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Terrazze d'aprile

e le altre poesie

ebook del GrandPrix poetico stagionale d'inverno 2023/2024

Ebook del GrandPrix poetico stagionale d'inverno 2023/2024

A cura di Massimo Baglione.

illustrazione di copertina: Sogni - di Luccy_lapka su www.istockphoto.com

Nota: le opere qui pubblicate sono le prime 10 classificate e hanno subìto un blando editing formale rispetto ai testi originali nel forum di BraviAutori.it dedicato ai GrandPrix poetici stagionali.

Nota: la classifica qui pubblicata fa riferimento al periodo in cui si è svolto questo concorso. Se dalla pubblicazione dell'ebook a oggi qualche iscritto al sito ha cancellato il proprio account, le graduatorie odierne potrebbero differire.

Regolamento dei GrandPrix Poetici Stagionali di BraviAutori.it

I GrandPrix poetici stagionali sono concorsi a partecipazione libera, gratuiti, dove chiunque può mettersi alla prova divertendosi, conoscendosi e, perché no, anche imparando qualcosa.

I migliori testi di ogni GrandPrix poetico saranno pubblicati in un  ebook gratuito.

Per il regolamento completo: www.braviautori.it/grandprix?mode=istruzioni

Per visionare la pagina riassuntiva con i totali parziali dei voti espressi, clicca qui.

Per la pagina del forum dove si svolgono i GrandPrix poetici stagionali, clicca qui.

Domenico Gigante

(vincitore del GrandPrix d'inverno, 2023/2024)

Terrazze d'aprile

Eravamo sulle terrazze d'aprile

con una liquidazione nel cuore

(di nuovo aprile, come

non fosse passato un anno, ancora,

in fretta, molto in fretta)

a svendere i disegni del sognatore.

Eravamo ingombri d'aria e di parole

a regalarci il lusso di un ritardo,

un disordine delle abitudini,

un evaporare delle memorie.

Come fossimo vivi ancora per un poco

sotto un cielo che ci guarda

e non si scompone.

Piramide

Commiato

Oggi i gabbiani sapevano

che sarebbe arrivata presto

la missiva,

che i nostri sguardi

si sarebbero detti

addio;

oggi loro

seduti al tramonto

sapevano scrutare

i nostri destini,

oggi è da un canto

di un disadattato,

dalla melodia

di un piano

arrugginito,

dalla pace

di gabbiani seduti sui tetti

che ho capito

che non ti avrei rivisto,

che abbiamo fatto bene

a vivere senza morire,

a godere fino all'ultimo

di ogni attimo.

Forse ha senso ancora farlo,

forse è meglio andare oltre,

fare finta

che nulla sia accaduto,

che quella lettera non fosse mai giunta,

che avesse

un recapito sbagliato.

E invece neanche un uomo

l'ha portata:

è viaggiata

per il vento

su onde invisibili,

e alle 18:40 eravamo vivi

alle 18:41 lo eri tu,

e io forse.

Ma dicono di proseguire,

di essere più forti,

di godersi ogni istante;

si è aperto un varco,

uno squarcio in una malinconia

già troppo viva,

e non ci sono parole,

non ci sono luci

per evitare l'ombra,

per evitare

i buchi di parole,

i buchi di un linguaggio

che ora

da solo

è stato condannato a morte

e mi logora ogni giorno di più.

Arriverà un tempo

che rinuncerò a scrivere,

a scriverti,

a scrivermi;

arriverà un tempo

in cui avrò trovato

il segreto della comunicazione

nei silenzi,

il segreto della vita

nella morte.

Laura Traverso

L'inverno

Fuori fiocca la neve, cade gelida e bianca

e attorno a se tutte le cose ammanta.

Dentro la propria casa un confortevole tepore

avvolge la vecchina che sferruzza in cucina.

Sulla stufa borbotta e profuma la polentina

che a breve sarà scodellata nei piatti in cucina

Il gatto dorme accanto al focolare e forse sogna

corse sfrenate e assalti alla povera lucertolina.

L'inverno è una stagione buona, una sorta di letargo,

una pacata attesa del fiorire, della primavera a divenire.

Giuseppe Gianpaolo Casarini

Una vecchia vietnamita

Guardo le mie calle selvatiche

dalle verdi rigogliose foglie

ritornate dopo l'invernal sonno

al sole a dar saluto e il ricordo

corre là al delta vasto del Mekong

alle sue rive lì dove altre calle

a queste mie sorelle vision dan

lussureggiante e bella e lì ecco

una vecchia vietnamita che curva

con il machete di lor netto ratta

ne taglia i robusti steli lunghi

che al sol poi a seccar lascia

e infin con mani rapide e sapienti

giri ad intrecciarvi va fini canestrelli

e a me ritorna altro ricordo amaro

altro fiume il mio Ticino azzurro

altri vecchi i nonni di mio padre

con acqua nemica fino alle ginocchia

altri giunchi recisi altri canesterelli

Ticino Mekong eran sono vite grame!

Terradipoeti

Ragazza

Sei venuta in marzo,

eri nuda,

il tuo giovin corpo

in primavera

la terra ha violato.

