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Le altre recensioni o commenti
Di Roberto Ballardini: Grazie, Carlo. Troppo buono, come sempre. Temevo un po' il giudizio di un siciliano, lo confesso, e mi fa molto piacere che in questo senso il racconto abbia superato la prova. Di sicuro una delle cose più veloci (parlo del ritmo della narrazione) fra quelle che ho scritto, e già per questo è stata a suo tempo una novità per me che tendevo e a volte tendo ancora a essere più lento e riflessivo.
Di Giampiero: Bello e divertente. Sembrerebbe una storia incredibile, ma la realtà di Catania che conosco io pareggia ogni scena che hai raccontato, e forse va oltre. Albero di Natale compreso in piazza Università. Eh eh, povera vecchia. Di ciò che accade nelle ambulanze ne so qualcosa, ma lasciamo stare; anche purtroppo di bracci amputati in incidenti ne so qualcosa, ma non posso parlare nemmeno di questo. Una scrittura lucida e scorrevole, i personaggi sono esilaranti, vivi, uno spasso. Ottima la scena finale, dopo un mix di risate a cielo aperto ci voleva un colpo al cuore! E capto che queste sono emozioni di prima mano. Comunque sia, questo signor Mayday è davvero un gigante simpatico. Ma non c’è una parte che mi è piaciuta più di altre: il racconto si beve in un sol colpo. L’avrò letto tre volte, ossia più del mio che devo ancora postare. Merito della scrittura fresca, giovanile, ironica e, soprattutto, asciutta, che si destreggerebbe alla grande in qualsiasi ambientazione.
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Grazie, e buon lavoro!
Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello,
che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che
patiscono quell'arrogante formicolio che dalle loro budella
striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani.
A voi, astanti ed esteti dell'arte.
(Sam L. Basie)
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