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Le altre recensioni o commenti
Di Arcangelo Galante: Nessuno me ne voglia, ma non non mi trovo in sintonia con chi mi ha preceduto. La fede è qualcosa di estremamente indefinibile, percepita da chi possiede quelle invisibili antenne, adoperate per captarne i messaggi. Non si basa sui fatti, giacché, pure essi, potrebbero essere alterati dall'interpretazione errata, fatta dalle debolezze umane, poiché, come era già noto ai grandi pensatori antichi, l'uomo è imperfetto, nel proprio "sentire". La realtà, come la verità, potrebbero ingannare chiunque non sia all'altezza di entrare in comunione con le più alte espressioni, provenienti da una Superiore dimensione. L'autore esprime un legittimo sconforto, derivato da affermazioni che nulla hanno a che vedere con l'aiuto di Dio, basato non esclusivamente con profitti concreti, ma, spesso, di origine morale e di spirito. Si nota, leggendo il testo, la negazione di una abitudinaria frase, citata e gettonata, inappropriatamente, nelle vitali circostanze: "Aiutati che Dio ti Aiuta", nonostante vi sia un fondamento utile a pensare: "aiutiamoci da soli, e forse, giungerà pure l'aiuto di Dio". Spero di non essere stato frainteso. Uno stato d'animo frequente, persino ai razionali, nell'esclusione dei sognatori, e ai non credenti. A tali considerazioni mi ha condotto la lettura. Un abbraccio amichevole, Francesco.
Di Ida Dainese: Credo che il nocciolo della poesia non sia tanto nel significato di quel detto quanto sulle persone che se ne riempiono la bocca. La fede si basa sui fatti più che sulle parole, e quel monito serve a ricordare che siamo noi il Dio che aiuta. Quando sei in difficoltà, il vero amico non rimane a distanza declamando, arriva e ti si siede accanto, magari bestemmiando con te, ma dandoti una mano e una spalla su cui piangere.
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Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello,
che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che
patiscono quell'arrogante formicolio che dalle loro budella
striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani.
A voi, astanti ed esteti dell'arte.
(Sam L. Basie)
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