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Recensione o commento a: Qualcosa d'importante - (Racconto Fantascienza, Breve) - di Ida Dainese:

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Le altre recensioni o commenti
Di Ida Dainese: Ciao Marcello. Perbacco, che commento delizioso. Solletichi la mia vanità, ma sono gratificata e felice. Smile
Di Marcello Rizza: Ciao Ida. Le premesse : 1. Ho amato la fantascienza tanto così come oggi non riesco più a leggerne una pagina. 2. Ho guardato i tuoi lavori per sceglierne uno e con una prima scorsa ho scartato a priori i tuoi di fantascienza. 3. Ho scartato anche le poesie perché ho paura ad approcciarmici. 4. Ho guardato il numero di recensioni ricevute nei tuoi lavori e questo spiccava, quindi sono tornato nelle mie idee e ti ho qui letta. E ho capito perché in tanti si sono impegnati a commentare questo delizioso acquarello disegnato con parole. Su questo racconto ci si potrebbe creare un romanzo, dove potresti far emergere l'umanizzazione di Rob con meno urgenza, ovviamente dovuta alla brevità del racconto. Ma alla fine era il bel messaggio di amicizia, quasi sensuale, che può nascere nel prendersi cura di qualcuno. Quindi concludo: capisco i tanti commenti qui ricevuti, non capisco perché ci privi di così tanta bellezza pubblicando solamente dieci lavori, se ricordo bene. Ho / abbiamo / Jana e Rob lo vogliono, tutti vorremmo che tu scrivessi di più per noi. Vado a nanna con la poesia che hai saputo trasmettere.
Di Ida Dainese: Ciao Andr60, grazie per la lettura. Chissà, forse sei un papà migliore di quello di Jana. Smile
Di Ida Dainese: Grazie, Roberto. Il tema e il limite di battute imposti per questo racconto mi hanno "costretta" da un lato e "insegnato" dall'altro. Mi fa piacere che sia riuscito leggero, veloce e con un futuro credibile. Smile
Di Andr60: Un racconto scritto molto bene, e che mi ha fatto capire quanto sono fortunato a non avere una figlia.
Di Roberto Ballardini: Racconto ben scritto e scorrevole nell'alternanza di dialoghi veloci e prosa sempre chiara e leggera. Il povero Rob mi ha lasciato un forte senso di solidarietà maschile (non sembra avere idea di sapere a cosa va incontro) direttamente proporzionale all'estrosità di Jana, ma le due personalità lasciano intendere di poter trovare un buon equilibrio (Jana, al contrario, sembra avere le idee molto chiare in proposito). Mi piace l'idea che un buon programma con un discreto margine di evoluzione possa a tutti gli effetti generare in un robot una personalità umana, capace di elaborare emozioni. Letto con piacere.
Di Ida Dainese: Grazie Giampiero, la tua recensione esalta tutti gli aspetti importanti del racconto. Grazie per la stima.
Di Giampiero: È uno di quei racconti che non dimentichi. Molto poetico. Il lettore è immerso in questo fantastico mondo del futuro, segue con curiosità il rapporto tra il robot e la diffidente ragazza, un rapporto che alla fine diventa speciale. Si umanizza. Ottimi i dialoghi, le descrizioni, la terminologia consona e, soprattutto, le riflessioni del robot che fanno da contraltare alla frustrazione di Jana (bellissimo nome, alquanto azzeccato direi).
Di Ida Dainese: Grazie Alberto per la tua stima! Il tuo commento mi fa felice Smile
Di Alberto Marchi: Credo che non sia facile, in un racconto così breve, esprimere in maniera credibile la maturazione emotiva di un Robot: una trama decisamente più adatta ad un'opera cinematografica. Ma tu ci riesci benissimo con la solita ineccepibile scrittura che, nei suoi accenti poetici, non sacrifica mai nulla alla chiarezza e alla sua musicalità. Resti la mia scrittrice preferita!Wink
Di Ida Dainese: Grazie per la lettura. Molto gentile.
Di Munzio: Lettura molto piacevole, seguirò i suoi futuri manoscritti
Di Ida Dainese: Grazie Paola. Hai colto l'essenza di questo testo con molta sensibilità e ne sono gratificata.
