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Sat 24 August, 23:01:41
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Recensione o commento a: Il dono - (Racconto Narrativa, Breve) - di Angela Di Salvo:

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Le altre recensioni o commenti
Di Ida Dainese: Un racconto ben scritto nel quale sono disegnati perfettamente i due personaggi e il loro rapporto. Basta questa sola giornata, peraltro neanche intera, a far capire tutto di loro. L’amore che vorrebbe lei, l’amore che non ha lui, la passione fisica di entrambi che si dissolve ogni volta lasciando del vuoto; non c’è un vero rapporto di coppia, uno di quelli che si costruiscono insieme, qui ci sono due visioni in disaccordo tra loro. La donna sbaglia nel voler cambiare il sentimento di lui ma lui sbaglia a disprezzarla: mai ferire una donna innamorata. Simona cresce improvvisamente, cambia idea sulle aspettative amorose; la sua vendetta non è nel gesto inconsulto ma in quell’attendere placida l’epilogo, nel suo andarsene indifferente, nel suo riciclare il dono, simbolo del suo atteggiamento spietato verso qualsiasi uomo.
Di Arcangelo Galante: Un racconto noir davvero coinvolgente, che esprime appieno il significato che l'autrice ha voluto racchiudere nell'intero testo, già a partire dal titolo stesso: il dono! L'amore, con tutti i suoi misteri, fa parte della nostra esistenza ed è il motore della vita stessa. Molto apprezzato, per stesura e contenuto.
Di Celeste Borrelli: Un dono per l'amante?! Meglio una coltellata. Fuori dal matrimonio è tutto più semplice. � il piacere del rapporto sessuale a farla da padrone� Nulla di più. Sinceramente mi stupisce la ricerca d'amore da parte di lei. L'atteggiamento di lui non desta alcuna sorpresa,
è scontato. Mi è piaciuto lo stile narrativo.
Giuseppe-curiosità-Come si accenta la e maiuscola con la tastiera del pc?
Di Arditoeufemismo: Di questo noir ho apprezzato molto il tratteggio della personalità di Riccardo. Viene fuori dai dialoghi secchi e sgarbati dell'uomo e dalla sua paradossale reazione di scherno al gesto disperato di Simona/Sabrina (occhio, perchè nelle prime righe cambia nome). Un altro punto forte del racconto è l'epilogo. Il cinismo allucinante della donna nel "riciclare" il dono. Veramente apprezzabile. Mai sottovalutare una donna "ferita" nel cuore. Ottima prova.
Di Skyla74: "Si era illusa che forse sarebbe riuscita a farsi amare almeno un po'."
� il sunto amaro di questo racconto, dove ai sogni di una donna si contrappone il grezzo pragmatismo di un uomo che la vive come un passatempo. E la differenza tra passione e passatempo è abissale: mentre a una passione si dedica ogni istante, al passatempo non si perdona niente. In un istante si "diventa una rompipalle".
Dialoghi taglienti, lucidi, realistici. Sembra proprio di essere in quella stanza, di vederlo, quello stupido uomo pieno di sé. L'autrice non lo dice, eppure ci fa capire la trepidazione con cui la sua amante ha scelto quel paio di scarpe, la delusione per la sorpresa che lei vede infrangersi come tutti i suoi sogni. Un racconto che disturba.
Piccola nota: verso la fine, word ti deve aver giocato lo scherzo di mettere uno sfottere al posto di fottere (scusa la volgarità).Smile
Di Nina Moon: Un racconto affilato come la lama di un lungo coltello. � inaspettato il cambio di atmosfera, da blando litigio tra chi ama e chi no, a tragedia dove il rosso del sangue non può non colpire il lettore.
Eppure, se analizziamo i passaggi mentali della protagonista Â? il suo vivere come "guardando", come da fuori Â? tutto risulta chiaro. Un po' come in un American Psycho di casa nostra.
Perché in un mondo dove i sentimenti non esistono. Un mondo dove il contatto umano è nulla, e una ricerca di calore si deve per forza "oggettivizzare" in qualcosa � come il bellissimo paio di scarpe � non può che portare a una deriva di gelida incapacità di "sentire". E forse spingersi oltre proprio per riuscire, a sentire. I pensieri di lei mentre abbandona la casa fuori mano � pensieri di una donna in stato di choc, ma abbastanza fredda da coprire le tracce � dimostrano, con il loro semplice cinismo, come alla fine di tutto la cosa più importante resta sempre, e solo, il paio di scarpe.
Di Giuseppe Novellino: Lui e lei hanno finito di fare l'amore, chiusi in un accogliente appartamentino destinato ai loro appuntamenti amorosi. Il loro rapporto è evidentemente logoro, perchè lui è sostanzialmente un donnaiolo arrapato e un tantino rozzo. Poi anche lei si rivela un'amante colpevole di infedeltà verso il marito. La tragedia segue il battibecco: lei prende un coltello e glielo infila nell'addome. Bella l'idea delle scarpe a cui si riferisce il titolo: un dono che lei può fare anche al marito, visto che all'amante non servono più. E bella è la soluzione narrativa che l'autrice utilizza per raccontare come erano state comprate.
Si tratta di un racconto nero, dalle tinte forti, ma denso di significati esistenziali sull'incomunicabilità e sul narcisismo. Una tragedia simile, secondo me, avrebbe richiesto una preparazione di più ampio respiro, ma comunque l'effetto c'è. La "è" maiuscola è meglio accentarla, che apostrofarla.






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Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello,
che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che
patiscono quell'arrogante formicolio che dalle loro budella
striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani.

A voi, astanti ed esteti dell'arte.

(Sam L. Basie)




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