Di Simone Pelatti: Saggio di stampo scientifico e critico, si segue bene il ragionamento (che, peraltro, approvo) e l'esposizione è chiara e precisa. Un miracolo è un evento che vìola le leggi fisiche, ma poiché la conoscenza umana è incompleta e in continuo, mutamento, come si potrebbe distinguere un miracolo da un avvenimento che accade tramite una legge fisica sconosciuta? Aggiungo inoltre che, oltre a questo, un accadimento additato come miracolo potrebbe esserlo in un certo momento e poi non in seguito perché spiegato dal progresso umano. Se, ad esempio, il taumaturgo avesse utilizzato per il miracolo un espediente allora sconosciuto, ovvio sarebbe stato lo stupore delle altre persone all'accadimento, perché assistevano a qualcosa che non sapevano decifrare. Se lo stesso miracolo fosse poi riproposto più tardi, quando invece quell'evento è già stato analizzato e descritto scientificamente, non provocherebbe stupore a nessuno. Inoltre, una cosa nuova rimane misteriosa perché non si ha confidenza con essa e non la si può analizzare, pertanto rimane avvolta da un alone di mistero in quel preciso contesto storico, mentre invece sarebbe stata interpretata scientificamente in tempi successivi o da civiltà più evolute.
ad esempio se nel 600 dC fosse capitato in nord europa un viaggiatore cinese, e avesse fatto esplodere un fuoco d'artificio, per le popolazioni del luogo sarebbe apparso un fatto miracoloso che da un sacchetto di polvere scura dirompesse tanta luce e fragore, mentre lo stesso evento in Cina sarebbe stato riconosciuto immediatamente e senza nessun alone di misticismo. La classificazione di miracolo allora dovrebbe essere dipendente dal contesto e quello che viene considerato miracolo oggi potrebbe non esserlo domani, ma le istituzioni religiose sono molto gelose di custodire la propria infallibilità e incrinare l'apparente eternità dei loro valori e, insomma, a tornare sui propri passi. Ricordiamo quanti roghi prima d'accettare che il nostro pianeta ruotasse intorno al sol