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Recensione o commento a: La selva e il cavaliere - (Racconto Fantasy, Breve) - di Terre di Confine:

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Le altre recensioni o commenti

Di Arcangelo Galante: Amo il genere fantasy, soprattutto quando ambientato in epoca medievale, ricca di storia e leggende su maghi e cavalieri arditi, pronti a sfidarsi per conquistare il cuore dell'amata pulzella e a entrare in guerra per difendere i più deboli dalle ingiustizie ricevute. Concordo con quasi tutte le recensioni che mi hanno preceduto. Le scene avrebbero potuto essere sviluppate ulteriormente, magari dando spazio ad altri personaggi. Reale e ben curata è invece la parte descrittiva dei luoghi, fedele al tempo in cui viene descritta l'intera narrazione. Nel complesso, è certamente una buona lettura a cui avrebbe potuto agganciarsi un eventuale seguito. Un caro saluto, Michele.

Di Ida Dainese: Una narrazione epica un po’ sacrificata dalla brevità del testo; più che un racconto, infatti, sembra un brano estratto da un romanzo di più grande respiro, qui ce ne dai solo uno scorcio, una battaglia finale in cui il cattivo stregone viene sconfitto da un ragazzo che ha perso un amico e altri compagni. La pagina ha dedicato lo spazio alla descrizione della lotta senza poter raccontare degli antefatti e del percorso che ha portato i personaggi a trovarsi in quel frangente. Bella la parte finale. Lo stile di scrittura a volte è un po’ insicuro, ci sono un paio di refusi e alcuni tempi verbali da correggere.

Di Scrittore 97: Un bel racconto fantasy, un genere tipico di maghi, e di cavalieri pronti per difende la pace e la giustizia.
questo è un bel racconto, ma si limita a poche azioni, secondo me avresti dovuto ampliare le scene, e rendere lo scontro contro il mago più lungo, è troppo breve, e non credo che un degno avversario, molto forte con le arti occulte, si sarebbe fatto sorprendere così facilmente.
la descrizione dei luoghi, e del tempo sono perfetti, ma non ti sei soffermato, sull'aspetto del personaggio, e credo che con una riga saresti riuscito a dare un'idea generale del nostro eroe.
un'altra cosa, avresti dovuto descrivere meglio come era iniziato tutto, certo lo dici con poche parole, ma non bastano per farsi un'idea chiara, tutto sommato è un buon racconto.

Di Angela Di Salvo: Il testo avrebbe meritato di certo uno sviluppo più ampio.La descrizione di stati d'animo e paesaggi prevale sulla narrazione. Del resto la vicenda si fonda su pochi nuclei narrativi: la disfatta dei compagni, la fuga di Vesnar, il dono della spada "magica" da parte di Faramir e la sconfitta dello stregone Moloch e dei nemici. Infinie la consapevolezza da parte del protagonista del suo nuovo destino di paladino della giustizia.
A parte la presenza di troppe avversative che impacciano il flusso del racconto, per il resto la prosa appare abbastanza scorrevole e di gradevole lettura.

Di Pia: un testo che fa pensare a un prosieguo, dopo aver distrutto Moloch con la spada magica, Vesnar può diventare un paladino degli indifesi. L'azione è veloce, senza titubanze, forse un po' troppo veloce, meriterebbe un respiro più ampio. Ho notato un "ma" usato spesso, quasi come fosse un intercalare, e in alcuni punti a mio avviso si dovrebbe eliminare, direi che "inceppa" la lettura

Di Giuseppe Novellino: Sei riuscito a creare un'atmosfera tipica delle storie fantasy. Gli ingredienti ci sono e vengono utilizzati in un discorso narrativo scorrevole ed anche efficace. Però penso che il racconto breve non si addica al genere. Eroi, mostri e foreste incantate hanno bisogno di ampio respiro come ci insegna soprattutto Tolkien.