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Indice:
E
Piramide
Letylety
Lodovico
Nunzio Campanelli
Giuseppe Gianpaolo
Laura Traverso
Marco Pozzobon
Athosg
Macrelli Piero
Roberto Di Lauro
Raffaella villaschi
una produzione
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presenta


Neve (Searching for Life)


e le altre poesie


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ebook del GrandPrix poetico stagionale d'estate 2023


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Ebook del GrandPrix poetico stagionale d'estate 2023


A cura di Massimo Baglione.


illustrazione di copertina: The man smoke an electrical cigarette and on the dark background - myloview.com


Nota: le opere qui pubblicate sono le prime 10 classificate e hanno subìto un blando editing formale rispetto ai testi originali nel forum di BraviAutori.it dedicato ai GrandPrix poetici stagionali.


Nota: la classifica qui pubblicata fa riferimento al periodo in cui si è svolto questo concorso. Se dalla pubblicazione dell'ebook a oggi qualche iscritto al sito ha cancellato il proprio account, le graduatorie odierne potrebbero differire.

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Regolamento dei GrandPrix Poetici Stagionali di BraviAutori.it


I GrandPrix poetici stagionali sono concorsi a partecipazione libera, gratuiti, dove chiunque può mettersi alla prova divertendosi, conoscendosi e, perché no, anche imparando qualcosa.

I migliori testi di ogni GrandPrix poetico saranno pubblicati in un  ebook gratuito.


Per il regolamento completo: www.braviautori.it/grandprix?mode=istruzioni


Per visionare la pagina riassuntiva con i totali parziali dei voti espressi, clicca qui.


Per la pagina del forum dove si svolgono i GrandPrix poetici stagionali, clicca qui.



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Piramide

(vincitore del GrandPrix d'estate, 2023)


Neve (Searching for Life)


Così nuovo era per me

stringere una mera sigaretta

nella mia mano morta,

rossa nell'urlare al corpo

il suo essere viva;

così forte era per me

fumare tabacco,

tabacco grezzo

in una fredda notte inglese.


La cenere moriva

nell'attimo in cui

rossa, più rossa di sempre,

la fiamma, viva, la investiva.

Sì, così buia era la notte.

Il fumo invadeva

le nostre pelli bianche,

con quanta facilità

giungeva a mete proibite

penetrando il calore

che nascosto fuggiva

i miei occhi indiscreti.

I tenui fiati dei tetti

rompevano meritati silenzi

e vedevo la neve

ancora per aria

venire fucilata sul posto.


Allora scendevano gocce,

pesanti lacrime,

e noi

che non ci parlavamo poi tanto,

noi quella sera

ascoltavamo i suoni

di un mondo distante.

Chissà se si congiunsero

i nostri pensieri fuggenti,

che a vederli ora

paiono così annebbiati,

intossicati dal fumo trasgressivo

di ragazzi sognanti.

Io contemplavo

il nostro destino,

e ignaro piangevo;

ora so di aver visto

condensati in un istante

l'inizio e la fine.


Per la prima volta sentii

piangere una sigaretta,

morire la neve,

seduto fumando nella notte

scoprii il suono

dell'acqua che ghiaccia.


Il fiume ora in piena

lentamente velava

i suoi fondali

e la morente sigaretta,

ancora accesa,

consumava l'ultimo tiro,

sospesa in superficie,

colta dalla morte.

La neve cadeva

e nei nostri silenzi

solo una sigaretta parlava

chiedendo perdono,

e una calma ancestrale

svelava la malinconia

della nostra spaurita

giovinezza.


Quella notte

provammo a consultare

il cosmo per oracolo

e ci affannammo

a dare voce,

a chiedere vita

ai silenzi.



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Letylety


Santuario


Io credo negli spiriti buoni

che aleggiano

in un granello di polvere,

e sussurrano

nei cigolii notturni

di questa casa.

Prima che la terra

fosse fresca,

voci allegre

e risate

e battiti di tacchi

riempivano queste mura.

Ora ci sono solo alcuni souvenir

a far da guardia

a questo santuario,

e al mio ritorno,

quando apro quella porta

varcata mille volte,

sorrido al passato.

Aspetterò la notte

per riascoltare le voci.



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Lodovico


Nicola


Non posso perdonarlo.

No, luna, non te lo posso perdonare,

quel giorno di luglio.

Tu sapevi, tu avevi visto.

Lo avevi visto, nel fondo del crepaccio.

E io ti guardavo quella sera

ma tu non hai avuto pietà di me

non mi hai avvisato.

Hai aspettato lo sapessi per telefono.


Ma la tua luce era anche lassù, sul ghiacciaio

a illuminare quella piccola buca

che conteneva la sua vita,

dove gli è sfuggita, tra la neve.


No, luna, dall'alto

non potevi non vedere

la sua anima restituita al cielo.


Avresti potuto dirmelo, luna,

che Nicola non avrebbe più

scherzato a Natale

sul sapore del cedro,

né mangiato gli arrosticini.


Mi hai lasciato solo, luna,

dall'alto della tua indifferenza,

davanti a quel viso freddo

che mi gelava il cuore,

impotente ad avvicinare una mano

pensando avvilito:

"Non ti voglio toccare, Nicola.

