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Recensione o commento a: La mia prima notte… - (Racconto Narrativa, Breve) - di Michele Rescio:

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Le altre recensioni o commenti

Di Arcangelo Galante: Ambientazione molto suggestiva e particolareggiata, capace di trasmettere le sensazioni del momento, vissute dal protagonista. Scritto bene, è addirittura possibile immaginare con estrema chiarezza la forza del mare, la sua violenza, l'odore salmastro, la bellezza naturale del Salento e, persino, i ricordi, le emozioni, il legame che l'autore mantiene con il proprio natio luogo. Un bel racconto che volentieri ho letto e gradito, in ogni passaggio descrittivo peculiare che lo animava, Un cordiale saluto, Michele.

Di Angela Di Salvo: Un testo particolare che mette insieme ricordi, descrizioni, tradizioni e anche ben precisi riferimenti di carattere storico e mitologico. La puntuale informazione si fonde con l'emozione partorita dal legame profondo che l'autore sente con la sua terra. Difficile poter definire in quale genere di scrittura si possa inserire questo testo dove sono presenti molteplici aspetti che in alcuni punti cozzano per la diversa connotazione che assumono: non succede spesso di leggere date e monumenti (come da un impersonale libretto di guida turistica) e poi ricevere l'afflato nostalgico e personale del passato vissuto in quei luoghi. Paesaggio,storia, cultura e persino arte culinaria trovano posto in una lettura che sa di intimo, molto gradevole e sorprendente per chi non conosce la zona.

Di Michele Rescio: Grazie Dino per la tua bella recensione. Ho descritto la " Notte�? " come l'ho vissuta con qualche libertà visionaria. �? il mio primo racconto e le tue parole mi incoraggiano a continuare. Il fatto, poi, che tu sia un salentino raddoppia la mia gioia.
Un caro saluto
Michele

Di Dino: Sentire descrivere così minutamente il "Mio" Salento, mi ha fatto provare una sensazione strana simile a quella che provo quando sento cantare l'inno nazionale. Il Salento è proprio così: mare, sole, vento e tanta voglia di cantare e dividere con gli altri la propria gioia e il proprio cibo. Tradizioni antiche, culti genuini, feste patronali da rasentare il politeismo e la "pizzica" che ti coinvolge e sconvolge mentre dialetti così diversi dall'idioma barese, ti ricordano che qui siamo in magnagrecia dove ancora si parla "Grico" e s'inneggia alle muse che sovrastano la nostra vita quotidiana.