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Le altre recensioni o commenti
Di Andr60: Le prigioni segrete della CIA sono uno dei tanti argomenti tabù dei regimi (sedicenti) democratici come il nostro. Attualmente sono detenuti e torturati un numero imprecisato di prigionieri, senza essere stati processati o tantomeno condannati; alcuni sono semplicemente sospettati di far parte di gruppi terroristici.
La "guerra senza fine" inaugurata da Bush è semplicemente un modo per prolungare lo "stato di eccezione" che calpesta lo stato di diritto, in USA e altrove. Questa storia vuole solo essere un monito ed evidenziare (come hai detto giustamente tu) che alla fine non ci saranno né vincitori né vinti, ma saremo tutti condannati a una eterna coazione a ripetere. Di Ida Dainese: Mi piace, anche se lo devo dire con amarezza, perché è scritta bene ma non è una storia bella. Mi ha colpito il titolo, prima perché esprime l'atteggiamento del prigioniero, poi l'assenza di rumore finale finché la polvere non si sarà depositata, e in ultimo anche lo sconcerto del lettore. Cosa si può dire dopo che queste righe ci hanno fatto meditare sull'uomo che fa del male a se stesso? Sospetto, tortura, vendetta, rivalsa sono rappresentate in un vortice violento che sale senza fermarsi, giustificato dalla ricerca di una giustizia che perde di vista l'obiettività. Nessuna vittoria e tutti perdenti.
Di Andr60: In effetti ho immaginato un dialogo brevissimo: l'agente CIA scopre il microchip appena prima che questo segnali l'imminenza dell'attacco del drone. Probabilmente nel testo non è così chiaro, grazie per la segnalazione.
N.B. Vero, mi sono giocato la Casa Bianca. D'altra parte, non essendo nato in USA, non avrei neanche potuto concorrere For President. Che peccato... Di Roberto Ballardini: Ciao Andr. Non so a che punto stavi nei sondaggi, però mi sa che con questo racconto ti sei giocato la Casa Bianca, eh.
Mi è piaciuto e in prima lettura mi sembra scritto bene. Un punto su cui interverrei è la seconda battuta del carceriere, nel capitolo finale. Avendo in mano il microchip, secondo me il suo livello d'allerta dovrebbe essere maggiore e quindi la battuta "Cos'hai da ridere, stronzo?" la rivedrei. Per il resto la lettura è filata via bene e il soggetto mi pare buono. |
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Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello,
che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che
patiscono quell'arrogante formicolio che dalle loro budella
striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani.
A voi, astanti ed esteti dell'arte.
(Sam L. Basie)
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