Le piante,

la luce,

il ciel di marzo

tutto ti somiglia.

Ora vivi su questa terra;

vivi le sue stagioni,

ne hai negli occhi

la bellezza,

i segreti.

I tuoi occhi...

dolci gocce dell'alba.

Ricorda ragazza

un giorno verrà la notte

per i tuoi occhi.

Essa che sempre

ci accompagna,

eternamente

giorno dopo giorno,

notte dopo notte,

avrà per sempre

i tuoi occhi.

Macrelli Piero

Forse

Quando penso

che mi è stato portato via un rene

con annesso tumore

mi fa strano.

Secondo la teoria della coscienza diffusa

essa è contenuta in tutto il proprio essere fisico

e non limitata al cervello o

se si vuole

al cuore.

E allora mi chiedo

quanto di me

sia andato perduto.

Quanti pensieri

se ne sono andati

quanti ricordi

se ne sono andati

quante convinzioni granitiche

ora vacillano

per mancanza di sostegno.

E quante cose che mi piacevano

ora non mi piacciono più

quante cose volevo con forza

ora non voglio più.

Tu, ad esempio

che non ho avuto mai il coraggio di corteggiare

che avrei dato anche un rene per averti.

Adesso non mi dici più nulla

che se tu venissi a dirmi

adesso

di voler fare all'amore con me

io ti direi anche no

forse.

Raffaella villaschi

Un dono d'amor

Tu sei luce dei miei occhi,

adagio, adagio,

ritrovo il coraggio.

Cerco nell'insieme

del paesaggio un approccio

con il destino complicato,

ma il cielo è vasto.

Ascolto la tua voce

all'unisono chiamo,

non far rumore,

adagio sto nell'immenso cuore.

Tu per me sei acqua

da un ruscello scorre,

in un'incanto scompiglio

l'anima che attraversa

nel cosmo naturale,

la tempesta sale,

al richiamo Universale.

Sento da lontano

il canto della tua voce,

chiara, soave,

in mezzo al mare.

Adesso so che sei Tu

amico mio il dono più grande

ed immenso amor.

Tu per me sei fuoco,

cerco la Tua anima

senza mai scottarti,

dando luce ai miei

sentimenti

invocando

lo spirito

della mente

che resta in mezzo

al caldo infuocato,

prendo atto dei

tuoi occhi

incandescenti

colmi di ogni

speranza,

gioiosa

ed inaspettatamente

al calar del sole

Ti guardo come

un miraggio

fulmineo

apprezzo la forza

inclina al cambiamento

celestiale,

universale.

Tu per me sei aria,

ai confini

dell'amore eterno,

stesa sto: ad ammirare

le mie passioni

senza coinvolgere

nessuno, nulla

e aria-vento

coinvolge

l'empatia

di me stessa,

aggrovigliandomi

con certezza

al volare

delle rondini.

Jacopo Serafinelli

Salasso

Mi viaggiano dentro, percorrendo vene,

attimi sfuggiti dal presente.

Dovrei tagliarmi e far sgorgare sangue,

violentemente salassarmi il cuore.

Che cura scura sarebbe questo taglio…

ma che sollievo!

ahh…che leggerezza

-dopo un primo dolore-

quando come carezza

sparirà quel gonfiore.

Athosg

Dentro di noi

C'è una parte

dentro di noi

libera di volare,

libera di volare.

Come un monaco buddista

che guarda e lascia fare,

come una giovane apprensiva

che si scopre di esser viva.

C'è una parte

dentro di noi

libera di cadere,

libera di cadere.

Se la vita ti consuma

meglio andare sulla Luna,

giochi e perdi, che vuoi fare,

tenta sempre la fortuna.

C'è una parte

dentro di noi

che si può anche bruciare,

che si può anche bruciare.

Quella maschera sul viso

di chi si deve accontentare,

quello sguardo traditore

di chi non si sente attore.

C'è una parte

dentro di noi

che si può cancellare,

che si può cancellare.

Quella smorfia di disgusto

che non puoi più accettare,

quel sottile turbamento

che ti fa solo tremare.

Puoi rincorrere,

lo so,

mille e mille più chimere,

e se hai sulle tue spalle

tante, troppe primavere,

lascia correre il tempo

e lo spazio per pensare,

lascia libero un canale

per potere contemplare

questa vita misteriosa

che puoi vivere ancora.

Piangi pure

amico mio,

e con te piango anch'io,

per il tempo ch'è passato

e non abbiam più afferrato.

Prendi forte la rincorsa

stai attento a non cadere.

Un po' in là,

oltre la curva,

pazzo, libero o birichino

troverai il tuo destino.

Letylety

Illusione

Ce l'aveva grande,

ce l'aveva grosso,

era diventato famoso

per le sue performance.

Le femmine del paesino,

tra ridolini striduli

e ammiccamenti vari,

facevano a gara

per montarci sopra.

Era solo un suv,

un gigantesco gippone,

che un monarca assoluto

aveva regalato

all'unico figlio maschio.

una produzione

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