Perdonami".



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Nunzio Campanelli


Se


Se non avessi altro da fare

che pensare a morire

e il fiato liquefatto

non ostruisse le mie vene.

Se avessi ancora tempo

di pensare a scrivere

allora potrei sognare

pensieri inespressi

e catalogarli tra le mie

infinite inutilità.

Se la vita restituisse

i colori che poco alla volta

ha sottratto alla mia anima

percolerei tali umori

attraverso organi inalienabili

e realizzerei dipinti

di dubbia utilità morale.

Se fossi ancora capace di amare

cercherei di smettere

di fumare, ma così soli

non serve a niente.



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Giuseppe Gianpaolo Casarini


Un tempo


Non più quel profumo di pannocchie al sole

quell'aria respirata e quel tipico sapore

alla vista solo il ricordo che è l'aia

schegge di cemento tra erbe rovi arbusti

non più del gallo il canto a salutare

il nascente sole non più quel coccodè di buon

mattino quell'invito a raccoglier vieni

il bianco dono una rete rugginosa quattr'assi

e due bastoni son rimasti del pollaio

non più delle mucche quel muggire quel forte

dire ecco siam pronte alla mungitura da tempo

lì vi è solo un gran gran silenzio rotto solo

e si sente dal ronzare delle mosche e calabroni

invano sogno quel da vecchio a ritornar fanciullo

a ricercar volere suoni voci e profumi antichi

che solo si avverte un profondo vuoto dentro il cuore



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Laura Traverso


L'isola del ballo


C'era una volta un'isola che si chiamava "isola del Ballo"

perché si danzava sempre finché non si cadeva a terra

dentro il cerchio perché tutti ballavano sempre in cerchio


Perché ogni giorno c'era la cerimonia del ballo e tutti erano contenti

di danzare con Amore e Allegria e tutti danzavano in Armonia


La signora bellina si era portata la camicina della mattina,

la bambina molto piccina si era portata la gonnellina


E il suo fratellone aveva un buffo cappello sul suo bel testone

mentre il cagnolino e il loro gattino zampettavano lì vicino


Il sole splendeva e metteva armonia e tutti ballavano in compagnia


(scritta e ideata da Adele, la mia nipotina di 7 anni)



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Marco Pozzobon


La fame


ho messo a tacere la fame

il privilegio del sonno

ore sfumate dal vino bianco

del supermercato


i sigari si spengono e la DMT fa effetto


immerso nella veglia,

il ricordo di una scuola lontana...

ho chiuso le palpebre e salutato mia madre

conosco il bagno e il vomito

assordante, stridulo, sdentato del pavimento


graffio i polpastrelli di un estraneo


pacchiane e futili le ceneri

che mi porto appresso come un trionfo, cosciente di cosa significhi perdere l'innocenza attraverso le sbronze infelici della madre

e le scopate nella muffa circostante

di un padre che non smette di ricordarti che ogni parente che hai amato è sepolto

o bruciato


domani ho scuola e spero che

Giovanni inizi una sparatoria

ponendo fine alla vita di professori

e compagni, ponendo fine a quel

briciolo di passione che mi resta

per un nozionismo sterile

e materie così belle da essere orrende


domani ho scuola e spero che

la notte mi avvolga



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Athosg


Ungaretti rivisitato


Uguali

eppur così diverse

come tutte le storie d'amore

anche le nuvole



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Macrelli Piero


Lato estivo


Lato estivo

così diceva l'etichetta

quando ho girato il materasso

e anche io mi son girato

che adesso la testa dorme al posto dei piedi

il pensiero e l'azione si sono scambiati di posto

e ho provato vertigine

e quasi son caduto dal letto

mentre sognavo.



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Roberto Di Lauro


La signora di sopra


Al caldo nel mio letto

sotto buona coperta

l'alba aspetto.


Nel piano sopra al mio

sento canti e miagolii.

Ed io nel letto tutto pio.


C'è una signora innamorata

canta di prima mattina.

Mo gli faccio una serenata.


Quel mattino però non è un cantare.

Son più note d'amore

sento anche ululare.


La signora canta bene

forte musica a miagolare.

A me pareva tanto perbene!


Ad un tratto il silenzio.

Sento un tonfo e dal piano di sopra

sento un profumo di assenzio.


Un'altra mattina sento cantare

stavolta la signora è sola.

Mo la invito a miagolare.



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Raffaella villaschi


Nuvola


In una nuvola,

mi getto fra le tue braccia

così, come un filo d'erba,

assaporo il tuo bacio,

sono inciampata nel tuo amore forte,

coinvolgente, esuberante.

Come una nuvola,

mi sento sbiancata,

vergogna di me,

come una nuvola,

vado e tremo in giro per il paese in un minuto piango,

dal desiderio che ti desidero ancora,

sconvolta,

mi aggrappo a una nuvola che mi circonda il mio stato d'animo confuso.

In una nuvola,

bianca trasparente

sento che il mio cuore scoppia di piacere.

Nuvola, nuvola,

la testa è in mezzo al cielo

pensando a te,

nuvola!


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una produzione


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