Di Angela Di Salvo: Libri che sono stati letti un tempo da un giovane che credeva di cambiare il mondo e che da essi pensava di poter trarre la saggezza necessaria per affrontare la vita. Poi quei libri sono rimasti chiusi in attesa di essere nuovamente aperti da qualcuno, ma il tempo è passato nell'attesa. Quel qualcuno se n'è andato via abbandonandoli e andando incontro alla sua battaglia esistenziale e alla scoperta del mondo. Il poeta è cresciuto, è cambiato radicalmente nel disincanto...eppure non ha perso la speranza di ritrovare il giovanile entusiasmo e la fiducia nella ricchezza della cultura. Vorrebbe tornare e ritrovarsi in quel giovane che, coperto da un corto piumino dalla manica rattoppata, al lume di candela e in compagnia di un ceco sopra il muro, leggeva voracemente quei libri di cui nutriva la sua mente e il suo cuore. Un testo niente affatto ermetico, anzi lancia chiaro e forte il suo messaggio nel sogno di una rinascita interiore che lo riporti a essere quello che era. Il versaggiare, privo delle pause della punteggiatura, appare come uno sfogo che sgorga dall'anima con semplicità e informalità.

Di Giuseppe Novellino: Libri: "chiusi come le donne dei soldati". La poesia ha come argomento i libri e si snoda attraverso stanze suggestive e poco collegate. La mancanza di punteggiatura dà una certa preziosità criptica a tutto l'insieme. Risulta un bel componimento ermetico, dove ogni verso appare come un universo a se stante, secondo lo stile dell'autore.