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Recensione o commento a: Perla e Fangio - (Racconto Favola, Brevissimo) - di Tania Maffei:

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Le altre recensioni o commenti
Di Ida Dainese: Una favola carina con due protagonisti teneri e simpatici. Nella realtà i gatti sono animali che hanno alcuni comportamenti dettati dall’istinto e non dalla ragione come nell’uomo, ma questa è una favola ed è bello immaginare i pensieri che potrebbero avere e dar loro forma. È una forma di affetto da parte dell’autrice proiettare in loro dei bei sentimenti che sono in fondo la parte migliore di noi.
Di Roberto Guarnieri: Un racconto bellissimo, dove la fiaba delicata e quasi fanciullesca della prima parte lascia posto in maniera brutale alla cruda realtà della seconda. L'autrice riesce persino a cambiar stile nel passaggio e il risultato finale è una grande emozione e una grande tristezza. Come solo le vere fiabe sanno fornire. Molti di noi, credo, hanno scritto racconti con protagonisti dei gatti ma nessuno in questa chiave così umana. Va da sè che comporti infinite riflessioni sulle connessioni tra l'amore fisico e quello intellettuale. Davvero difficile ottenere risultati migliori con sole tre pagine.
Di Pia: un racconto antropomorfizzato su cui ci sarebbe da discutere. Gli animali non hanno coscienza dell'atto sessuale, per loro è un fatto istintivo legato alla sopravvivenza tant'è che esiste il cosidetto "calore" delle femmine che prima avveniva mediamente due volte l'anno. Ora, con gli sconvolgimenti che ci sono stati a livello ambientale, anche quello non è più regolare, ma quando la femmina non è in calore il maschio non pensa nemmeno all'accoppiamento. Anche per l'uomo, alle origini, era così, poi abbiamo avuto l'evoluzione ma tutto sommato la pulsione resta, sono solo i condizionamenti mentali che ci frenano. Gli animali questi condizionamenti non li hanno, né hanno la coscienza di tante altre cose, questo è il motivo principale per cui si riprendono molto prima da un qualunque trauma.
La sterilizzazione è un modo per riparare dell'uomo, prima c'era la selezione naturale, gli animali avevano spazio per vivere e tutto funzionava secondo le rigide regole della catena alimentare. Abbiamo tolto spazio agli animali, il gatto che prima veniva preso al volo dal gheppio ora finisce sotto le ruote di un'auto o, peggio ancora, avvelenato da persone insensibili infastidite dalla loro presenza, per cui gli animalisti tendono ad arginare il randagismo. Se si amano e vanno d'accordo prima della sterilizzazzione, lo fanno anche dopo, anzi, prima vanno scorrazzando, dopo molto meno
Di Giuseppe Novellino: Simpatica storia e ancora più simpatica precisazione (o confessione)
Di Tania Maffei: Cari amici,
grazie per aver letto questo racconto. Perla si trova ora accovacciata dietro il mio computer, è diventata grassa ma è sempre bellissima. Fangio, da buon maschio latino, è sparito già da diverso tempo. Questa storia non l'ho scritta io ma me l'hanno raccontata loro, come potevano s'intende e io mi sono molto umilmente limitata a riportarla sulla carta. Vi assicuro che nessun uomo ha mai fatto per me le follie d'amore che Fangio ha messo in essere per stare accanto alla sua bella e, in quel momento, non nascondo di aver provato anche una certa invidia. Unico rimpianto? Non aver permesso a quei due magnifici animali di realizzare il loro sogno d'amore. Purtroppo in quel momento non era proprio possibile. Ancora grazie a tutti per il garbo e la dolcezza delle vostre recensioni.
Di Giuseppe Novellino: Rileggendolo, se devo essere sincero, i piccoli difetti linguistici e grammaticali mi sono apparsi ancora più insignificanti. Ti segnalo comunque alcune imperfezioni, soprattutto di punteggiatura. Quelli che seguono sono i passi come io li avrei scritti:
- Se lei si fermava, lui le si accostava...
- Se lei desiderava bere, lui...
- Simpatico e monello, amava...
- ...in una casa lontanissima da quella di lui...
- del filo nero, lucido, che risaltava...
Di Skyla74: Il problema della definizione della coscienza ha eluso grandi pensatori come Platone e Aristotele. Come può trasudare consapevolezza un grumo di materia chiuso nel cranio? La coscienza non richiede invece qualcosa di fisico, un'anima immateriale? Quando diventa consapevole un neonato? E un cane o un gatto hanno consapevolezza di sé come esseri pensanti? Le moderne neuroscienze se ne stanno occupando, studi basati sulla teoria dell'informazione e la matematica che sono in grado di descrivere quali caratteristiche debba avere un sistema fisico (come una rete di neuroni) per essere considerato cosciente. (Le Scienze, Novembre 2010)
Tutto questo per dire che...il racconto di Tania è delizioso e, forse, molto più vicino al vero di quanto non si potrebbe pensare
Di Giuseppe Novellino: Si tratta di una favola un po' triste, interessante come è stata costruita dal punto di vista dei due felini, a cui però viene attribuita, antropologicamente, l'esigenza dell'amore. La narrazione è scorrevole e tiene desta l'attenzione senza lungaggini inutili. Alcune piccole imperfezioni formali andrebbero rimosse.
Di Angela Di Salvo: Bella favola, una favola moderna in tutti i sensi, e anche molto orginale. Qui ci sono due gatti,ma sono e restano due gatti, non ragionano, pensano e parlano come gli uomini. Degli uomini essi non sanno niente; nella loro fragilità e subordinazione, ne subiscono le scelte e le decisioni senza potersi opporre. Dopo avere conosciuto l'istintivo slancio di accoppiamento (che qui con apparente ingenuità l'autrice definisce amore e passione), poi vengono resi sterili dagli uomini con un semplice intervento che spegnerà per sempre la loro voglia e il loro primitivo bisogno di accoppiarsi. Si guardano, si osservano, giocano, ma non c'è pià niente che ormai li leghi. E' l'autrice che in questa storia osserva e descrive gli eventi riguardanti questi adorabili felini con gli occhi degli uomini, uomini che ricorrono l'amore e pensano che, dopo averlo provato, anche se poi non c'è più, almeno rimane in loro la gioia e la consapevolezza di averlo conosciuto. La forma è chiara e scorrevole. Nelle ultime righe cambierei l'ordine delle parole "aveva per un breve periodo dato senso alla loro esistenza" . (Meglio"aveva dato un senso alla loro esistenza, anche se per un breve periodo).






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Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello,
che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che
patiscono quell'arrogante formicolio che dalle loro budella
striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani.

A voi, astanti ed esteti dell'arte.

(Sam L. Basie)




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