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Le altre recensioni o commenti
Di Eliseo Palumbo: Ti svelo un segreto: i verbi usati dallo psichiatra erano stati scritti al passato prossimo perché l'azione era avvenuta da poco però più la rileggevo e più quella parte mi suonava male, quindi alla fine ho opzionato per il passato remoto.
Per il refuso mi arrabbio tantissimo perché è una cosa che odio, quindi appena avrò dieci minuti controllerò. Contento che ti sia piciuto. Grazie per la recensione. A presto Di Eliseo Palumbo: Credo che la fantascienza non sia solo androidi e viaggi nello spazio: può essere qualcosa che accade sulla Terra. Sono andato però sul classico "attacco alieno".
La capacità di alterare il tempo da parte dell'alieno era un punto forte del racconto, felice di essere stato in grado di evidenziarlo per bene. Grazie per la recensione A presto Di Roberto Ballardini: Sembra un classico del genere, soprattutto nella chiusa, ma è condotto bene. A differenza dell'altro lavoro più lungo che hai pubblicato qui, non ho percepito nessun eccesso nella descrizione delle azioni e dei particolari "minori" (mi riferisco ai dettagli di contorno). Qui sono ben dosati e funzionali. Nel resoconto dell'infermiere in merito al paziente, ci sono due o tre verbi al passato remoto, dove mi pare che il registro adottato (e corretto, a mio avviso) sia il passato prossimo. C'è anche un refuso, che in un racconto di tre cartelle o poco più credo si possa evitare. Minuzie da editing. La struttura è buona, la caratterizzazione pure e la tensione c'è tutta. Ottima la scelta del nome. Mi ha fatto venire in mente un episodio di una serie televisiva di parecchi anni fa che si chiamava "Sette storie per non dormire", nel quale una bambola Zuni (credo africana o similare) tormentava la protagonista. Una di quelle chicche che non invecchiano mai (ho controllato ora: Amelia, trilogia del terrore ep.3).
Opinione da lettore, eh, per quel che può valere. A me il racconto è piaciuto Di Andr60: Variazione sul tema della possessione, non diabolica ma aliena. Mi è piaciuta soprattutto la percezione alterata del tempo, da parte della povera cardiologa, un primo segnale inquietante che forse non si era immaginato tutto.
Un bel racconto breve, bravo! |
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Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello,
che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che
patiscono quell'arrogante formicolio che dalle loro budella
striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani.
A voi, astanti ed esteti dell'arte.
(Sam L. Basie)
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