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Le altre recensioni o commenti Di Sara80: Bel modo di esprimere il proprio amore per un autore celebre, mettendo in luce anche aspetti poco conosciuti della sua vita (non sapevo avesse scritto favole). Originale! Di Ida Dainese: In effetti, proprio perché impossibile questa intervista è affascinante. Non sarebbe esplosivo trovarsi di fronte a un Autore di cui amiamo l'opera e poterne discutere con lui? Oppure osservare, meravigliati, il mondo di adesso con i suoi occhi antichi? Qui hai fatto di più, l'hai trattato anche come persona, ascoltandone i sentimenti, parlando dell'effetto che prova riguardo al pensare a quella fama che ha raggiunto, e se avrebbe avuto un posto ora, quello che non aveva avuto nel suo tempo. Credo che con questo racconto, che ci hai proposto da leggere, tu gli abbia davvero regalato giorni di vita in più. Di Anto58: Oscar Wilde è il mio autore preferito, per questo immagino di parlare con lui, perchè no, anche al telefono! Di user deleted: Complimenti, complimenti davvero per questa sentita, sincera dihiarazione d'amore verso l'indimenticabile Oscar Wilde, tratteggiato come solo un intimo amico potrebbe fare nei suoi aspetti personali, estetici, anche nei vezzi che amava e lo distinguevano da tanti, troppi altri. Si percepisce perfino la sua eleganza e sensibilità. E se da un lato è vero che i suoi aforismi sono rimasti celebri, sempre caratterizzati da quell'ironia che oscilla tra l'incomparabile colpo di genio e la più penetrante ironia, ciò che resta vivo è, per la mia modesta opinione, questa sua impellente, sempre presente necessità di smascherare la più strisciante, dilagante ipocrisia. Il connubio tra Rupert Everett e il personaggio Wilde resta secondo me perfetto. Peraltro, abbastanza recentemete ho potuto visionare "The Happy Prince" in cui proprio Everett ci porta, con la passione di un vero ammiratore, negli ultimi tragici anni di Wilde. L'idea delle "telefonate impossibili" ha sicuramente un suo senso. Continua così Anto!

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