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Le altre recensioni o commenti Di Ida Dainese: Divertente e si fa leggere come una favola. Fa risaltare soprattutto la spocchia di un creatore che si aspetta di essere adorato, difetto comune all’umanità intera come si vedrà. Questi piccini però sono proprio infestanti come batteri, senza nessuna considerazione per le perdite, contano solo sui numeri della colonia e sono pericolosi. Che lo scienziato sia poco intelligente lo si è capito quando rompe la boccia, che gli omini siano antipatici lo si ravvisa nel momento in cui diventano indifferenti e vendicativi. L’amaro finale è che nessuno ha imparato niente. Trallalà, ancora un po’ e la giostra ricomincia! Di Isabella Galeotti: Fantastico, sviluppato benissimo, la mia cusriosità, mi ha portato, tra le avverse vicissitudini di questi mignonette,al fondo della boccia...cioè del racconto. Pazzesco. Avevo già letto qualche cosa di simile, ma qui l'ho proprio gustato fino all'ultimo respisro di questi esserini...che poi visto l'epilogo siamo ancora... Di Massimo T: La storia non mi ha appassionato particolarmente (credo per il fatto che fosse tutto un po' troppo "raccontato"), ma il finale mi ha rivelato l'idea di fondo del racconto, o per lo meno quella che io credo fosse l'idea di fondo: nascita e estinzione di una nuova specie che si ripeterà indefinitivamente per effetto di un paradosso cosmico ricorsivo attivato dalla specie stessa. Al di là della specifica istanza di racconto che si è scelto di scrivere, l'ho trovata una bella idea che mi riporta a un racconto SciFi che sto cercando di scrivere proprio in questi giorni dove c'è un concetto di ricorsività, sebbene di natura differente. Inoltre, per me, è stato impossibile non pensare a un riferimento a "Il mondo in una bolla" di P. Dick (sebbene storia differente) di cui sono un appassionato lettore. Infine, ho pensato che dovremmo tutti avere un telescopio... fosse che guardando in alto scorgiamo un enorme nasone?

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