Di Paola Salzano: Mi ha colpito non poco questo tuo racconto, diverso per genere (fantascienza) da quelli che leggo solitamente.
Ma procedendo nella lettura, ho realizzato all'istante essere un testo sui sentimenti e sulle emozioni, scritto in un modo che ti rapisce e ti trasporta in quella stanza, a percepire tutta l'intensità del dialogo tra il robot, oramai umanizzato, e la ragazza…
Molto bello, Ida.
Di Ida Dainese: Grazie per il commento e per i tag aggiuntivi. Ottimo appunto sulla logica, non c'è da ricordare perché il dato è sempre presente. Grazie del suggerimento, ne approfitto. Ciao.
Di Massimo Baglione: Una dolce storia di amore/fratellanza tra una bambina e un robot.
C'è un punto che mi ha fatto storcere un po' il naso:
"…poi ricordò che il cliente non era lei bensì suo padre".
La logica di un computer non può "dimenticare" un concetto così importante. Potresti modificare un pochino la frase e dire:
"…fortunatamente il cliente è suo padre e non lei, altrimenti…".
Per il resto, buona scrittura, storia scorrevole. Brava
Di Ida Dainese: Grazie a te, Ivan, per le tue belle parole!
Di Ivan Bui: Cinque minuti di lettura, un tempo indefinito di emozioni. Un dialogo di rara bellezza che sottolinea quanto sia vuota la parola impossibile, quanto sia potente la forza del pensiero. Quasi dimenticavo: scritto magistralmente, coinvolgente e… istruttivo. Grazie mille.
Di Ida Dainese: Grazie Edmondo, che poetico commento!
Di Fabio: Bello, tenero e sapiente. I due personaggi figurerebbero bene dentro una lunga storia di Asimov. La discussione su dove possa spingersi l'intelligenza artificiale è richiamata con maestria e spunti poetici come una brezza che appena scosta i capelli. La solitudine di una adolescente trova un appoggio nell'automa là dove un corto-circuito lo sintonizza con l'armonia dell'universo: polvere di stelle.
Di Ida Dainese: Grazie Alberta, un commento lusinghiero e gradito.
Di Alberta Bonaldo: Bel racconto. Il testo è scorrevole, i dialoghi non risultano eccessivi e il tuo stile mi piace molto. La cosa che apprezzo maggiormente è il rapporto che viene a formarsi tra i due personaggi, dolce e fraterno. Complimenti, continua così Smile
Di Ida Dainese: Grazie Selene del tuo commento particolarmente sensibile, mi ha fatto molto piacere.
Di Selene Barblan: Che bel racconto, molto coinvolgente; la vicenda dura pochi minuti ma apre uno sguardo su un mondo intero e in modo affatto scontato. Dà infatti un’immagine nitida di quanto sta succedendo e dell’ambiente lasciando però spazio alla fantasia di chi legge. Mi piace anche molto la scelta del luogo, il balcone, né dentro, né fuori... Rob poi sta simpatico anche a me!
Di Ida Dainese: Grazie Namio, per la tua stima e per le segnalazioni. Una lettura attenta che mi onora.
Di Namio Intile: Finalmente un bel racconto. Brava. Mi ha ricordato la nascita della coscienza del buon vecchio Giskard del compianto Asimov.
La forma è ottima, come il lessico o i tempi verbali. Ti segnalo solo un paio di errori ricorrenti: la mancanza della virgola prima del ma avversativo. E nei discorsi diretti, quando li chiudi con il segno grafico del punto,
ad esempio: "- Lasciami andare. - disse Jana sottovoce tra le lacrime." Beh, quel punto tra andare e disse è un errore. Il discorso diretto segue le stesse regole del discorso indiretto. Quindi dopo andare va una virgola, o nulla, perché prima della chiusura del discorso diretto è possibile ometterla. La virgola va invece posizionata dopo Jana. Lasciami andare, disse Jana, sottovoce tra le lacrime. Anche questo errore è ricorrente.

A presto
Di Ida Dainese: Grazie Angelo, che bella cosa hai detto. La tua stima mi fa davvero piacere.
