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Le altre recensioni o commenti Di Laura Caputo: Le parole: argomento straordinario di cui hai visto un aspetto. Piccolo gioco di parole letto volentieri che ha suscitato un sorriso. Doppio sorriso a me, che amo le parole e il loro uso, che presto loro molta attenzione. Leggerti è stato un bel modo per cominciare la giornata, grazie Di Ida Dainese: Questa piccola poesia mi ha colpito molto perché può essere letta in due modi completamente diversi. Tutta colpa di quel vocabolo dal doppio significato; si tratta del verbo “voler bene” o dell’aggettivo femminile plurale contrario di “dolci”? Senza contare una terza versione in cui i significati si alternano. Mi piace in particolare il tuo finale che ti propongo, un po’ rovinato dalla traduzione: 1. adorare le parole, queste parole adorare; 2. non sono dolci le parole, le parole non sono dolci; 3. adorare le parole, parole che non sono dolci 4. non sono dolci le parole da adorare Ti ho mandato fuori di testa? Di Arcangelo Galante: PAROLE ALATE Come svolazzanti foglie trasportate dal fresco mattino arrivano le parole alate che nascono dal cuore. Ti danno allegria incoraggiamento e forza per vivere quelle soavi parole... Come dolci romantiche carezze a volte inaspettate le parole alate son sempre gradite perché mai aggrediscono. Di Carlocelenza: Bravo, poche parole, messe al posto giusto e nel momento giusto. Sai dare emozioni e questa è una gran dote. Di Angela Di Salvo: Le parole sono quelle che ci permettono di comunicare, di esprimerci, di stabilire un contatto con chi ci legge o ci ascolta. Non si può far altro che amarle queste parole perchè "sgorgano di getto" e danno voce a genuine emozioni. Pertanto cercare le parole giuste diventa un piacere, un gradevole e stimolante esercizio della mente e del cuore nella ricerca di una rappresentazione capace di descrivere lo svolgersi della vita con la leggerezza di chi pare scriva soltanto "fandonie". Ma nelle parole apparentemente suadenti e carezzevoli dei versi, spesso traspare l'amarezza di uno spirito inquieto e consapevole che sa guardare in faccia la realtà e non può non notarne l'aspetto triste e il malessere esistenziale che lo determina. Un bel componimento, tutto si gioca sui suoni e sulle rime, sulle anafore e sulle assonanze. Limpido è il messaggio che arriva dritto al lettore senza artifici retorici.

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