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Le altre recensioni o commenti Di Teo Ravegnano Ponza: Ringrazio per il giudizio espresso dal quale traspare l'esatta coincidenza del punto di vista sostanziale che anima lo scritto. Del resto costituisce 'sentire comune' quello di chi reagisce al sopruso inaccettabile che oltrepassa immotivatamente la linea di colmo. Di Teo Ravegnano Ponza: Grazie per l'intervento. Pur persistendo il contenzioso bellico tra le contrapposte parti sino al trattato di Avignone, l'Isola, dopo Caltabellotta, rimarrà in mano agli Aragonesi. I regnanti angioini di Napoli divennero Re di Sicilia citra pharum (Re di Napoli) con capitale Napoli e quelli di Sicilia ultra pharum (Re di Trinacria) con Palermo capitale. Un saluto cordiale Di Namio Intile: In realtà la guerra durò ben oltre la pace di Caltabellotta del 1302, per almeno tutto il XIV secolo, e distrusse l'economia del Mezzogiorno in maniera, sembra ancor oggi, irreversibile. Lo scontro titanico tra Spagna e Francia, con il Papato in mezzo, non solo frammentò il normanno Regno del Sud, ma mise la parola fine per la penisola italiana ad ogni speranza di unità in un regno autonomo per i successivi sei secoli. Un caro saluto Di Ida Dainese: Bella descrizione di quel momento in cui la corda troppo tesa si spezza, quando cade la goccia che fa traboccare il vaso o scocca la scintilla che dà inizio all'incendio. Nella Storia, come nella storia di ognuno di noi, l'accumulo di tensione per i soprusi, le ingiustizie, le troppe sopportazioni, arriva alla soglia di rottura dove non c'è più controllo. La diga crolla nello stesso modo rovinoso, sia che si tratti di liti domestiche o di scoppi di guerre.

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