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Le altre recensioni o commenti
Di Ida Dainese: Un racconto pieno di tristezza e rassegnazione. La guerra vista con gli occhi di una bambina a cui poco importa dei campi di battaglia, perché le sue perdite sono la sua famiglia, strappata un pezzo alla volta e un terrore che si insinua nell'anima e non se ne va più. La descrizione di questa infanzia occupa infatti la maggior parte del racconto e sempre attraverso questo punto di vista scorre il resto della vita fino alla fine.
Di Arcangelo Galante: Mi è piaciuto davvero tanto, questo breve ma intenso racconto, nel quale storie di vita vissute passano e ritornano alla mente della protagonista, in una sorta di diario personale da custodire e tramandare ai posteri. La vita, comunque prevale sempre, anche nelle persone più care che, nel tempo, ci hanno lasciato, restando comunque sempre presenti nel nostro cuore. Sinceri complimenti.
Di Michele: Uno scritto breve ma straordinariamente intenso: un arco esistenziale di morte, vita, amore, sopravvivenza, voglia di esistere e di resistere... Diario breve di un mondo che noi oggi stentiamo a comprendere perchè obnubilati dall'abbondanza che ha otturato i pori dell'anima che grida "vita!"
La caparbietà della vita che prevale sulla guerra e la spinta verso il proprio angolo di universo e di storia... con le unghie, con i denti, con i gomiti... se necessario... Di AldaTV: ciao, ho letto il racconto, coinvolgente, io eliminerei un po' di ripetizioni...
"Le donne più anziane si riunivano e facevano il rosario di continuo. Alcuni inventavano anche le parole, il terrore accomuna sempre la gente più diversa.".... questa frase mi ha fatto riflettere e forse si intende un rosario detto "compulsivamente" per evitare il "terrore" con l'inserimento anche nella recitazione dello stesso di versi sconnessi ma nello stesso tempo legati al "pathos" che solo la paura può far emergere con invocazioni personali... o sbaglio, spero di essere stata chiara. Di Massimo Baglione: Un racconto davvero triste, ma molto bello per il suo finale. Complimenti e benvenuto!
Una frase mi stona parecchio: Le donne più anziane si riunivano e facevano il rosario di continuo. Alcuni inventavano anche le parole, il terrore accomuna sempre la gente più diversa. Sostituirei "facevano" con "snocciolavano" o qualcosa che descriva meglio lo scorrere del rosario tra le dita. E poi non capisco la frase: "Alcuni inventavano anche le parole", si riferisce alle parole del rosario? Se sì, secondo me, sarebbe da riformulare. |
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Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello,
che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che
patiscono quell'arrogante formicolio che dalle loro budella
striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani.
A voi, astanti ed esteti dell'arte.
(Sam L. Basie)
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