Di Amos2011 Angelo Manarola: Una storia d'amore o una storia di amicizia? Forse e entrambe oppure nulla di tutto ciò. Magari la provocazione che bisogna sempre cercare di capire a fondo chi si ha vicino, anche a costo di far friggere il proprio cervello (artificiale o naturale che sia).
Ma un racconto deve essere questo: provocare domande nel lettore e spiazzarlo nel renderlo incerto sulle sue successive risposte.
Chi mette giù parole, scrive. Chi le propone in questo modo...è uno scrittore.
Complimenti.
Di Ida Dainese: Ancora grazie, Isabella, per il tuo apprezzamento.
Di Isabella Galeotti: Racconto di una bimba allevata da un robot. Stanca di questo la ragazza vorrebbe che qualcuno la coccolasse, che rispondesse alle sue domande senza dare una definizione perfetta. Il tempo passa e la tecnologia miglora fino a che diventa ragazzina e incontra Rob. Questo robot è diverso dagli altri. Bella storia, molto scorrevole. I dialoghi secchi e incalzanti fanno di questo brano un pezzo unico.Ottimo
Di Ida Dainese: Grazie Luzant per la tua lettura attenta. Ho modificato i punti che mi hai segnalato perché mi trovo d'accordo con quello che hai detto, grazie. Per questo racconto c'era un limite di battute, così sono riuscita a dare quel senso di concisione che tu hai notato. Tutto il tuo commento mi ha fatto molto piacere!
Di Luzant: Per quanto breve, il racconto ha tutto quello che serve per farsi leggere con piacere. Non annoia, ha dei protagonisti essenziali e ben funzionanti, e in ultimo, un arco narrativo che esaurisce in modo equilibrato il suo percorso. L'unico appunto che mi sento di fare è che in alcune sezioni la punteggiatura rende il testo meno scorrevole. Poco prima di "altri riparavano le anomalie" c'è un punto, ma una virgola ci starebbe meglio; dopo "senza salutarla" c'è un punto e virgola, ma ci starebbe bene un punto fermo; la frase "bensì suo padre" non ha bisogno della virgola, perché prima di ma/bensì la virgola serve solo se dopo le suddette preposizioni c'è un verbo. Potrei fare altri esempi, ma al massimo consiglierei una revisione globale della punteggiatura, giusto perché tu possa controllare se in effetti ci sono o non ci sono pezzi che potrebbero scorrere meglio. Il contenuto, ripeto, è ottimo e ho ammirato tantissimo la concisione. Sei riuscita anche a trovare un equilibrio con le descrizioni attraverso piccoli tocchi che hanno reso bene, almeno per me, immagini e sensazioni. La forma, perciò, è l'unica cosa su cui, da autore, aggiusterei il tiro. E' un bel lavoro, e spero presto di leggerne altri!
Di Ida Dainese: Perbacco, grazie Fabio, sono lusingatissima! Wink
Di F. T. Leo: Bel racconto. Ottima scrittura, come al solito.
Hai la capacità di non far mai annoiare un lettore, capacità che hanno in pochi, a prescindere dal genere letterario scelto, in questo caso la fantascienza.
Nel contempo, "costringi" il lettore pure a riflettere a menadito! La sensibilità con cui, tra l'altro, vengono descritte l'"evoluzione" dell'automa Rob, il suo "svegliarsi", nonché il motore che lo spinge a questo "svegliarsi", cioè Jana, il "qualcosa d'importante" del titolo, è davvero magistrale.
In breve, tutto ammirevole... Chi legge Ida va sempre sul sicuro!
Di Ida Dainese: Grazie Lorena per la lettura.
Penso che saranno amici per sempre.
Di Lorena: Bel racconto, crea pian piano un rapporto che sembra impossibile, quasi un'empatia tra un robot e una ragazza. Un possibile dolce futuro?
Di Ida Dainese: Grazie Fausto. Un commento che mi rende felice.
Di Fausto Scatoli: Piaciuto molto, davvero dolce.
storia breve, sintetica, che però comprende tanto.
e brava, perché sei riuscita a umanizzare un robot in maniera sottile, utilizzando l'arma dell'amore e della bontà, cosa alquanto rara.
bello il rapporto che viene a crearsi, ti faccio i complimenti anche per questo.






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