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Le altre recensioni o commenti Di Roberto Ballardini: In effetti, guardando le foto, la prima cosa che mi è venuta in mente è come caspita avessi fatto a lavorare un materiale che a vista sembra avere la consistenza della roccia, poi mi sono documentato e in effetti avevo immaginato tutto ciò che ora hai puntualizzato. Molto affascinante, in ogni caso! Di Selene Barblan: Effettivamente è un simpatico abitante delle montagne Sì, si può trovare, la pietra ollare, di diversi colori. La magia di quesa pietra sta nel fatto che finché non la limi, lisci e lucidi (con olio) non si capisce esattamente di che colore sia. Chi la conosce bene sa dire all’incirca se sia marrone, nera, bianca, grigia, verde... ma ognuna ha sfumature e venature incredibili che si scoprono lavorandola. È anche molto bella da modellare, si può usare una raspa (non per forza uno scalpello) ed è friabile, la polvere mischiata all’acqua (bisogna tenerla umida perché fa parecchia polvere) dà la sensazione del sapone. Grazie per il tuo commento! Di Roberto Ballardini: Ho ricontrollato il termine sul dizionario e in effetti nella prima parte della definizione si dà al troll quell'accezione maligna che pensavo. La scultura di Selene ha invece un'aria tutt'altro che malvagia, con quel nasone enorme, le orecchie un po' a cavolfiore che si confondono nell'erosione generale della pelle del volto, le labbra che nella prima foto sembrano addirittura tentare di spiccare un bacio. La seconda parte invece si attaglia perfettamente in quanto il troll, nella mitologia scandinava, abita i luoghi solitari e questa creatura non mi dà l'impressione di essere particolrmente avvezza a socializzare. Mi piace il materiale. Ho letto che la pietra ollare si trova anche di diversi colori. Non siamo lontani dai mondi alieni. Forse ci stiamo proprio sopra.

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