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Le altre recensioni o commenti Di Fausto Scatoli: Scusa il ritardo con cui rispondo, ma sono stato assente per un bel periodo. intanto ti ringrazio per la recensione, davvero gradita, poi ti dico che avevo pensato di allungare la storia ma, alla fine, ho preferito lasciarla com'era in originale. ho provato ad aggiungere e arricchire, ma il risultato non mi piaceva. Di Namio Intile: Un bel racconto. Scritto bene, forse con periodi troppo brevi, ma tuttavia gradevole. La rivelazione giunge a mio parere troppo presto. Avresti potuto scrivere qualche pagina in più. L'amore per il sesso è un aggancio formidabile. Ottima la trovata dell'ictus. Di Fausto Scatoli: grazie, david piacere ti sia divertito Di Fausto Scatoli: ciao, Ida il racconto è effettivamente molto onirico, direi quasi delirante, almeno in certi tratti. però s'intreccia con la realtà e lo fa in modo tale da non capire più quale sia il mondo reale e quale quello fantastico. volevo provare a riportare quello che può passare per la testa di una persona in coma che, quando ne esce, non riconosce più nessuno. è rimasta di là, nel sogno. Di Ida Dainese: Uno strano racconto che armonizza elementi onirici con la vita reale e poi sorprende di nuovo nel finale. Il testo è ben scritto, invitante, con alcuni dettagli curiosi che poi diventano inquietanti, con cambi di scena che rendono il protagonista capace di vivere diverse vite, passando dall’una all’altra come un nomade, per atterrare alla fine in una spaventosamente stanziale. Quale tra tutte loro si può definire la vera vita? Quella del sogno che ci trascina in avventure che non riusciamo a controllare, quella desiderata che vorremmo realizzare secondo i nostri progetti, quella che definiamo “reale” dove si è sottoposti alle ferree regole della fisica e della società, o un’altra ancora dove siamo prigionieri dietro a un muro e altri decidono per noi? Di David Cintolesi: Mi ha divertito un sacco haha, complimenti. Ho apprezzato molto la scena del cantante dei Nomadi

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