Di Arcangelo Galante: Un legittimo sfogo, umanamente comprensibile, esprimente le rabbiose intemperie del tempo interiore, di pari passo con i dolori del vivere quotidiano. Il non volere soffrire più, coniugato al desio di molte altre cose, suona come un grido, che ha tutto il sapore dell'amore vero e incondizionato di chi ha fatto, del dolore proprio, una ragione valida, per affrontare la realtà circostante, assieme ai molteplici aspetti di ciò che esso comporta. E questa consapevolezza, talvolta, ci spinge a sentirci soli, "contro tutto", come si deduce, leggendo la pubblicazione. Mai abbandonare la speranza che il sole possa ritornare a splendere ancora, nella nostra vita, e un giorno, ci si può svegliare, scoprendo che i patimenti sono cessati. Rimangono evidenti, i conflitti, nati dal voler giungere a un'agognata serenità, la quale, solamente dentro di noi, può trovarsi, prima di una potenziale sua manifestazione. Testo che rispecchia situazioni d'animo di una fetta di persone nel mondo, analoghe a quelle esposte. Un cordiale saluto!

Di Isabella Galeotti: Pensieri distruttivi, pensieri profondi, pensieri di sconforto a volte solcano la nostra mente. Si spera che sia solo un momento, che passi in fretta quel frammento di vita che ti vede rotolare verso gli abissi.
Poi basta che osservi un attimo il cielo, ti guardi attorno, e vedi che la vita è da vivere, come hai scritto tu e come la penso anch'io. Quindi prendila a mani piene e inizia a camminare, senza dubbio potrai trovare qualcuno che ti allungherà una mano. Prendila.
Qualche pensiero. carino