Le altre recensioni o commenti
Di Jole Gallo: La storia di musa è una favola che ti porta in un viaggio breve ed intenso in un mondo che, nonostante tutto, si arrende alla bellezza. C'è solo una frase che non mi convince:
non seppe mantenere la curiosità ...il resto è perfetto!
bravo!!!
Di
Simone Pelatti: Bel racconto, breve e leggero ma comunque intenso e un po' malinconico nonostante il lieto fine.
Viene raccontata la nascita della musica, come ultimo dono all'umanità di una bambina, Musa, che non sapeva parlare ma solo cantare. Purtroppo la sua abilità si scontra con l'invidia di un dio, che vuole rubarle il segreto del canto e la imprigiona per costringere Musa a rivelarglielo. Ma la bambina non cede e anzi sacrifica il suo dono per offrirlo a tutti gli uomini, che da allora sanno cosa sia la musica e la usano per portare gioia anche nei momenti tristi.
La storia, per quanto breve, è ricca di spunti di riflessione che possono fungere da insegnamento. La protagonista infatti è orfana e muta, ma non per questo viene tenuta in disparte dagli altri abitanti. Inoltre dispone di una qualità , il canto, da tutti apprezzato. L'antagonista non è uno dei classici cattivi (strega, belva, mostro�) ma la divinità , che invece di essere buona e solidale con gli esseri umani, è egoista e invidiosa. In questo ricorda più le divinità del mondo greco che quelle attuali delle religioni monoteiste. Infine, l'epilogo della fiaba non è tutto rose e fiori, infatti la bambina soccombe nella propria prigionia, donando però, come ultimo gesto, a tutti il suo talento, in una sorta di martirio, dimostrando grande altruismo e rivelandosi migliore del dio che l'ha rinchiusa.
ottimo testo da presentare ai giovanissimi lettori, oltre che per la propria bellezza, soprattutto per gli insegnamenti che contiene. Alcune parole sono forse un po' difficili per i più piccoli, come "ammaliare".
Molto piacevole il disegno che arricchisce il racconto.
Complimenti sia allo scrittore che alla giovane illustratrice di questa bella fiaba, spero che non rimanga nascosta nei meandri della rete
Di Davide Dotto: � una bella fiaba da leggere e da rileggere. Da una parte vi è l'incanto di una magia che viene dispensata nei luoghi dove essa si posa e che a tutti appartiene: è l'incanto stesso dell'essere, il quale non ha bisogno di parole per esprimersi. Dall'altra vi è il senso del possesso, la pesantezza di un dio solitario, del mago che di quel canto vorrebbe rivestirsi per ricostruire un regno e una grandezza che chissà se ha mai avuto. A nulla valgono le parole, i discorsi, i tranelli per trattenere o semplicemente scalfire ciò che, in fondo, come tutti, già gli appartiene.
Di
Roberta Guardascione: Una fiaba allegorica molto delicata, per i bambini di tutte le età , impreziosita dalla bellissima immagine di una bravissima illustratrice
Di Angela Di Salvo: Delicata, armoniosa e scorrevole, la storia si evolve garbatamente in un linguaggio chiaro e musicale, pieno di suggestione e di un certo fascino. Nonostante non sia evidente la presenza di una morale, il testo riesce a compensare alla carenza (non necessaria per una fiaba destinata a bambini piccoli) con lo spazio dato all�aspetto mitico-eziologico (cioè trovare le radici della nascita di qualcosa o di qualcuno nel mito del passato). Il cambiamento del titolo rispetto a quello originale rende il racconto veramente impeccabile da tutti i punti di vista, sia sul piano narrativo che formale.
Una fiaba indubbiamente degna della vittoria raggiunta.
P.S. Delezioso anche il disegno annesso, complimenti anche alla piccola Chiara che ha ricevuto dal suo papà uno dei doni più belli che una bambina possa desiderare.
Di cordelia: Una favola molto bella con un bel disegno. Un bacio alla piccola Chiara.
Di
Alessandro Napolitano: Chiara gongola! Ringrazia per i complimenti e tiene la matita calda per la prossima GARA!
Di
Massimo Baglione: Il testo è certamente gradevole, ma sarebbe poca roba senza l'accompagnamento di quel bellissimo disegno di Chiara