare l'ultimo verso di questa strofa, alquanto lugubre.
La terza strofa sembra discorde: lui la rivede ancora, probabilmente senza farsi notare. L'"orfeico desiderio" è molto suggestivo, ma sappiamo che in quella storia lui perse Euridice per essersi voltato. Sembri dire che lui vorrebbe che lei avesse il desiderio di voltarsi per vederlo lì. Forse è un livello di troppo, che infine, purtroppo, confondi quando aggiungi "o della mia". Sento quanto quel verso sia musicalmente giusto, ma riduce il senso della strofa.
La quarta strofa chiude meravigliosamente, ma ci arrivo dopo. Lui segue lei con lo sguardo per diverse sere. Dunque si è innamorato di una passante e non ha il coraggio di farsi avanti? Qui i tempi a volte litigano: passi da un remoto a un imperfetto a un presente. Credo che il "Continuasti" sarebbe forse meglio rappresentato da un presente abituale. Alle volte è come se lei sentisse di essere seguita dallo sguardo di lui.
Ma l'aggettivo che risolve tutto il componimento è quel "primitivo", semplicemente perfetto: è inesprimibile, perché né si può dire, né è nelle facoltà di lui esprimerlo, né lui saprebbe come esprimere il sentimento (è davvero "amore"?), e se è amore, letto il componimento, sembra essere "primordiale", inspiegabile (non solo non esprimibile), un colpo di fulmine. Come potrebbe, infatti, avvicinare lui una sconosciuta (perché dalla seconda strofa in poi, lei tale sembra) e dirle "signorina, mi sono innamorato di lei"?

Ho molto apprezzato il componimento, e mi farebbe cosa gradita se chiarisse i dubbi che ho esposto e che, spero, non le risultino molesti.
Cordialmente.
Terradipoeti
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Messaggio da leggere da Terradipoeti »

Il componimento poetico descrive il progressivo allontanamento di un amore che diventa sempre più sfuggente esplorando il tema del desiderio e della distanza emotiva. Le immagini di un volto stanco e il riferimento all'"amor de lonh" suggeriscono un amore idealizzato, irraggiungibile e privo di concretezza. Il protagonista, pur conoscendo sempre più l'altro, rimane intrappolato in un desiderio non corrisposto, con la parola che resta l'unico legame fra loro, ma inefficace.
Menodizero
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Messaggio da leggere da Menodizero »

Ciao.
Ho trovato molto interessante la ripresa in chiave moderna dei temi dell'amor de lonh, con l'utilizzo di termini tipici poi anche dello stilnovo che si è ispirato ai provenzali ("angelica", cortese") accanto a immagini più realistiche ("...stanchi, appassiti, sciupati dal giorno...") e a versi quasi ironici ("Amor de lonh: fiabe cavalleresche con troppi cavalieri e con principesse morte").
E, pur in chiave (a mio avviso) "modernizzata", ho ritrovato la vena malinconica e eterea dei poeti che avevo studiato al liceo.
Un lavoro da persona di gran cultura.
Complimenti.
Saluti.

p.s. ma il "vado comparando" è un richiamo voluto al "vo comparando" ne "L'infinito"?
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