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Le altre recensioni o commenti
Di Ida Dainese: Qualcosa di bello, e allo stesso tempo di triste, conservato con cura nella memoria. Dopo tanto tempo la ragazza è ancora viva, insieme al sentimento delicato nato tra i due. Proprio la sua presenza rende malinconico il protagonista, che non ha condiviso il ricordo con nessuno e che solo dentro di sé può rivivere quei giorni. In pochi istanti, mentre il figlio gironzola attorno, prima che il richiamo del pasto venga pronunciato, il vecchio ricordo si srotola: la timidezza iniziale, l’equilibrio tra una lei sottile ed eterea e un lui pieno di vita ed entusiasmo, la triste sorpresa finale, la bellezza eterna delle cose irrisolte. Bellissimo quel punto iniziale quando i volti dei due si scorgono attraverso i vetri, molto dolce il gesto delle dita che rimettono la pensée nel libro, quasi doloroso quel chiudere il libro che richiude anche il ricordo dentro all’anima.
Di Isabella Galeotti: Tenera e atroce. Questo racconto l'ho letto d'un fiato. Un uomo ex ragazzo studente che per conquistare la propria amata le vuole stuzzicare l'appetito, ma haimè la povera è malata. Probabilmente non vuole svelare la gravità del suo malanno al tenero giovane, ma prende glin ultimi giorni della propia vità godendosela tutta nelle calde braccia del simpatico dirimpettaio. Storia Tenera scritta bene e molto scorrevole, una storia che potrebbe capitare a chiunque, certo la seconda parte non è proprio un evento da tutti i giorni, infatti arriva l'atroce, la malattia grave che ha la ragagazza non le da scampo.Solo un piccolo appunto potevi dire pranzo serale, suonava meglio, ma questa è una mia idea.
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Grazie, e buon lavoro!
Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello,
che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che
patiscono quell'arrogante formicolio che dalle loro budella
striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani.
A voi, astanti ed esteti dell'arte.
(Sam L. Basie)
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