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Le altre recensioni o commenti Di Arcangelo Galante: La sera è il momento in cui le forze calano, perché le energie sono state altamente impegnate nel fare e sopportare tutto ciò che si è dovuto incontrare nell’arco della giornata. L’immagine del soggetto che, accasciato, copre il volto per la stanchezza, rivela, con la posa della mano, una sensazione quasi di sconforto, scaturita, forse, dal giungere stesso del crepuscolo e per essersi accorto dell’inesorabile tempo trascorso, insufficiente al raggiungimento dell’ambita meta. Osservandolo nuovamente si ha l’impressione che il protagonista manifesti quasi un rimpianto del momento scaduto, con l’arrivo, per l’appunto, della sera. L’opera mi ha pure ricordato la scultura greca di un lottatore, accasciato in seguito alla sconfitta subita durante una gara, cui aveva partecipato. Di Ida Dainese: Davvero un’insolita rappresentazione della fine del giorno. Il momento in cui possiamo calare lo scudo con cui ci siamo difesi dagli altri, il momento in cui siamo soli con la nostra coscienza e la verità. Il corpo è diventato di un bianco quasi trasparente mentre sta calando l’ultima luce e sono evidenti segni simili a pezzi di filo spinato che sono arrivati a ferire dappertutto. Nonostante la posa sfinita, con la mano a sorreggere il capo senza volto, quelle sfaccettature di luce blu sulla testa sembrano due ali giganti di farfalla. Forse, appena calato il buio succederà proprio questo, la mano libererà la farfalla all’inseguimento dei sogni.

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