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Le altre recensioni o commenti Di Marco Di Vaio: Mi è piaciuto molto il racconto. A quasi metà testo avevo capito che ormai quel povero vecchietto era destinato alla morte. Il fatto che il vecchio non avesse un nome secondo me ha giovato al racconto dato che si basava più sul significato della storia e non sulla storia stessa. Per il resto il racconto è scritto con un tono quasi angelico. Descrivere il lento passaggio degli ultimi istanti di vita fino alla morte in un modo molto delicato e gentile rende il tutto quasi onirico a mio parere. Di Ida Dainese: Un racconto che ha un tema triste ma che è narrato con dolcezza. La vita di un uomo sta per finire, forse era abituato a vivere con indipendenza la sua carriera, ma ora i suoi giorni sono scanditi dalle medicine e dall’assistenza. L’unica libertà rimasta è in quel viaggiare con lo sguardo, l’unica meraviglia quel poter seguire in barca la ragazza che l’ha invitato, finché giunge la comprensione, accettata e forse un po’ desiderata. Un nuovo viaggio lontano, lasciando qui un corpo pesante che non serve più. Di Isabella Galeotti: Il racconto è carino, manca il nome del vecchietto, per rendere la lettura più vera e vicina al lettore bisognerebbe sempre dare un nome al protagonista. Qualche ripetizione si potrebbe eliminare. Carina l'immagine della riva e della ragazza che lo porta in mezzo al mare. Insomma con una buona revisione potrebbe uscirne un bel racconto Di Shakhashiro: � buona la qualità della scrittura e tutto il racconto. Purtroppo, però, sin dalla prima parola "Il vecchio" avevo la sensazione che la morte è in attesa nell'ultima riga, e così è stato. Le parole "Occhio" e "Occhi" sono troppe per due pagine. Il lettore si trova a dondolare in un'altalena di occhi che si chiudono e si aprono, si alzano e si abbassano. Personalmente, avrei preferito conoscere il vecchio di nome e magari anche di cognome, età e passato mestiere che avrebbero dato più vita al personaggio, gli avrebbero reso più "reale"; e, magari, anche la signora della spiaggia. Voto 7/10

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