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Le altre recensioni o commenti
Di user deleted: Vorrei rispondere, anche se con un certo ritardo dovuto principalmente al periodo estivo, all'invito di ascolto che ci ha rivolto Ida. Mi ero ripromesso del resto di fare un piccolo studio sul brano "River Man" di Nick Drake onde esprimere tutto l'apprezzamento che, già al primo ascolto, questo pezzo ha meritato. Ma prima di tutto vorrei confermare a Ida che è proprio vero: il suono della chitarra evoca il flusso del fiume. Leggendo varie notizie su Nick Drake, il suo stile chitarristico viene sempre definito estremamente bello, ma particolare e difficile vista anche la peculiarità del tempo ritmico impostato. Oltre a godermi la bellezza della musica, mi sono concentrato come sempre sul significato del testo e anche qui posso confermare che lo trovo assolutamente in tema con lo scritto di Ida Dainese. Quantomeno per la mia interpretazione poiché i testi di Nick Drake restano intriganti e poetici ma posseggono una discreta dose di ermetismo. Di fatto si parla per metafore. Così tra le varie proposte che ho trovato in giro quella che trovo più pertinente è rappresentata dai primi segnali di una volontà suicida. Molto brevemente la Betty del pezzo musicale potrebbe essere un alter ego del cantautore che cerca nel "signore del fiume" le risposte sul perché delle sofferenze della vita. A un certo punto dirà che non è sicura se restare o andare. Intravedo nei versi di Drake la forte cultura classica che ha costituito la sua formazione scolastica e riconosco anche l'influenza di alcuni importanti poeti inglesi. Spero di non aver annoiato nessuno, piuttosto il mio intento è quello di affiancare, ai pensieri evocati dallo scritto di Ida, la malinconica e struggente musica dello sfortunato cantautore inglese. Ida un ringraziamento particolare per averci proposto un altro brano così meravigliosamente bello.
Di Ida Dainese: Grazie Andr60 per la tua stima. A volte il dolore è più grande proprio perché devi tenerlo a freno, non ti fidi che gli altri possano comprenderlo davvero o semplicemente sai che ne avrebbero paura.
Di Ida Dainese: Grazie Roberto, non posso che inchinarmi di fronte alla tua sensibilità (e conoscenza) musicale. Ti ringrazio per il bel commento e per la scelta perfetta del verso in cui si racchiude così tanto.
Sono lieta che tu abbia conosciuto questo musicista grazie a me, mi piace pensare che il suo animo sia restato nelle sue melodie e che si risvegli ogni volta che qualcuno le ascolta. Un'altra delle mie preferite è questa, dove il suono della chitarra sembra una barca che dondola sull'acqua: (link) Di Ida Dainese: Ciao Angelo, hai ragione, continuare a pensare a come si poteva evitarlo non fa che aumentare l'amarezza. Grazie per le tue parole di stima.
Di Ida Dainese: Grazie Selene per il tuo commento, hai colto con animo sensibile la densità di un dolore.
Di Andr60: Breve, ma intenso; mi sembra appropriato come commento a questo scritto sulla perdita di una persona cara e sui rimpianti che suscita, i ricordi, la malinconia pur in assenza di retorica. Alla domanda su come si sta, la protagonista risponde con una frase fatta, per non turbare i propri interlocutori. Sa che li metterebbe in imbarazzo, se la sua commozione dovesse superare la soglia del socialmente accettabile.
Di user deleted: "Un eroe romantico maledetto": questa la definizione forse più indovinata, giunta postuma, per lo sfortunato cantautore inglese che in vita non ebbe alcun riconoscimento. Nick Drake morì suicida all'età di 26 anni, ucciso da una forte depressione che, sulla base di alcuni elementi della suo biografia, sembra averlo sempre accompagnato. Non avevo mai ascoltato una sola sua canzone fino a oggi.
Colpisce la rivalutazione di questo artista negli ultimi decenni, come il fatto che i Cure debbano il loro nome a un verso di un suo pezzo (Time Has Told Me). Il brano ispiratore di questo breve ma intenso scritto è Day Is Done, che in onore dell'artista merita di essere letto interamente con il sottofondo della musica. Musica che riesce, a mio parere, a smorzare la tristezza in favore di una malinconica rassegnazione. Scelgo in rapporto allo scritto di Ida questo verso: "Lost much sooner than you would have thought". Vorrei ringraziare l'autrice per avermi fatto conoscere questo cantautore di cui non avevo sentito parlare, e che sembra possedere un tocco magico sulle corde della sua chitarra acustica. In merito al testo di Ida, le rivolgo i miei complimenti sinceri per aver saputo controllare, con una maestria invidiabile, un sentimento che può travolgere come un'onda. Non mi sento di aggiungere altro, se non che quando ci si confronta con la musica bisogna essere pronti a tutto perché, lungi da ogni retorica, è lo specchio della vita. Ida, le tue parole sono fatte di un silenzio che parla. Di Amos2011 Angelo Manarola: Triste come tristi sono i ricordi di chi non c'è più.
Amaro come amari sono i ragionamenti su chi si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato, ben sapendo che sarebbe bastata una manciata di secondi in più o in meno, perché il tutto non fosse accaduto. Quanto al resto… si cade nel consueto: scrittura e tecnica strepitose. Di Selene Barblan: Quanto racchiude quell'istante che corre tra una domanda, posta per cortesia, per gentilezza, per sincero interesse o per automatismo, e una risposta? Quanto sentimento?
La perdita riempié la vita di tanti perché, che a volte affollano la mente al punto di non riuscire a vedere la luce, tanto sono densi. Neri, come i corvi. Molto forte, toccante. |
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Grazie, e buon lavoro!
Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello,
che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che
patiscono quell'arrogante formicolio che dalle loro budella
striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani.
A voi, astanti ed esteti dell'arte.
(Sam L. Basie)
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