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Recensione o commento a: Il virus - (Racconto Grottesco, Breve) - di Andr60:

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Le altre recensioni o commenti

Di Maddalena Mantovani: Davvero divertente. Surreale. Concludi con un sospiro pensando a quanto la realtà sia distante dalla fantasia, ma felice che la fantasia, insieme alla voglia di sorridere, non ci abbia lasciato.

Di Roberto Ballardini: (tranne le penne lisce, pare che non le voglia nessuno).

Ahahah. Io no di sicuro!

Di Andr60: Ti ringrazio del commento. Ho visto al tg le file in USA per comprare nuove armi; qui invece si fa la fila per la pasta (tranne le penne lisce, pare che non le voglia nessuno). Comunque vada, affileremo le nostre forchette.

Di Roberto Ballardini: Una fotografia in negativo di quella che è la morale a cui la civiltà fa riferimento, ma ahimè in positivo di quella che in realtà sembra spesso essere la sua natura. Nelle poche cartelle di questo racconto hai tenuto insieme con il sarcasmo quelli che sono gli aspetti etici della questione e gli aspetti economici e sociali. Piaciuto.

Di Andr60: Ti ringrazio della lettura e del commento. Ho cominciato a interessarmi al problema delle armi in USA dopo aver guardato il documentario di Michael Moore "Bowling for Columbine". Secondo lui, gli statunitensi sarebbero indotti a comprare armi soprattutto dallo stato ansiogeno, indotto dai loro media (a differenza dei media canadesi, molto più rassicuranti). Chissà se aveva ragione, certo che da allora l'ansietà indotta dai media è rimasta uguale, e le stragi pure.

Di Ida Dainese: Bel racconto, con una malattia tutta all'incontrario, dove trovare il vaccino o guarire sono questa volta delle disgrazie. Ben scritto, con poche righe hai creato un mondo alternativo, un punto di vista stravolto, un virus che ci rendeva migliori, una cura che ci fa tornare normali. Per come siamo fatti, è impossibile eliminare ciò che è brutto, cattivo, violento, perché perderebbero senso il bello, il buono, il mite. Il controllo di sè sarebbe inutile, come la Forza dell'Ordine, ma la tua storia sa farci sognare per un pochino e poi riflettere.