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Le altre recensioni o commenti Di Marco Daniele: Il rosso che si intravede al di sotto della terra crepata e devastata fa pensare al sangue, o addirittura alla carne pulsante sotto la pelle, al muscolo nudo, insomma a un'immagine della madre Terra ferita profondare, fino al punto da sanguinare e da mostrare le proprie viscere. E anche se il terremoto in sé è un fenomeno pienamente naturale e imprevedibile, concordo con le tue osservazioni sui danni che causa l'agire umano, capace semmai di amplificare i danni che le catastrofi naturali già da sole provocherebbero (basti pensare alle frane incrementate dal disboscamento o alle tempeste sempre più devastanti e insolite su cui larga responsabilità ha il riscaldamento globale). Di Ida Dainese: Quello che colpisce subito sono i colori forti e decisi di quest’opera, in particolare il colore rosso che sembra sparso ovunque, su cui galleggiano oggetti come resti. Rosso come sangue di un’umanità caduta e di una Natura ferita, come lava che dal centro, sotto la crosta terrestre spezzata, sembra salire e inghiottire forme di vita. L’albero, senza foglie né fiori, eleva i suoi rami come braccia alzate in espressione di dolore e di ricerca di vendetta. Di Arcangelo Galante: Pur se l'opera, come l'autore ha voluto precisare nella descrizione, è ancora in fase di realizzazione, osservandola, l'impatto visivo è alquanto realistico, nel rappresentare l'effetto dirompente è distruttivo di un terremoto, quale quello avvenuto ad Amatrice. Condivido appieno le considerazioni, che, cito testualmente: "Il terremoto ora sta sottolineando questo periodo storico dove l'umanità non ha più rispetto per la natura e purtroppo per l'ignoranza di alcuni potenti ci vanno a discapito persone innocenti". Ciò è sotto gli occhi di tutti e, purtroppo, se non siamo ancora riusciti a correre ai ripari, non vedo quale futuro positivo ci potrà essere, per le generazioni successive alla nostra. Sinceri complimenti all'artista. Un caro saluto, Douglas.

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